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Campagna di sensibilizzazione social “La tua vita per un giubbotto”, iniziata la promozione del sindacato CONSAP
L’unione fa la forza e allora la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia si rivolge a donne e uomini della Polizia di Stato per far sentire alta la nostra voce che possa arrivare fino ai vertici della sicurezza nazionale per avviare l’immediata distribuzione a tutto il personale impegnato nel controllo del territorio dei giubbotti antiproiettile ed antitaglio leggeri da indossare sotto la divisa di ordinanza. Un giubbotto cosiddetto sottocamicia può fare la differenza fra la vita e la morte – spiega il Segretario Generale Nazionale della Consap Cesario Bortone che con il sindacato di Polizia promuove questa campagna di sensibilizzazione collettiva – come sindacato ci siamo già mossi con i vertici dipartimentali ma in questi casi le tempistiche sono fondamentali e noi vogliamo che i tempi per dotare il personale maggiormente esposto al rischio siano i più brevi possibili.
Ci serve il vostro aiuto affinché il Capo della Polizia possa esaminare la richiesta a dare parere favorevole, per una spesa decisamente minima, rispetto ai benefici che si avranno.
Un poliziotto che affronta situazioni di pericolo quotidiano in sicurezza è un valore aggiunto per tutta la collettività questo è il messaggio che la Consap vuole lanciare e ci rivolgiamo al popolo dei social per dare più forza alla nostra battaglia.
Roma, la rivolta dei poliziotti: «No alla Ztl fino alle 20. A rischio i servizi di turno serale», articolo stampa LEGGO
LEGGO Roma del 19 Novembre 2019 –
Da dicembre la Zona a Traffico Limitato del Centro Storico si allunga fino alle 19. È questa la sperimentazione voluta dal Campidoglio con una delibera in vista delle festività natalizie. Una scelta con l’obiettivo parola della Commissione Mobilità di «non isolare il centro, ma decongestionarlo con più bus e meno macchine dentro la Ztl».
Un provvedimento che, però, non soddisfa proprio tutti. «La Ztl natalizia può creare gravi disagi economici per i commercianti e per i lavoratori in generale che sono già in grave crisi – spiega a Leggo Fabrizio Ghera, capogruppo Fdi alla Regione Lazio -. Una crisi che vede numerose realtà del centro storico della città che stanno chiudendo». Ma c’è un altro punto su cui divampano le polemiche: l’ingresso all’interno dei varchi della Ztl da parte delle forze dell’ordine.
«L’allungamento dell’orario della Ztl continua Ghera colpirebbe anche i tanti poliziotti e carabinieri che lavorano nei numerosi commissariati e nelle caserme sparse per il centro storico, creando un danno ulteriore a queste persone che lavorano nel comparto della sicurezza e che già subiscono pressioni di ogni tipo».
Una protesta rilanciata anche dal sindacato Consap. «Da dicembre con i nuovi orari molti colleghi non potranno recarsi sul posto di lavoro se non con enormi disagi spiega a Leggo il segretario provinciale Gianluca Guerrisi. Ci sono turni che finiscono anche oltre la mezzanotte: come si farà per tornare a casa?». Consap ha richiesto un numero di accessi gratuito per tutti i lavoratori delle forze dell’ordine coinvolti. Ma per il momento dal Campidoglio «non è arrivata nessuna risposta». La sperimentazione della Ztl allungata è già stata tentata dalla giunta capitolina l’anno scorso, terminando anzitempo anche a causa delle proteste dei negozianti del centro storico. Ora il Comune ci riprova. Rilanciando. L’idea, infatti, è quella di estendere il progetto fino all’estate, aumentando da maggio-giugno l’orario fino alle 20: due ore in più rispetto alla situazione attuale, con i varchi attivi fino alle 18. «Peggiorando ulteriormente le cose», conclude Ghera.
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Roma, ZTL in centro e prolungamento orario varchi accesso per festività natalizie: la CONSAP dice no! Solo disagi per i poliziotti! La denuncia sul Corriere della Sera
Continua la denuncia della CONSAP per la decisione di Roma Capitale di attivare il prolungamento della ZTL fino alle ore 19.00 per il periodo festività natalizie, con buona probabilità che la fascia sarà estesa successivamente fino alle ore 20.00. Le proteste della CONSAP riprese dal Corriere della Sera. Gli interventi del Segretario Nazionale Generale BORTONE e del Segretario Provinciale Generale di Roma GUERRISI diretti a dimostrare le difficoltà del personale di Polizia turnista con orari sulle 24 ore.
Articolo Corriere Sera ZTL – CONSAP Roma
Ispettorato di Pubblica Sicurezza Palazzo Chigi: dopo la divisa operativa in utilizzo anche le fondine operative, vittoria della CONSAP !
La determinazione della Sezione Locale CONSAP c/o la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che nei fatti, la caratterizza da ben 20 anni consecutivi come sindacato leader all’interno della sede di Governo, “macina” conquiste dopo conquiste per il benessere e la sicurezza generale, portando migliori condizioni di lavoro. Dopo la lunga battaglia per vedersi riconosciuto l’utilizzo della divisa operativa, (si rammenta che le ipotesi di uniformi per gli Ispettorati scrivevano di uniformi molto differenti, addirittura l’uso della “quattro stagioni” ormai di completo disuso e non conforme ai nuovi standard di sicurezza ed in linea con il grado di operatività rispondente allo scenario di ordine e sicurezza pubblica attuale , nonché protezione di sedi istituzionali) e le ragionate motivazioni della CONSAP espresse più volte alla Direzione Ispettorato P.S. Palazzo Chigi (che nonostante le difficoltà si è dimostrata collaborativa alla tematica più volte denunciata) hanno, finalmente, determinato l’utilizzo delle fondine operative e superato una fase di “impasse” che, con la sua lungaggine, portava sicuramente al risultato con l’inizio “abbondante” del nuovo anno, con l’uso ancora del “cinturone bianco” censurato più volte (dopo i fatti di cronaca) come poco sicuro.
I temi sviluppati in recente assemblea sindacale molto partecipata da numerosi colleghi, alla presenza del Segretario Nazionale Generale BORTONE, del Presidente Nazionale DEL BON e del Segretario Provinciale Generale di Roma GUERRISI sono tutti in trattazione e molti già risolti.
La “tenace” combattività della CONSAP sempre al fianco dei colleghi di ogni ruolo e qualifica e di ogni settore lavorativo, taglia il nastro di altro grande traguardo che allinea i poliziotti di Palazzo Chigi ai livelli di sicurezza richiesti dai nuovi protocolli ministeriali.
Varchi ZTL, ingressi gratuiti per le Forze dell’Ordine nella città di Roma, la richiesta dell’On.le Fabrizio GHERA alla Sindaca RAGGI, lancio agenzia stampa NOVA
NOVA0117 3 POL 1 NOV Roma: Ghera (Fd’I), prolungamento orario ztl penalizza anche forze ordine. Comune gli fornisca ingressi gratuiti
Roma, 15 nov – (Nova) – “La giunta 5 Stelle ha predisposto per dicembre, durante il periodo delle festività’ natalizie, una delibera che riguarda il prolungamento della ztl fino alle ore 19.00 e successivamente addirittura fino alle 20.00. Riteniamo si tratti di un provvedimento restrittivo che, oltre a colpire romani e commercianti, metterà’ a disagio anche al personale di Polizia e forze dell’ordine – come denunciato fortemente dal sindacato Consap“. E’ quanto dichiara in una nota Fabrizio Ghera, capogruppo di Fd’I alla Regione Lazio. “Come Fratelli d’Italia – aggiunge – chiediamo alla sindaca Raggi che il Campidoglio si faccia carico di fornire a tutti i poliziotti turnisti, che svolgono quindi un servizio di pubblica utilita’, un plafond di ingressi gratuiti per la Ztl. I grillini anziche’ incentivare la mobilita’ sostenibile e rendere più’ efficiente il trasporto pubblico locale penalizzano cittadini e categorie”. (Com) NNNN
Roma Centro Storico, il Campidoglio ripropone “la tegola” orari prolungati ZTL, disagi per raggiungere il posto di lavoro per molti poliziotti, critica la posizione della CONSAP
Con l’arrivo del mese di dicembre e del periodo festività natalizie, si ripropone per molti lavoratori del “centro storico” di Roma la “tegola” varchi ZTL (Zona Traffico Limitato) con prolungamento fino alle ore 19.00 e successivamente addirittura fino alle 20.00. Il Campidoglio ha già discusso la delibera in Assemblea che, di fatto, provocherà queste due procedure dal lunedì al venerdì, sabato e domenica, invece, la ZTL sembra rimarrà invariata.
Immediata la reazione della CONSAP – Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia in rappresentanza di molti operatori della Polizia di Stato che svolgono servizio h24 all’interno dell’area centro storico perimetrata dai sensori elettronici, “si tratta di un provvedimento che metterà in disagio tutti i colleghi turnisti” – spiega GUERRISI Segretario Generale Provinciale della CONSAP a Roma – ” molti uffici e presidi di Polizia sono nel centro storico e chi dovrà effettuare il turno serale per poi terminare nel cuore della notte sarà costretto a mettere mano al proprio portafogli per pagare garage o trovare soste (ammesso che si trovino) appena fuori le ZTL e poi raggiungere la sede di servizio a piedi o con mezzi pubblici” – continua GUERRISI – “auspichiamo che la Sindaca RAGGI ripensi e annulli questo indirizzo che provocherà numerosi disagi e tante difficoltà a tutti coloro che sono chiamati, per dovere d’ufficio, a garantire ordine e sicurezza pubblica, va trovata una soluzione e questo sarà un problema che dovranno risolvere i nostri vertici qualora da Roma Capitale non sentissero ragioni “.
In attesa che il provvedimento diventi operativo, la CONSAP ha raccolto molte giustificate lamentele del personale di Polizia (si pensi alle sedi di vigilanza h24 della Questura di Roma, il Ministero dell’Interno, Compendio Castro Pretorio, Ispettorati di Polizia, Prefettura e tanti altri ancora dove si svolge turno continuativo con cambio sul posto tra turno montante che inizia alle ore 19.00 per poi finire nel cuore della notte) e si appresta a scrivere ai vertici del Campidoglio per annullare la delibera e interessare, qualora non ci sia risposta positiva, le direzioni di ogni Ufficio e Reparto Polizia affinché sia messo a disposizione dei colleghi interessati al turno h24 un plafond di permessi ingresso ZTL per andare a lavorare.
Sicurezza a Roma: servono più uomini e di giovane età, provenienti dai corsi per attuare il necessario turn over, la CONSAP sul Corriere della Sera e Messaggero

Sicurezza a Roma: servono più uomini e di giovane età, provenienti dai corsi per attuare il necessario turn over
Punta il dito contro il Ministero che non invia personale in numero adeguato per la sicurezza della Capitale, questa la denuncia portata avanti dal Segretario Generale Nazionale della CONSAP Cesario Bortone ripresa con ampio risalto sui due grandi quotidiani nazionali.
Roma, in ricordo dei Caduti delle Forze di Polizia e del Soccorso, martedì 19 novembre la CONSAP presente alla commemorazione a P.zza della Libertà
Il prossimo 19 novembre 2019 alle ore 09.45, presso Piazza della Libertà Roma, ricorrerà il V° anniversario del Monumento L’Abbraccio dedicato ai Caduti delle Forze di Polizia e del Soccorso; saranno ricordati, con la deposizione di una corona alloro, che, quest’anno, sarà dedicata al Brigadiere Mario Cerciello Rega, deceduto lo scorso 25 luglio a poche centinaia di metri dal Monumento e i due giovani Agenti della Polizia di Stato uccisi recentemente a Trieste, Matteo Demengo e Pierluigi Rotta.
All’evento parteciperanno Autorità civili e militari e rappresentanti di Governo.
Saranno presenti alcuni familiari delle vittime del dovere e superstiti rimasti feriti a seguito di agguati criminali. Sarà un atto di riconoscimento sostanziale nei confronti dei “nostri” Caduti, fatti oggetto di tanto tangibile affetto, di tanto comune rispetto, di tanto riconoscimento di merito e professionalità. Importante appuntamento, rivolto a tutti coloro che ancora vedono nelle uniformi i colori di un progetto italiano, lo spirito vivo di una Nazione, il desiderio di rinnovata aggregazione sociale, la rappresentazione dell’idea di patria che non deve morire.
La Fanfara delle Polizia di Stato, intonerà, con il proprio “trombettiere”, “Il Silenzio” per rendere omaggio in ricordo a tutti i caduti.
Il monumento è stato fatto realizzare dall’Associazione ARGOS Forze di Polizia e dal Periodico Stampa Atlasorbis.
La Segreteria Nazionale e Provinciale della CONSAP – Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia saranno presenti con una proprie delegazioni.
Diploma di Maturità con percorsi disponibili: Geometra e/o Ragioneria percorso di studi secondario di secondo grado, accordo CONSAP Roma e UPTM (Università Popolare Tommaso Moro)

Diploma di Maturità con percorsi disponibili: accordo CONSAP Roma e UPTM (Università Popolare Tommaso Moro)
Continua il piano servizi e convenzioni che la CONSAP garantisce ai propri iscritti e familiari.
In queste prossime settimane sono in arrivo una serie di agevolazioni per tutti coloro che hanno adesione al sindacato in corso di validità per il 2020.
L’accordo tra la Segreteria Provinciale di Roma ROMA e U.P.T.M. (Università Popolare Tommaso Moro).
Per coloro che devono perfezionare il percorso di studi secondario di secondo grado la CONSAP offre
l’opportunità di poter raggiungere la maturità con un percorso ad-hoc mirato all’ottenimento del suddetto
Diploma di Maturità con i due percorsi disponibili: Geometra e/o Ragioneria.
Oltre al vantaggio tecnico ed economico la nostra organizzazione ha ottenuto l’opportunità di poter rateizzare in quattro tranche la spesa per alleggerire il carico fiscale dei colleghi interessati.
Per info:
Tel. 06.85.50.439
E-mail: universita.uptm@gmail.com
Mob. 3479309224 WhatsApp
Gadget CONSAP Roma, prossima consegna per tutti gli iscritti al sindacato in regola con il tesseramento per l’anno 2020

Gadget CONSAP Roma, per tutti gli iscritti al sindacato in regola con il tesseramento per l’anno 2020
Anche quest’anno, come sempre, la CONSAP – Segreteria Provinciale di ROMA intende concretamente omaggiare i propri iscritti. Saranno di prossima consegna, infatti, presumibilmente già per la fine di questo mese (novembre c.a.), per tutti gli iscritti al sindacato in regola con il tesseramento per l’anno 2020, i nuovi gadget CONSAP Roma.
Ad ogni iscritto sarà consegnata:
– pen drive USB da ben 16 GB (con queste garanzie : CE : contrassegno che deve essere apposto su determinate tipologie di prodotti dal fabbricante stesso che con essa autocertifica la rispondenza (o conformità) ai requisiti essenziali per la commercializzazione e utilizzo nell’ Unione Europea. L’apposizione del marchio è prescritta per legge per poter commercializzare il prodotto nei paesi aderenti allo Spazio economico europeo (SEE), FCC: La Federal Communications Commission (Commissione comunicazioni federali) incaricata di tutti gli usi dello spettro radio (incluse trasmissioni radio e televisive) RoHS: La Direttiva RoHS è la normativa 2002/95/CE (chiamata comunemente RoHS dall’inglese: Restriction of Hazardous Substances Directive). La normativa impone restrizioni sull’uso di determinate sostanze pericolose nella costruzione di vari tipi di apparecchiature elettriche ed elettroniche, SGS: Organismo internazionale con sede a Ginevra leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica, testing e certificazione, USB High speed: L’Universal Serial Bus (USB) è uno standard di comunicazione seriale che consente di collegare diverse periferiche ad un computer. È stato progettato per consentire a più periferiche di essere connesse usando una sola interfaccia standardizzata ed un solo tipo di connettore, e per migliorare la funzionalità plug-and-play consentendo di collegare/scollegare i dispositivi senza dover riavviare il computer, WEEE: Waste of electric and electronic equipment – La normative WEEE è una misura dell’unione Europea destinata agli stati membri in base alla quale il materiale elettronico deve essere marcato con un adesivo come da normative vigenti),
– una elegante e pratica agendina tascabile
– penna a sfera
Tutto “brandizzato” con il logo e scritta CONSAP.
Tutti i segretari di sezione sono pregati di prendere contatti, a partire dal 20 novembre p.v., con la Segreteria Provinciale di Roma alle note utenze telefoniche per accordi su giorni e orari ritiro.
Si avvisa, inoltre, che la Segreteria Provinciale di ROMA è in fase di organizzazione e approvazione della Befana del Poliziotto edizione 2020 CONSAP con tantissime sorprese per bambini, calze e tanti artisti vip.
CONSAP Roma e UPTM (Università Popolare Tommaso Moro): siglato l’accordo di collaborazione didattico-scientifica

Nella foto il Segretario Generale della CONSAP di Roma GUERRISI con il Presidente Nazionale U.P.T.M. Avv U.E. CALVO
E’ stato siglato tra la Segreteria Provinciale di Roma CONSAP (Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia) e l‘U.P.T.M. – Università Popolare Tommaso Moro , l’accordo di collaborazione didattico-scientifica che consegnerà ai tutti gli iscritti al sindacato una serie di utili servizi, attività formative tecnico-scientifiche, nel campo della formazione, del mondo universitario e delle professioni, ricerca, aggiornamento professionale, sperimentazione, della cultura, del turismo, nel sociale e nello sport, a beneficio di tutti coloro che intendono e vogliono continuamente essere aggiornati .
Accordo si occuperà, inoltre, di promuovere dibattiti, seminari, stages formativi, summer school, convegni di respiro nazionale ed internazionale, approfondimenti, congressi, promozione del diritto internazionale alla luce delle nuove direttive sulla protezione dei dati e della loro libera circolazione a tutela dei cittadini comunitari.
La U.P.T.M. è affiliata alla Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane.
Nella prossima comunicazione tutto il pacchetto servizi e le modalità di accesso riservato esclusivamente al personale della Polizia di Stato iscritto alla CONSAP in regola per il tesseramento 2019/2020.

Nella foto il Segretario Provinciale Generale Aggiunto della CONSAP di Roma SALVATORI con il Presidente Nazionale U.P.T.M. Avv U.E. CALVO

Nella foto il Segretario Generale della CONSAP di Roma GUERRISI con il Presidente Nazionale U.P.T.M. Avv U.E. CALVO

CONSAP Roma e UPTM (Università Popolare Tommaso Moro): siglato l’accordo di collaborazione didattico-scientifica
Palazzo Chigi, oggi assemblea sindacale CONSAP alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: dibattito, analisi, confronto alle problematiche dei principali temi della sicurezza alle sedi governative della P.C.M.

Gianluca GUERRISI, Segretario Provinciale Generale di Roma e Dirigente Nazionale Coordinatore Italia Centrale CONSAP – Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia
Prevista una partecipatissima adesione di poliziotti oggi, in regolare permesso orario sindacale e liberi dal servizio istituzionale, all’assemblea organizzata dalla storica e numerosa Sezione Locale CONSAP c/o Palazzo Chigi che si terrà nei locali messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dove sarà attivato un dibattito, analisi e confronto, alle problematiche e relative proposte migliorative dei principali temi della sicurezza alle sedi governative della P.C.M.
A presiedere l’assemblea con apertura dei lavori sarà Gianluca GUERRISI, Segretario Provinciale Generale di Roma e Dirigente Nazionale Coordinatore Italia Centrale della CONSAP – Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia.
Tra le adesioni di coloro che interverranno: Patrizio Del Bon – Presidente Nazionale CONSAP, Cesario Bortone – Segretario Nazionale Generale CONSAP, Gianluca (Drago) Salvatori – Segretario Provinciale Generale Aggiunto CONSAP – per i servizi agli associati in convenzione : Avv. Dr. Teodoro Calvo – Presidente Università Popolare Tommaso Moro, gli Avvocati dello Studio Legale De Iure, la Direzione Agenzia Cattolica Villa Boghese – AssiUnifor e la Direzione della Finanziaria CREDI BOX.
Sono state invitati, per indirizzo di saluto, i dirigenti dell’Ispettorato di P.S. – Palazzo Chigi e il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri Presidente Roberto Chieppa.
Adesso basta ! IPOCRITI !! Lo sfogo denuncia dei poliziotti della CONSAP, parla Gianluca (Drago) SALVATORI, Segretario Provinciale Generale Aggiunto a Roma del sindacato

IPOCRITI, Lo sfogo denuncia dei poliziotti della CONSAP, parla Gianluca (Drago) SALVATORI, Segretario Provinciale Generale Aggiunto a Roma
Inutile girarci intorno, la colpa di ciò che è successo e succederà di nuovo è solo la vostra,del vostro perbenismo, delle vostre iper garanzie, delle vostre idiozie newage, il poliziotto è un mestiere pericoloso, perché ha a che fare con lo schifo della società, una società che voi avete partorito. Vi approfittate ogni singolo giorno, di un giuramento che abbiamo fatto e in cui crediamo, e tutti i giorni fate in modo di umiliare quel giuramento che “NOI” abbiamo fatto. Ci date il potere di dover agire per conto vostro, perché il bene deve vincere sul male, sempre, perché volete la vostra società color arcobaleno, ma per noi poliziotti, carabinieri e finanzieri la società ha solo un colore, NERO. Perché nero è l’inferno, nera è la società che dobbiamo pulire, per farla come volete Voi, arcobaleno. Vi approfittate del nostro animo nobile , perché sappiamo che non c’è cosa più bella, che salvare o proteggere una vita umana. Adesso avanti con le vostre passerelle, ma dovete starci vicino quando siamo vivi , non quando siamo morti!!! Due ragazzi morti, due famiglie distrutte che per noi sono come le nostre , perché vi piaccia a no , ci chiamiamo fratelli e sorelle, e la Polizia per noi è una FAMIGLIA, visto che ci priviamo la gioia di stare a casa con chi ci vuole bene davvero. AVETE SULLA COSCIENZA LA VITA DI MATTEO E PIERLUIGI E TANTI ALTRI. Ci appellate con tutti i termini possibili dal torturatore al fascista, tutte le volte che sub umani ci offendono e gioiscono della nostra morte, non capendo che facciamo un lavoro che il più delle volte è schifoso, siamo l’altra faccia di una società ipocrita. Abbiamo chiesto mille volte protocolli operativi adeguati, magistrati di piazza, il nostro non è uno sfogo emotivo , è solo una presa di coscienza di una statistica di tutte le aggressioni che subiamo ogni giorno, abbiate il buon gusto di stare zitti, perché i vostri pianti o le vostre offese lasciano il tempo che trovano. Adesso mi raccomando, attuate tutte le difese, le comprensioni, i vostri ragionamenti , tanto tutte le vostre parole non leniranno il dolore, ma mentre fate questo ricordatevi il
nome di tutti quelli che ogni giorno rimangono feriti gravemente o perdono la vita.
VERGOGNATEVI IPOCRITI!!
Gianluca (Drago) Salvatori
Segretario Provinciale Generale Aggiunto di Roma – CONSAP
I° Reparto Mobile : le richieste della Segreteria Provinciale CONSAP di ROMA all’incontro con il “Comandante” dr Paolo MAZZINI
Nella mattinata odierna la Segreteria Provinciale CONSAP di Roma, rappresentata dal Segretario Generale GUERRISI e dal Segretario Generale Aggiunto “Drago” SALVATORI ha incontrato in un clima di gradita cordialità il “Comandante” del I° Reparto Mobile di Roma dr Paolo MAZZINI.
I dirigenti sindacali CONSAP hanno discusso e affrontato le seguenti tematiche:
1) Mancata convocazione da parte dell’Amministrazione Locale della nostra sigla sindacale ai recenti tavoli di confronto A.n.q. in riferimento agli articoli 5 e 19. Sulla questione il “Comandante” ha espressamente ribadito di aver seguito delle direttive superiori dipartimentali in base delle disposizioni fornite oralmente che avrebbero determinato la non convocazione della CONSAP in base ai dati di rappresentatività su scala nazionale. Le normative di riferimento a dire il vero scrivono altro e per tale motivo la CONSAP ha attivato il proprio ufficio legale per le conseguenziali attività di tutela giudiziaria;
2) Servizio esterno al Vaticano con al “Comando un ruolo Agenti-Assistenti”: siamo ancora in attesa di conoscere per iscritto le motivazioni che hanno indotto la Direzione del Reparto Mobile di Roma a lasciare da solo, in un servizio esterno in Vaticano di settimane fa, un operatore del ruolo Assistente Capo Coordinatore, al “comando” di un contingente di personale in O.P., nonostante da servizio fosse predisposto un ruolo Ispettore e addirittura un ruolo dei funzionari;
3) Proposta CONSAP per lo Straordinario Programmato per il “mantenimento fisico”: abbiamo sollecitato il “Comandante” ad predisporre le consultazioni-monitoraggio per inserire nel prossimo trimestre gennaio-marzo 2020 le ore di straordinario programmato per il “mantenimento fisico” utile a garantire la costante efficienza fisica degli operatori del Reparto, sottoposti a particolari servizi di Ordine Pubblico e Servizi Esterni in condizioni di forte stress e resistenza fisica. Il Comandante dr MAZZINI ritenendo utile la richiesta CONSAP ha assicurato che avvierà le disposizione dei progetti straordinario programmato, per la successiva approvazione (analisi delle adesioni e ore disponibili per questa nuova previsione-progetto) per il prossimo trimestre;
4) Abolizione della quota palestra per il personale in servizio al Reparto Mobile: in linea ed in coerenza con il nostro pensiero, espresso in molti tavoli di confronto locale negli anni, abbiamo ribadito la nostra contrarietà del pagamento della quota-palestra per il personale in servizio al I° Reparto Mobile di Roma. A giudizio della CONSAP “la tassa” richiesta proprio ai colleghi del Reparto DEVE essere eliminata quanto prima, lo riteniamo davvero ingiusto !!
Le Segreterie Provinciale di ROMA e Locale Reparto Mobile di Roma CONSAP rimangono a completa disposizione dei colleghi per ogni tipo di suggerimento a corredo delle tematiche già esposte.
Alloggi Collettivi di Servizio “posto letto”: grave situazione e disagio per molti poliziotti in servizio nella capitale, denuncia del sindacato di Polizia CONSAP e richiesta indagine ispettiva
Una grave situazione di disagio quella che da un “bel periodo di tempo” sta investendo decine e decine di poliziotti in servizio presso uffici e reparti della capitale, dove si elemosina, con diritto ad averlo, tra l’altro, un alloggio collettivo di servizio, il c.d. “posto letto” per coloro che da fuori regione, per alcuni addirittura dalle lontane isole italiane, non hanno avuto riscontro alle richieste di alloggio.
Il calvario, per gli sventurati colleghi, inizia già dal primo giorno di trasferimento o assegnazione nei reparti della città romana: il collega avente diritto per normativa di riferimento, compila una scheda informativa dove si richiede il “posto letto“, il reparto di appartenenza poi la inoltra agli uffici competenti per il rituale protocollo e da qui si finisce nel tunnel delle lunghe, lunghissime attese, dove diventa difficile perfino avere risposte allo stato della richiesta. Uno tortuoso vortice di problemi, di difficoltà manifestate dagli uffici d’interesse per assegnare l’alloggio, dove la risposta è sempre la stessa: non ci sono posti letto e siamo in attesa che si liberano, ci dobbiamo aggiornare. Una vergognosa e penosa situazione di disagio che obbliga lo sventurato collega a trovare luoghi di fortuna, chiedere a propri parenti o amici imbarazzanti cortesie o pagare addirittura alberghi o stanze in affitto a breve scadenza per il riposo tra un turno e l’altro di servizio.
Le difficoltà per il personale di Polizia arrivano sia da uffici e reparti in capo alla Questura di Roma che al Dipartimento della P.S. – il settore U.S.T.G. del Ministero dell’Interno dove sono inglobati moltissimi reparti della Polizia di Stato (Ispettorati – Direzioni – Uffici Ministero, ecc) dove la penuria di alloggi è dir poco devastante, tanto da sovraccaricare quelli di necessità per operatori in forza alla Questura.
Tra le segnalazioni più ricorrenti spicca quella del personale in servizio all’Ispettorato di P.S. Palazzo Chigi dove ben 5 (cinque) operatori aventi diritto sono alle prese da molti mesi con onerosi disagi e costretti a pagare di tasca personale luoghi per alloggiare. Ma sono tante le segnalazioni di forte e preoccupante disagio in tutta Roma.
Questa grave situazione ha indotto la CONSAP a chiedere incontro con i responsabili degli Uffici U.T.L. della Questura di Roma e del Dipartimento della P.S. (U.S.T.G.) per avere riscontro con documentazione (con carte alla mano) di cosa accade nella distribuzione e assegnazione degli alloggi e come si è generata questa condizione, che peggiora di ano in anno, nonostante si sbandierano miracolose prossime soluzioni di apposite commissioni alloggi per sanare la sistemazioni con indagini mirate, dirette a sistemare il serio problema posto letto.
Per la CONSAP si profila la necessità di avviare urgente indagine ispettiva di tutti i posti letto assegnati nella città di Roma, capire perché molti colleghi aventi diritto non sono considerati e rimandati a lunghe attese che nei fatti rendono il loro lavoro pesante e faticoso, soggetto alle difficoltà del poco riposo, invece necessario per assolvere i delicati e sempre crescenti doveri d’ufficio e di servizio.
La CONSAP aderisce alla Federazione FSP: “più rappresentativi nel segno dell’autonomia e dell’indipendenza”

Nella foto da sinistra: il Presidente Nazionale della CONSAP Patrizio Del Bon, il Segretario Generale Nazionale della FSP Valter Mazzetti e il Segretario Nazionale Generale Cesario Bortone
“Un percorso comune di ideali nel segno dell’autonomia e dell’indipendenza da riprendere e portare avanti con maggiore determinazione” questo è alla base dell’adesione della CONSAP alla Federazione FSP, sancita in un incontro a cui hanno partecipato una delegazione dell’FSP guidata dal Segretario Generale Valter Mazzetti e una delegazione della CONSAP composta dal Segretario Generale Nazionale Cesario Bortone e dal Presidente Nazionale Patrizio Del Bon.
Clicca e Leggi il Comunicato
Reparto Mobile Roma: la CONSAP chiede al “Comandante” di valutare l’inserimento delle ore di “mantenimento fisico” nello straordinario programmato
Egregio “Comandante”,
le chiediamo la possibilità di valutare l’estensione dello straordinario programmato anche al personale che svolge il
servizio in O.P. Da tempo, infatti, chiediamo che questo emolumento possa essere
usufruito durante le attività lavorative programmate e dirette al mantenimento fisico, (si ricorderà sicuramente dei tavoli di confronto sindacale all’analisi dei dettati normativi dell’A.N.Q., quante volte l’abbiamo chiesto come sigla sindacale CONSAP ) , ricordando la differenza tra turno di servizio e turno di lavoro.
Riteniamo fondamentale, che anche l’aspetto del mantenimento fisico, rientri nel turno di lavoro, proprio per la specificità del tipo di servizio, nella frase “ mens sana in corpore sano” trovando sicuramente rifugio anche nel benessere del personale, oltretutto dal momento che ci sono uffici (personale istruttore , ufficio addestramento, ecc ) che beneficiano di questo mantenimento fisico (che rientra nello straordinario programmato), riteniamo come O.S. lo sia anche per chi effettua un servizio su strada “tutti i giorni”.
Chiederemo quindi un esame congiunto con le altre sigle sindacali per ridefinire l’accordo decentrato dell’art.16 e la modalità di gestione di tale emolumento. Per dovere di notizia la CONSAP ha sempre suggerito tale sviluppo dell’S.P. non solo per i Reparti Mobile, ma anche per il servizio Volanti ed R.P.C. a cui porremmo gli stessi incontri.
Siamo fiduciosi in un prossimo e celere incontro con la S.V. per poterne definire l’attuazione.
Gianluca (Drago) Salvatori
Segretario Provinciale Generale Aggiunto di Roma – CONSAP
Il dramma continuo dei suicidi nelle Forze dell’Ordine, parla l’Avvocato Vittorio Palamenghi dello Studio Legale De Iure

Nella foto l’Avvocato Vittorio Palamenghi dello Studio Legale De Iure di ROMA in convenzione con la Segreteria Provinciale CONSAP
Lo Studio Legale DE IURE,
a seguito dell’ennesima tragedia di pochi giorni fa, quando un altro servitore dello Stato ha deciso per il gesto estremo, intende esprimere la propria vicinanza, anzitutto, alla famiglia del povero agente ed a tutti gli operatori di Pubblica Sicurezza, che quotidianamente con il loro lavoro sul territorio garantiscono la sicurezza di noi cittadini.
E tale contributo viene offerto rinunciando alle ore da dedicare alle proprie famiglie ed ai propri figli ed il tutto a fronte di un salario irrisorio!!.
L’Agente è quindi spinto solo dalla passione per il Corpo di Polizia, dall’amore per la divisa, dalla voglia di giustizia e soprattutto dal garantire a tutti noi una giornata sicura e serena.
Fare la scelta di diventare poliziotto oggi è una Missione… E’ sufficiente leggere i principali studi psichiatrici circa lo stress da lavoro, per notare come tale attività è al vertice tra le professioni che cagionano maggiore stress e soprattutto tali da generare gravi patologie fisiche. Purtroppo nell’ultimo anno sono in aumento le morti per malattie cardiache degli appartenenti alle Forze di Polizia. Per non parlare dei rischi che quotidianamente corrono coloro che garantiscono la sicurezza nelle strade.
Il famoso “Taser” più volte decantato come strumento messo a disposizione dalle Istituzioni, oggi ancora non è utilizzabile dall’Agente come arma di difesa.
I diversi Governi che si sono succeduti negli anni si ricordano del lavoro ingente dei Servitori dello Stato soltanto nel momento delle Elezioni, ma poi costantemente si dimenticano delle promesse fatte.
Si parla sempre di lotta alla criminalità organizzata, all’immigrazione clandestina, al fenomeno del femminicidio ma non si danno i strumenti giusti a coloro che combattono questi gravi derive sociali.
Ed è il Sindacato il solo che da sempre denuncia queste problematiche.
Dal 2019 i suicidi degli appartenenti alle Forze dell’Ordine sono in aumento, ed anche l’Osservatorio istituito dal Capo della Polizia non ha portato ai risultati sperati.
Si è da poco insediato un nuovo Governo, che nei suoi punti programmatici si è dimenticato delle gravi condizioni in cui vivono gli appartenenti alle Forze di Polizia.
Ora è davvero il momento di agire e basta con le belle parole!!
I professionisti di questo Studio, oltre a manifestare la loro vicinanza, si impegnano a segnalare in tutte le sedi opportune questi gravi episodi, e soprattutto, ad offrire la piena assistenza a coloro che intendono denunciare alle Istituzioni competenti, il grave malessere vissuto quotidianamente.
Separazioni nelle Forze dell’Ordine: “l’inferno per chi ci capita…”, il racconto di Gianluca (Drago) Salvatori della CONSAP, lancio stampa Il Giornale del Lazio
Ma cosa succede in realtà?
Il più delle volte se il collega non raggiunge un accordo “consensuale”, entra nelle categorie giudiziali.
Cosa vuol dire questo?
Che se non si mette d’accordo con la madre (il più delle volte è il collega è maschio, ma è riferito anche all’altro sesso ovviamente) , patisce quindi una serie di ingiustizie e trami difficili da recuperare se non dopo anni….forse. Se tutto va bene, le figure principali con cui dovrà confrontarsi sarà il “mediatore famigliare” (sempre che non ci siano querele di parte, poiché in tal caso, il mediatore già non serve più), questa figura che ha una valenza pseudo giuridica, che stilerà un accordo di massima, delle richieste delle parti (padre e madre) , sarà poi l’atto principale su cui lavorerà l’avvocato unico o delle due parti ,e che presenterà la futura relata di separazione al giudice ,che successivamente emetterà sentenza di separazione, con i dovuti obblighi genitoriali. Questo, ripeto, è ciò che succede se tutto va bene.
Ma andiamo direttamente all’inferno di cosa succede se non va bene.
Inizialmente il collega dovrà uscire di casa, poiché l’usufrutto della casa (aldilà di chi la paga ) sarà della madre (poi possiamo fare mille disquisizioni se è giusto o no, ma principalmente è sempre per il benessere dei figli se ce ne sono). La prima valutazione è vedere se il processo riguarderà il tribunale ordinario o il tribunale dei minori (poiché sono due pianeti completamente differenti). Noi analizzeremo i problemi che subisce il collega. Il più delle volte il poliziotto viene querelato con la tipica querela di “ minacce e aggressione”, questo al fine d’intimorirlo sull’accettare le condizioni (tutte) della madre, ove ella è magistralmente ispirata da avvocati con indubbia moralità etica. I meccanismi legati alla disciplina interna che regola il comportamento dei poliziotti è simile alla ghigliottina. Molteplici sono gli articoli 48 ( poi spiegherò cos’è) ove inviano i poliziotti alla famosa Commissione Medica Ospedaliera ,precisamente nel reparto di neuropsichiatria, per tutte le analisi del caso, perciò analisi mediche e vari colloqui con lo psicologo. Da qui l’invio presso la nostra presidiaria medica. Adesso il passaggio da CMO e presidiaria è molto lunga (parliamo addirittura di mesi) , ovviamente giova ricordare che dal momento che si applica l’art.48 ,al poliziotto vengono ritirati placca e pistola ( per evitare gesti inconsulti ). Nella presidiaria il poliziotto riavrà il piacere di rifare più volte, tutti i quiz che gli hanno permesso l’arruolamento e altri colloqui con psicologi. Purtroppo sarà un discorso da locandiera ma datosi che già un poliziotto prende uno stipendio da fame (il più basso nella famosa Europa), bisogna comprendere che dal momento che il collega non è in servizio, ovviamente non ha più, quelle indennità remunerative che lo fanno sopravvivere economicamente, questo sul peso delle già pesanti spese del collega sono solo fonti di ulteriori preoccupazioni e stress (pago avvocato, pago alimenti, pago mutuo, pago i processi legati all’attività di Polizia),come farà ad andare tranquillo per poter affrontare i quiz? Il colloquio?. Questo ovviamente è solo l’antipasto, infatti, passati i vari mesi di test e quiz ,dove nel frattempo non si è interrotta la sequenza giudiziale, noi ci chiediamo, come sta il collega?!.
Altro aspetto non poco importante, è l’attenzione al tipo di certificazione medica, poi una libera interpretazione del medico può portare addirittura alla inidoneità al servizio.
Abbiamo purtroppo constatato che la dicitura “stato ansioso reattivo” viene scambiato per uno stato depressivo. Ma facciamo sempre un esempio: la depressione è una patologia seria e ben specifica e va trattata come “malattia”. Ma lo stato ansioso reattivo è un aspetto fisiologico (non è una patologia), spero vivamente di essere messo in contraddizione su questa tipo di dicitura, poiché in questo caso il collega ne può trarre vantaggio, come? Se lo stato ansioso reattivo è una patologia o malattia, in questo caso “TUTTI I POLIZIOTTI SONO MALATI”.
Lo stato ansioso reattivo è un aspetto fisiologico determinato in un preciso arco di tempo, faccio esempio: mi lancio con il paracadute, faccio una manifestazione dove 2000 manifestanti mi vogliono causare del male, intervento su rapina, colluttazione, processo ecc. ecc. Il mio stato ansioso reattivo ha un rilascio di “ADRENALINA”, il paracadute si apre, i manifestanti se ne vanno, il rapinatore è stato arrestato, al processo sono assolto, la colluttazione è terminata, il mio stato ansioso reattivo ha un rilascio di “ENDORFINE” (mi fumo la classica sigaretta). Bene se lo stato ansioso reattivo è una patologia, tutti i poliziotti possono fare causa di servizio e gli può essere riconosciuta. Siccome questo non si può fare ( sennò il ministero dovrebbe pagare troppi soldi ), consigliamo vivamente al poliziotto di farsi accompagnare da una figura medica di riferimento specifica.
Questo la CONSAP L’EVIDENZIA DA CIRCA 10 ANNI e il dipartimento si è riservato di farci avere una risposta. Questo è solo un piccolo aspetto di ciò che capita (sennò non basterebbe la china per scrivere tutto). Ma facciamo delle supposizioni positive, il collega è stato riammesso in servizio (ma rimarrà in sorveglianza medica , ergo due volte l’anno va a fare i test comunque) e dovrà combattere con interminabili turni di servizio e malpagati ( ma pure questo poco importa, stress a parte ). Da qui il nostro intervento al dipartimento di far in modo che il collega in regime di affidamento condiviso possa avere delle agevolazioni sui turni, perché? Ecco che cosa stabilisce la legge in materia di diritto di visita ai figli.
La legge (Legge 8 febbraio 2006, n. 54) garantisce il diritto di visita di un genitore (madre o padre) al proprio figlio e come tale, nella pratica, viene regolato dal giudice in sede di separazione. Inoltre, il diritto del genitore separato ad avere contatti con il proprio figlio è espressamente disciplinato dall’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il quale stabilisce che “ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare” e che “non può esservi ingerenza di una autorità pubblica nell’esercizio di tale diritto”, fatta eccezione per i casi (rari) concernenti misure “necessarie alla sicurezza nazionale” o alla “protezione della salute”. Ricordando altre sì che il genitore che impedisce o non preleva il figlio può incorrere in una condanna di 3 mesi di carcere, dunque, ritenutasi responsabile del reato ex art. 388, 2° comma, del codice penale: vale a dire colpevole di essersi sottratta all’esecuzione di un provvedimento del giudice relativo all’affidamento dei minori.
Da qui come funziona l’affidamento?
A partire dalla riforma del 2006, in Italia qualora una coppia decida di ricorrere alla separazione i giudici devono privilegiare le tipologie di affidamento dei figli che implicano una stabile attribuzione ambedue i genitori. Nel caso, dunque, non si riscontrino gravi motivazioni atte ad impedirlo l’esercizio della responsabilità genitoriale dovrebbe venire esercitato di comune accordo proprio in virtù del maggiore interesse del figlio e della rispettiva serenità durante lo sviluppo e la crescita. Questo per lo meno nella teoria, perché nella pratica spesso si adotta l’affidamento esclusivo ad uno solo genitore, che solitamente è rappresentato dalla madre. Tale decisione viene presa con l’obiettivo di garantire al figlio (anche in questo caso) una più stabile serenità nel prosieguo della vita familiare. In realtà, però, una simile prassi spesso non fa altro limitare (e non di poco) il diritto alla vista dell’altro genitore, nella maggioranza dei casi appunto il padre. Tutto ciò sarebbe impedito se ci fosse concretamente la corretta applicazione della Legge 54\2006. Ciliegina sulla torta, il mantenimento non può essere detratto fiscalmente, quando non si comprende che qualora fosse il contrario, quei soldi sarebbero di nuovo rimessi sul mercato, per il consumo dei beni di necessità dell’adolescente. Questo è solo uno dei gironi, di quello che forse il nostro Dante Alighieri intendeva, mentre scriveva l’INFERNO. Il Conte Ugolino e la morte per fame è qualcosa di più sottile, il padre\poliziotto che ha giurato per l’ istituzioni, sono le stesse che lo stanno tenendo in “carcere\cella” con la consapevolezza dell’impotenza di non poter vivere e vedere i propri figli…..fino addirittura “senza poter far niente” vederne la fine.
Gianluca (Drago) Salvatori
Segretario Provinciale Generale Aggiunto di Roma – CONSAP
Ciao Ermanno, altro suicidio nella Polizia di Stato: il cordoglio della Segreteria Provinciale ROMA della CONSAP

L’Ispettore Superiore della Polizia di Stato Ermanno Passeretti, in forza al Reparto Volanti di Roma
Con profondo dolore ci stringiamo al dolore della famiglia di Ermanno Passeretti, Ispettore Superiore del Reparto Volanti di Roma , prossimo alla pensione, e che il giorno del suo compleanno, ha deciso di togliersi la vita. Da sempre non solo come sigla CONSAP ma come colleghi ci battiamo perché queste cose non succedano. Ogni singolo poliziotto nella sua carriera , purtroppo, ha dovuto assistere ad una tragedia simile. Ci battiamo perché noi vediamo la Polizia come una famiglia e la prima domanda che sicuramente ci poniamo è : perché non gli sono stato vicino, come mai non mi sono accorto che viveva un malessere , sono tante le considerazioni e interrogativi che possiamo farci e di sicuro non ci ergiamo a psicologi perché non lo siamo, ma siamo poliziotti, un filo sottile ci unisce poiché tanto, è il tempo che sottraiamo alle nostra famiglie, ed a questo punto che il collega diventa un confessore, un appoggio, talvolta sostituisce un parente o addirittura diventa un surrogato della famiglia stessa. Da sempre auspichiamo che il Dipartimento della P.S. corra ai ripari di questa ecatombe (in maniera fattiva !!!) ,mentre tutti erano in vacanza noi continuavamo a scrivere ed attenzionare di questa sciagura, l’ultimo comunicato proprio il 15 agosto. Proporremmo un luogo di sfogo, di confronto, di relax dove il collega possa rivolgersi perché è bene tener presente che ognuno di noi condivida una parte di responsabilità nella prevenzione al suicidio, proprio perché il suicidio è causato da numerosi fattori interagenti che non staremo a spiegare. Ma aldilà delle propagande ,delle chiacchiere invitiamo tutti i colleghi a parlare, a non tenersi tutto dentro , esiste gente che è pronta ad ascoltarci .
Il nostro appello è che purtroppo solo tu sai quando la tua anima si stanca, ma noi siamo pronti a sorreggerti.
Curiosità dal mondo: chi guarda a casa nostra di solito non guarda a casa sua ! La riflessione di Gianluca (Drago) Salvatori
“Quando l’ipocrisia la fa da padrone, siete pure voi che ci accoltellate ogni giorno…”
Qui poco c’entra la destra o la sinistra o illustri media U.S.A., per la foto dell’assassino Cristian Gabriel Natale Hjort ( perché questo è …) bendato o addirittura ammanettato che ha fatto tanto scalpore. Si spiega subito del perché del bendaggio e dell’ammanettamento. Una persona che si rende protagonista di undici ( dico undici ) coltellate ad un carabiniere, deve essere assolutamente contenuta.
L’ammanettamento è per la sicurezza degli operatori primo e dell’assassino dopo o pseudo pregiudicato ( ah scusate il garante dei detenuti pare abbia decretato non si possa chiamare pregiudicato ma “utente”, la cella non più cella ma” stanza di pernottamento” e via via dicendo, e noi di sicuro non vorremmo urtare la suscettibilità di assassini o spacciatori, sia mai ) che magari si voglia auto lesionare (a
discapito degli operatori), il bendaggio è ancor più sottile ma forse lo possono capire solo le forze dell’ordine o i militari. Ad un assassino gli si deve togliere la capacità cognitiva, cioè quella consapevolezza di cosa lo circonda , perché qualsiasi cosa può diventare un arma atta ad offendere, una penna ,un ferma carte, una tastiera , una spillatrice, pensate anche un attaccapanni, ma mi rendo conto che le persone che non vivono la tensione che può vivere un operatore di polizia è di difficile comprensione , ma forse ve lo si può spiegare.
Quello che da il vomito è vedere la massima preoccupazione per l’assassino!
Non parlo del signor Scalfarotto poiché , credo veramente che questa sia solo una mossa legata al recepimento di insulti, al fine di estorcere soldi a chi lo insulterebbe. Ma noi facciamo questa professione (e non lavoro) anche per poter permettere a chiunque di poter esprimere opinioni demenziali anche se non ci piacciono. Non parlo neanche di tutti insulti legati alla morte del povero Mario, poiché è normale che questa spavalderia è determinata dall’assoluta consapevolezza che tanto non succederà niente, ma sì, meglio cosi, un carabiniere oggi, un poliziotto domani in meno sul pianeta siamo tutti più felici, eppure in questo mare di opinionisti volgari o dementi, non mi pare che ci siano queste “grandi figure” , non ho mai visto un politico italiano ( ah no, extra africano ) andare in Africa a costruire un pozzo (non chiedo tanto ) oppure proporsi come figura carismatica in loco ( che però dovrebbe confrontarsi con gente come Boko Haram, che usa bambini cristiani come bombe, e non è tanto conveniente, ma sì, è meglio farlo dall’Italia “al riparo di tali pericoli”, io ho la scorta ,chi mi tocca!), ma quello che veramente non capisco e mi delude, perché non andate mai della vittima???? È cosi affascinante la figura dell’assassino, dello spacciatore ?? Vi sentite cosi eroi o protettori della libertà in questo modo? Vi do un suggerimento, vi dico io dove sono gli eroi.
Gli eroi sono quei genitori che stanno ore, giorni, anni, nelle stanze del Bambin Gesù abbandonati a loro stessi e con il loro dolore e che grazie alla professionalità di medici ed infermieri si sorreggono , nella speranza che il loro bambino o bambina guarisca, quelli sono EROI, andate a trovare loro. Gli Eroi sono gli italiani che ogni giorno si alzano la mattina a fanno il loro lavoro onestamente ( sarò populista
anche io ?!) e che vi pagano le vostre pensioni di reversibilità . Ho una considerazione anche per il noto professore di Harvard “ Alan Dershowitz”, spero sia altrettanto critico con tutte le bombe sparate dai suoi connazionali su ospedali e civili innocenti in Siria , Bagdad, Palestina, ecc. ecc. e ovunque l’America si senta in diritto di tutelare la libertà ( la loro e dei loro interessi ), eppure siete un popolo che
spara tanto, ah per notizia, i poliziotti italo americani sono quelli più ammazzati nei vari distretti dei vari Stati Americani, forse perché anche voi avete omicidi efferati, i dati parlano chiaro.
Quanta ipocrisia in giro, quanta idiozia. Oltretutto il noto avvocato del diavolo adesso è implicato nel “caso Epstein” e guarda un po’, ingaggia ex direttori dell FBI, ex agenti del Mossad, al fine di costruirsi alibi (giustissimo per carità ) .ma prima di parlare di foto ,abbia la compiacenza di usare il suo tempo per difendersi dal più schifoso dei reati ,che si chiama PEDOFILIA. Abbiate più rispetto per le divise, perché di gente in divisa morta per tutelare la Legge e i cittadini che non si possono difendere o per soccorrerli sono veramente tanti, con tutto che siamo le forze dell’ordine più mal pagate d’Europa ( ma questo è un altro discorso ).
E pensi che la gratifica più grande non è la promozione , la lode o l’encomio, la gratifica più grande è “GRAZIE” o un sorriso o un abbraccio di chi hai salvato. Ma è più facile su una barca, è più facile raccogliere i soldi per le spese legali ( un milione addirittura, chissà quanti pozzi si sarebbero potuti costruire od ospedali, scuole, in Africa). Ma quanti soldi non potreste più guadagnare?? Abbiate più rispetto per i Finanzieri che fino a ieri sono morti a causa di contrabbandieri ( per delle sigarette
poi). Di processi osceni poi ne siamo fin troppo abituati, ma con un ragionamento logico mi chiedo , come mai un medico ,che per mille ragioni ,un agente patogeno ,gravità della malattia qualsiasi cosa non dovuta al suo operato , ebbene, se muore il paziente, viene immediatamente indagato ed invece un Tribunale che rilascia un pluripregiudicato che riproduce un reato violento ,a colui non succede niente? Luca Delfino ne ha dovute ammazzare due di ex fidanzate addirittura ( ma ne ho tanti di
casi del genere), eppure…..
Al signor Saviano ( sempre attento alla nostra amata Polizia ) che seguo sempre con tanto interesse, pongo un quesito, è stato altrettanto critico con le Leggi contro i clandestini messicani?? Oppure in America è meglio non far clamore? Lei può farsi scortare anche in Italia sa, non c’è bisogno di vivere in America ( a meno che non si tratti di scelte di vita personali ovvio ),le pongo un’altra domanda ,così a livello di memoria storica, lei ha mai fatto l’autista ( in giacca e cravatta ) a Casal dei Principi,
chi portava? Come si dice: se ne sentono tante……..
Il mondo Polizia è sempre molto complesso ,pensate che nel periodo di rapimenti, posso assicurare che alla famiglia del rapito non interessa come le forze dell’ordine possano fare per riportare a casa il loro caro, non sono minimamente interessati dei metodi, l’importante è riportarlo a casa con le buone o con le cattive, dovrei fare dei riferimenti storici, ma sarebbe fin troppo facile strumentalizzare una frase o un
messaggio. Concludendo per lo stupore suscitato dalla foto del povero assassino, vorrei chiedere al professore di Harvard , avvocato Dershowitz, lo sa che in Italia le forze dell’ordine non possono fare i Giudici Onorari, come mai questa ghettizzazione? Sicuro di non aver urtato la suscettibilità di nessuno ( sperando che la verità sia sempre illuminante) per cautela mi appello all’articolo 21 della costituzione italiana a cui si dedica la libertà di manifestazione di pensiero.
Gianluca (Drago) Salvatori
Segretario Provinciale Generale Aggiunto di Roma – CONSAP
Basta suicidi ! Continua il nostro urlo d’aiuto silenzioso: le analisi del sindacato di Polizia CONSAP
Mai mostrare debolezze, sempre essere forti, far rispettare le regole. Ma il supereroe è per prima cosa un uomo o una donna, non un costume, una divisa. Indossarla non ti rende supereroe, conta come la indossi e come a lei permetti di indossare te. Vale per Poliziotti, Carabinieri, Finanza: nessuno veda il buio che hai addosso o capisca a che grado di disperazione puoi arrivare per puntarti la pistola alla tempia o al cuore. 252 casi dal 2010 allo scorso anno.
Tra marzo e aprile 2019 la media è stata di uno a settimana, 22 suicidi di agenti di forze dell’ordine da gennaio a oggi: 4 Carabinieri, 1 Agente di Polizia Locale, 1 della Guardia di Finanza. Ma ben 7 erano Agenti della Polizia Penitenziaria, 9 quelli della Polizia di Stato. Tra questi ultimi c’era anche Nazareno Giusti, oggi si parla di Giuseppe CAU. Il suicidio di Nazareno Giusti, 29 anni, giornalista delle pagine culturali di Avvenire, appassionato di storia, disegnatore di graphic novel per il Corriere della Sera e soprattutto agente all’VIII^ Reparto Mobile di Firenze. «Perdonatemi, mamma e papà, siete meravigliosi», scrive in un foglietto. I genitori, anche il padre è poliziotto, lo aspettavano a casa. Staccava dopo 16 ore di lavoro, non arrivava, non rispondeva al telefono. Chi era di turno è andato al residence degli alloggi per gli agenti. Lo ha trovato nella sua stanza.
La regola del 48 e che cos’è……. l’articolo 48 del Dpr n. 782 del 1985, il Regolamento di Servizio dell’Amministrazione di Pubblica Sicurezza. L’Amministrazione previene un pericolo applicando legittimamente una norma. Ma per molti lo fa non come “famiglia” ma come un “ingranaggio” in cui si è solo un numero da gestire. Il “48” stabilisce le modalità di ritiro del tesserino. Nell’ufficio sanitario di ogni provincia c’è un medico: appartiene alla gerarchia dei funzionari competenti nella gestione del personale e qualora un agente manifesti un disagio psicologico o una situazione di stress, questi con un colloquio stabilisce entità del problema e l’applicazione della norma che prevede ritiro di tesserino, pistola e manette. È la sospensione di ogni attività lavorativa. Può durare mesi, in attesa delle successive valutazioni della commissione medico-militare a Roma, la quale stabilisce di volta in volta ulteriori periodi di sospensione. C’è chi rimane fuori per un anno o non esce più dalla procedura. Se ritieni di doverti far curare, vai privatamente tu da uno psicologo. Sei privato della tua identità, senza tesserino, «Entri in un periodo sospeso. E i colleghi che sanno che sei un 48, cominciato a diffidare di te. Sei un “fuori di testa”, sei emarginato». Se mancano i requisiti minimi l’arma va tolta, ma le Amministrazioni, una volta che giudicano non idoneo un soggetto, si attivano e lo seguano dalla mattina alla sera. Non puoi mettere qualcuno in convalescenza e dire “non è più un problema mio”. il 99 per cento dei casi è riconducibile a problemi esterni al luogo di lavoro, e che l’Arma e le altre Forze lavorano col Ministero della Difesa soprattutto sull’impatto dello “stress correlato”: fattori esterni, come pendolarismo o orari prolungati, burnout, che ognuno porta e vive dentro la propria attività lavorativa. E aggiunge: «Problemi privati o familiari, come separazioni, problemi economici entrarci è importante, perché se sommati allo stress correlato, possono innescare una bomba. Quanto incide una situazione di disagio esterna sull’attività lavorativa: è di questo che si parla ai tavoli di lavoro». la CONSAP sottolinea anche l’incidenza di problemi strutturali interni: organico ridotto (108 mila agenti nel 2008, oggi sono 89 mila). Stipendi inadeguati (molti vivono in famiglie monoreddito). Turni massacranti, ore di straordinario aumentate del 22 per cento, indennità sottopagate: la notturna vale 4,10 euro lorde. 12 euro un festivo, 40 un super festivo. È aumentato il servizio di ordine pubblico, quindi le manifestazioni di piazza. E purtroppo la gente ci dipinge aprioristicamente come violenti per certe mele marce che indubbiamente
abbiamo, e per gli errori di taluni. Ma questo fa sì che chi fa bene il proprio lavoro e lo fa per aiutare le persone non si senta riconosciuto. “Sei un numero per l’Amministrazione e per il cittadino un VIOLENTO“. Si accede al servizio sanitario per richiesta diretta e privata o su segnalazione del Dirigente . «Dovremmo aiutarci l’uno con l’altro di più. I primi che si accorgono di qualche disagio sono i colleghi, ad esempio. Dobbiamo parlare, parlarci. I primi che sanno e vedono qualcosa sono i colleghi. Se non si accorgono loro, come possiamo pretendere che se ne accorga la scala gerarchica. I vertici hanno una responsabilità che è quella di gestire bene e meglio quelle norme che permettano una fase terapeutica durante il tuo disagio». A Firenze per il caso di Nazareno è arrivata assistenza psicologica agli agenti dopo una settimana. A Ragusa, dopo il suicidio del poliziotto 42 enne Simone Cosentino, che prima aveva ucciso la moglie, il 29 aprile, i due psicologi inviati sono rimasti solo due giorni. Sono 40 in Polizia e si trovano quasi tutti a Roma, col compito di somministrare i test psico-attitudinali nei concorsi. Effettuano la valutazione medico-neurologica e poi quella psico-attitudinale: se la seconda manca, non puoi entrare in Polizia. «Solo 6 Questure su 110 hanno in organico uno psicologo: Roma (sono 2) Bolzano, Milano, Bologna, Frosinone, Foggia e Messina. Non è regolamentato il supporto psicologico in Polizia. La salute mentale è affidata a un medico che lo tratta dalla prospettiva medico-neurologica e psichiatrica. «Anche sotto il “48” non vai dallo psicologo, non ti curano»,. «Il 3 maggio è stato pubblicato un concorso per l’assunzione di altri 19 psicologi con limite di 40 anni, ma sopperiranno alle carenze di organico per i concorsi». «Anche la procedura di sostegno d’urgenza non è standardizzata con procedure definite. Serve un’attivazione automatica destinata a colleghi, amici e famigliari», . «Negli Stati Uniti i poliziotti vengono seguiti stabilmente. Da noi questo e l’idea di prevenzione non ci sono. Si deve intervenire ogni volta che si verifica un episodio traumatico: un soccorso in un incidente stradale, una sparatoria, un suicidio sui binari». Tra le ipotesi di modifica dell’articolo 48 c’è il mantenimento del tesserino e la ricollocazione del personale in esame, impiegandolo in incarichi non operativi ma di ufficio. Un “Tavolo per la prevenzione e la gestione delle cause di disagio per il personale della Polizia di Stato”, al quale siedono Amministrazione e sigle sindacali, si riunisce ogni due settimane dallo scorso 9 aprile: studia piani preventivi, formazione, progettualità condivise. Il 9 febbraio il capo della Polizia Franco Gabrielli aveva firmato anche un altro decreto, quello sulla nascita dell’”Osservatorio permanente interforze sul fenomeno suicidario tra gli appartenenti alle forze di polizia”: si riunisce ogni quattro mesi, monitora dati, compie analisi statistiche su documenti e casistiche raccolte da Polizia di Stato, Penitenziaria, Guardia di finanza, Carabinieri. In Francia sono stati 28 i casi solo quest’anno. Nel 2018, si sono contati 35 suicidi di Agenti di Polizia e 33 di gendarmi. 51 nel 2017. In Spagna tra il 2000 e il 2017 un poliziotto si è ucciso ogni 43 giorni. Il 15 settembre 2016 l’allora sottosegretario all’Interno Domenico Manzione risponde a un’interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle presentando per la prima volta dei numeri: dal 2009 al 2014 si sono suicidati 92 carabinieri, 62 poliziotti, 47 agenti della Polizia Penitenziaria, 45 della Guardia di Finanza, 8 del Corpo Forestale dello Stato. E precisa che «la valutazione delle singole fattispecie esclude che gli eventi siano riconducibili a problematiche di disagio lavorativo o comunque a situazioni critiche connesse all’attività svolta» e che le «risultanze preliminari di uno studio sistematico del fenomeno almeno allo stato attuale non forniscono elementi di allarme». Lo ribadisce oggi anche una relazione della Direzione centrale di sanità della Polizia di Stato diretta da Fabrizio Ciprani: «Nessuna emergenza o trend. 290 suicidi in Polizia dal 1995 a maggio 2019. A parte fluttuazioni inspiegabili, il dato medio di 12 casi annuali su 100.000 dipendenti». Altri dati aggiornati sono quelli di Cerchio Blu, una onlus che organizza seminari di formazione e fornisce un modulo anonimo per segnalare i casi. Il picco dei morti è stato il 2014 con 39 casi. L’età va dai 45 ai 64 anni, ma nel 37 per cento chi si toglie la vita sta tra i 25 e i 44 anni. C’è il sommerso dei tentati suicidi, che non rientrano in nessuna statistica. L’86 per cento delle volte lo si fa con la pistola di ordinanza e con quella non c’è scampo. «Il giorno di Natale sotto la Questura a Latina ci siano ritrovati in due. Io e un pregiudicato che era corso e piangeva come un bambino. Sul tetto c’era il nostro amico. Si era sparato forse la sera prima. Non lo trovavano, è rimasto solo lassù per ore, a Natale», racconta chi conosceva da 20 anni Antonio D’Onofrio, ispettore, convalescente dopo un problema al cuore, che si è sparato con la pistola di ordinanza a 58 anni lo scorso 24 dicembre. «Svolgeva un compito molto delicato, lavorava a stretto contatto con criminali e soggetti difficili era il loro tramite con la giustizia. Lo rispettavano tutti perché era sé stesso sempre, era leale. Non so se abbia voluto lanciare un messaggio compiendo quel gesto in Questura, ma so che il suo lavoro era la sua vita, che viveva per il lavoro 24 ore su 24». 19 giorni prima la stessa decisione l’aveva presa un agente scelto di 43 anni, da poco rientrato da Milano per prendere servizio sempre a Latina, dove vivevano i genitori. La nostra non è una richiesta, ma una supplica d’aiuto, fate presto! Non vogliamo più sentire queste notizie, non vogliamo più vedere i nostri amici\colleghi spararsi in testa.
Il malessere è assai diffuso più di quanto può essere percettibile.
Gianluca (Drago) Salvatori
Segretario Provinciale Generale Aggiunto di Roma – CONSAP
Bomba Carta: Gianluca – Drago – Salvatori (CONSAP), massime pene per chi utilizza l’ordigno contro le Forze dell’Ordine ed equiparazione ad arma da guerra, lancio stampa Il Giornale del Lazio
(Il Giornale del Lazio-RDN 10.08.19)
Da sempre come sigla sindacale CONSAP e come operatori di Polizia chiediamo a gran voce la massima pena per chi fabbrica, detiene e soprattutto lancia la famosa “Bomba Carta” contro le forze dell’ordine, gesto ormai diventato consuetudine nelle manifestazioni politiche e sportive. Inutile ricordare al legislatore e ai Signori politici ,che la Bomba Carta è utilizzata a scopo intimidatorio da Cosa Nostra, Camorra , Ndrangheta, Sacra Corona Unita, oltre ai Anarco Insurrezionalisti ( un nostro artificiere perse un’occhio ed una mano, per il disinnesco di una bomba artigianale), riportando qui sotto tutta la normativa vigente in materia e la spiegazione per una ulteriore evidenza di tale pericolosità.
I responsabili del danno o chi li gestisce devono pagare i danni.
La Bomba Carta è un ordigno esplosivo o petardo molto rudimentale, a base di polvere pirica o flash, normalmente ricavata da petardi o cartucce. Deve il nome al materiale di cui è composto l’involucro esterno, anche se non sempre viene utilizzato del cartone o altro materiale cartaceo per la sua realizzazione: difatti, possono essere usati anche involucri in PVC, che hanno una resistenza all’espansione superiore rispetto alla carta, sfruttando così il picco massimo di energia della polvere contenuta nella bomba. In questo modo, la polvere, incendiandosi, espande il materiale fino al massimo e rilascia all’istante un quantitativo di energia relativamente elevato. La bomba è composta solitamente da un cartoccio in carta da imballaggio o cartoncino, sagomato a cilindro, riempito con una quantità variabile di polvere da sparo (tra i 20 e i 300 grammi), chiuso ad una estremità e dotato all’altra estremità di una miccia, che fa da innesco e la cui lunghezza regola il ritardo nell’esplosione. La Bomba Carta, nonostante sia un ordigno illecito in Italia (vista la quantità di esplosivo contenuta e la fattura artigianale), ha avuto una discreta diffusione a partire dagli anni settanta, poiché è di facile realizzazione, di piccole dimensioni ed economica e può arrivare ad avere effetti abbastanza violenti, specialmente su strutture. Per questi motivi è diventata parte dell’arsenale dei gruppi eversivi e delle tifoserie Ultras più fanatiche, nonché degli “artificieri di capodanno”. L’effetto dell’esplosione è limitato ad una semplice deflagrazione, eventualmente accompagnata da vampe o spruzzi di polvere infuocata se non è sufficientemente innescata. Al contrario della bomba molotov, si tratta di un ordigno inteso non ad appiccare fuoco, bensì a provocare danni o semplicemente creare un grande botto, dato che gli effetti sonori sono molto maggiori di quelli distruttivi. Le bombe carta realizzate da mani esperte sono, comunque, in grado di sprigionare una potenza notevole. Costruire una bomba carta è un’operazione semplice, ma pericolosa, dato che forti scariche elettrostatiche e manipolazioni inesperte possono far esplodere l’ordigno nelle mani di chi lo fabbrica. Anche l’utilizzo di questo tipo di bomba è un’operazione molto rischiosa, dato che la stessa natura artigianale dell’ordigno non dà garanzie sulla lunghezza della miccia, sulla sua qualità e rapidità di combustione.
Noi della CONSAP siamo stanchi di vedere feriti i nostri colleghi ,siamo stanchi di doverci pagare le visite mediche, eppoi siamo stanchi di vedere impuniti chi ci reca danno, o vale solo al contrario?
Reparto Mobile ROMA: anomalie nella gestione del servizio al Vaticano, denuncia CONSAP
La Segreteria Provinciale di ROMA della CONSAP – Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia ha inviato una nota scritta al “Comandante” del I° Reparto Mobile di ROMA dove si chiedono spiegazioni scritte in riferimento alle gravi anomalie “gestionali del servizio” al contingente impiegato domenica 4 agosto presso il Vaticano. Risulta, infatti, si legge nella comunicazione inviata dalla CONSAP, che il gruppo di ben 37 uomini impiegati per il servizio di O.P. sia stato affidato, in comando, ad un operatore appartenente al ruolo di Assistente Capo Coordinatore e non al ruolo sovraordinato come previsto dalle disposizioni.
Tale atteggiamento palesa, oltre ad una poco attenta superiore verifica dello stato dei fatti, una possibile penuria del ruolo “sottufficiali ” al Reparto di Roma e in particolare nessun sottufficiale per quella giornata del 4 agosto u.s.
Sei più forte con la CONSAP ! La storia continua con maggiore determinazione, al via la campagna tesseramento 2020
La storia del sindacato CONSAP continua ! Con maggiore slancio e vigore, senza mai dimenticare le solide e storiche basi che ne hanno permesso di diventare entro breve tempo tra le rappresentanze sindacali più seguite nel panorama sindacale nazionale ma anche internazionale, il compatto gruppo della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia rilancia e si appresta a “perorare”, con forza e tenacia, i temi più sentiti dalla categoria sicurezza , con il piglio di chi, senza interessi personali, vive di passione per il mandato assunto, fatto di lotta per il rispetto dei diritti sindacali e l’elaborazione di proposte concrete che possano consegnare le sacrosante migliorie professionali per donne e uomini della Polizia di Stato e loro familiari che nel quotidiano supportano “le fatiche” dei loro congiunti.
La città di Roma e quindi la Segreteria Provinciale, in sintonia e in ossequio alle direttive nazionali, ha già da mesi iniziato una nuova manovra di rappresentanza di categoria, annotando i temi più a cuore del personale, ascoltando le realtà locali, ufficio per ufficio, motivando il personale e attivando un percorso di dialogo costruttivo con le varie amministrazioni locali per arrivare, in tempi più brevi e con maggiore efficacia alle tanto attese soluzioni.
“Per noi” della CONSAP, che abbiamo a cuore i principi della coerenza e della lealtà, sempre uniti alla trasparenza, è stato un anno, valutando il fine 2018 e lo scorrere del 2019, molto difficile, intenso, ma anche portatore di conferme, ci ha resi, infatti, più forti ma soprattutto più uniti, ci ha fatto conoscere meglio nella battaglia dei nostri diritti. Proprio mentre qualcuno lanciava meschine bordate per demolire un castello “a parer loro fragile”, i paladini rimasti non hanno esitato ad unire le proprie mani, per formare una meravigliosa ed invidiata unione e nel vivere quella straordinaria sensazione di essere fratelli coesi per quello che si crede: la libertà sindacale e il vero diritto di rappresentanza di categoria.
Ci attendono quindi mesi di tanto lavoro: stiamo sostenendo la previdenza integrativa complementare, il diritto di sciopero regolamentato, l’unificazione delle Forze di Polizia, una più puntuale ed efficiente consegna di uniformi e mezzi per lavorare, migliori condizioni economiche per il personale di Polizia, implementazione alloggi collettivi di servizio nella città di Roma, adeguamento di tutti gli uffici alle norme sulla igiene e sicurezza luoghi di lavoro.
Ringrazio tutti i miei colleghi e amici della nuova e affiatata squadra della Segreteria Provinciale di Roma per aver creduto in questi ideali che animano il senso “di battaglia” per il “giusto vivere” e il “giusto agire“. Così come ringrazio i tanti nuovi iscritti di questo nuovo percorso che hanno voluto aderire alla CONSAP, qualcuno addirittura nel ritrovare stimolo “a fare l’attivista sindacale” illuminato e convinto dal nuovo quadro d’insieme, fatto di contenuti e traguardi.
Siamo abituati a portare avanti le nostre idea anche tra mille difficoltà, davanti ad ostacoli e burocrazie in prima istanza avverse, ma siamo anche abituati a credere che le nostre idee hanno un valore e per questo le porteremo avanti con forza e coraggio nella convinzione che il tempo galantuomo ci consegnerà quello che di giustizia sarà !
Vi aspetto e Vi aspettiamo nella nuova CONSAP, insieme e nella massima condivisione delle idee e dei percorsi faremo gli interessi collettivi del personale !
Forza CONSAP ! ! E SEI PIU’ FORTE CON LA CONSAP !
G.Guerrisi
Segretario Provinciale Generale ROMA
Dirigente Nazionale Coordinatore per l’Italia Centrale
CONSAP – Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia
Noi continuiamo a stare dalla parte dei poliziotti ! Lettera aperta a tutti i colleghi del Segretario Provinciale Generale Aggiunto di Roma Gianluca (Drago) Salvatori
Nel ringraziarvi nuovamente per la vostra fiducia, la Segreteria Provinciale vi augura buon lavoro e un Ferragosto vicino alle vostre famiglie. È stato un anno difficile, che ci ha visto attaccati come sigla da altre sindacati gialli (per i soliti giochetti di tessere e di lobbine organizzate ad arte ) e dai vari Dipartimenti e Uffici ,che perseverano nelle orecchie da mercante. Questo per noi sarà solo spunto per continuare nel nostro faticoso lavoro di onestà e trasparenza, non temiamo confronti con nessuno!!!
I nostri presupposti saranno fin d’ora di far più rumore possibile nelle sedi opportune, delle proposte da noi suggerite, per un miglioramento della vita del collega, sia professionalmente che privatamente. Non a caso siamo l’unico sindacato che ha proposto delle agevolazioni di servizio (e non di esenzione) ai poliziotti separati, in regime di affidamento condiviso, sull’orario di servizio. Abbiamo chiesto una fideiussione assicurativa \bancaria da parte di manifestanti, in modo tale che il collega che venga ferito in servizio, possa essere risarcito dal responsabile di piazza (e dai manifestanti violenti) , visto che lo scenario che si prospetta al poliziotto ferito, è l’invio in C.M.O. con una prassi e un ginepraio burocratico allucinante. Anche qui siamo l’unica sigla ad aver chiesto questo. Abbiamo chiesto che la “bomba carta” sia catalogata in arma da guerra (come la molotov) e non artificio pirotecnico.
Abbiamo chiesto l’area di rispetto in O.P., quando si opera nel regime di ordine pubblico, perché l’operatore deve lavorare in tranquillità e non sotto la pressione di chi gli sta vicino. (altro…)