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La nuova Beretta PX 4 per tutti gli operatori della Polizia di Stato, la CONSAP avanza la richiesta ai vertici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza

Beretta PX 4 Storm Full Size
Beretta PX 4 Storm Full Size

Beretta PX 4 Storm Full Size

BERETTA PX 4 STORM PER LA POLIZIA DI STATO

Una nuova pistola per la Polizia di Stato, la chiede la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia secondo la quale sono maturi i tempi per un salto generazionale. Il Sindacato di Polizia esprime forte apprezzamento per la pistola oggi in dotazione, un’arma affidabile e famosa in tutto il mondo, ma ritiene sia giunto il momento anche per la Polizia di Stato di sfruttare l’evoluzione del settore che oggi mette a disposizione armi di assoluta affidabilità con notevoli vantaggi tecnico operativi.
La Beretta 92 FS che negli anni ha svolto autorevolmente il suo lavoro, oggi deve fare i conti con l’evoluzione tecnologica, che la rendono ancora un’ottima arma per scenari tattici particolari assimilabili a condizioni belliche, ma problematica per un uso quotidiano e ripetuto in teatri urbani.
“Guardando, preferibilmente, al mercato italiano – spiega il Segretario Generale Nazionale Cesario BORTONE – oggi si potrebbe ottenere, ad esempio, una eguale efficienza balistica con pistole più leggere, con impugnatura ergonomica ed adattabile, più sicure anche in caso di urto accidentale, nonché meglio occultabili per il personale in abiti civili, caratteristica questa che potrebbe agevolarne la portabilità per colleghe e colleghi anche liberi dal servizio; in questo senso ha ricevuto forti apprezzamenti il modello Beretta PX 4 storm full size già in uso al personale dei Nocs e della DCPP.
La nuova pistola nata della prestigiosa fabbrica di armi italiana ha linee disegnate per esaltarne la potenza, la maneggevolezza, le prestazioni, l’affidabilità, adotta il sistema di chiusura geometrica a canna rototraslante, rivisto e sensibilmente migliorato da Beretta e vanta ingombri contenuti in relazione alla superiore autonomia di fuoco. Il fusto leggero e resistente è realizzato, secondo la più moderna tecnologia termoplastica, utilizzando tecnopolimero rinforzato fiberglass.
La pistola per un poliziotto – prosegue BORTONE – è una sorta di collega di lavoro al quale si affida la tutela della propria vita, ed è necessario che essa sia quanto più possibile sicura e pronta alluso oltre che maneggevole, ed in questo senso è giunto il momento che la 92 FS venga pensionata con merito per fare spazio ad armi di nuova generazione.
Come sindacato di polizia abbiamo già avanzato una richiesta in tal senso e l’auspicio è che anche i vertici della polizia possano tradurre in atti concreti quella disponibilità già dimostrata con la recente decisione di sostituire la pistola mitragliatrice Beretta PM 12.

….:::: Le descrizioni tecniche della pistola (info da http://www.beretta.com)

La nuova pistola Beretta Px4 Storm non solo è la migliore espressione del concetto di arma da fianco semiautomatica, ma è anche la manifestazione più evidente di come le caratteristiche tecnologiche ed estetiche possano evolvere sempre di più. Le linee della nuova Px4 Storm sono disegnate per esaltarne la potenza, la maneggevolezza, le prestazioni, l’affidabilità sempre nel segno di un’estetica originale e ricercata. Prodotta in numerosi calibri, la nuova Px4 Storm adotta il sistema di chiusura geometrica a canna rototraslante, rivisto e sensibilmente migliorato da Beretta e vanta ingombri contenuti in relazione alla superiore autonomia di fuoco.
Il fusto leggero e resistente è realizzato, secondo la più moderna tecnologia termoplastica, utilizzando tecnopolimero rinforzato fiberglass.
Modularità, ergonomia e intercambiabilità delle parti collocano la Px4 Storm tra le pistole più indicate per uso di difesa personale e tra le armi ideali per i professionisti delle forze dell’ordine.
L’uso esteso del tecnopolimero rinforzato fiberglass ha consentito di sviluppare un’arma leggera e tecnicamente avanzata e contemporaneamente di dotarla di una linea modernissima, estremamente accattivante ed ergonomica. Il tecnopolimero offre anche una totale resistenza alla corrosione e garantisce nel tempo la conservazione del colore. Le superfici arrotondate e l’assenza di sporgenze agevolano l’inserimento e l’estrazione della pistola dalla fondina.
Anche il ponticello del grilletto è arrotondato per assicurare, nel tiro a due mani, il corretto posizionamento della mano che non impugna l’arma. Anteriormente al ponticello, sotto la canna, una guida Picatinny (MIL Std 1913), integrale con il fusto stesso, consente il montaggio di puntatori laser, illuminatori o altro genere di accessori.
L’impugnatura offre un’angolazione ideale per il puntamento istintivo dell’arma, che consente d’individuare automaticamente la linea di tiro, ed è arrotondata e leggermente incavata nella parte posteriore alta per un corretto posizionamento e una efficace protezione della mano. Sia la parte anteriore che quella posteriore dell’impugnatura presentano una superficie squamata, di grande impatto estetico, che migliora sensibilmente il grip anche in condizione di mani umide pur senza risultare fastidiosa. L’arma inoltre può essere adattata a diversi tipi di mani, anche quelle piccole, grazie ad un nuovo sistema brevettato che assicura l’intercambiabilità di dorsalini di spessore e configurazione diversi: oltre al dorsalino standard sono disponibili un dorsalino ridotto (slim) per mani piccole e uno maggiorato (large) per mani grandi.
La leva sicura manuale è presente su entrambi i lati del carrello-otturatore per un più facile azionamento anche da parte di tiratori mancini. Sul modello G la leva sicura può essere sostituita con un’altra particolarmente piatta (Stealth) per ridurre ulteriormente gli ingombri del carrello-otturatore.
Il bottone sgancio caricatore, di nuovo disegno, può essere montato sul fianco destro dell’arma, per uso da parte di tiratori mancini. La superficie zigrinata ne aumenta l’aderenza. Il bottone standard può essere facilmente sostituito con altri di differenti dimensioni (Large e Combat), adatti ad impieghi professionali.
La leva arresto otturatore (slide stop) può essere sostituita con un’altra leva di ingombro ridotto (slim).
Il meccanismo di scatto della pistola Px4 Storm è stato progettato come gruppo autonomo estraibile dal fusto senza l’ausilio di attrezzi speciali.
La rimozione del gruppo di scatto consente di accedere comodamente ai meccanismi di sparo per una accurata pulizia e manutenzione straordinaria degli stessi.
In caso di necessità, l’intero gruppo può, inoltre, essere sostituito anche sul campo da parte di personale qualificato.
La pistola Px4 Storm adotta il sistema di chiusura a canna rotante per le sue superiori caratteristiche di robustezza e longevità anche con i calibri più potenti.
Ulteriormente migliorato, il sistema vanta tenoni di chiusura della canna robustissimi, posizionati a 180°per assicurare la migliore distribuzione delle forze di chiusura allatto dello sparo.
Le ridotte superfici di attrito della canna sull’otturatore e sul tassello centrale garantiscono elevata fluidità di funzionamento anche in condizioni climatiche avverse e grande affidabilità.
La canna, inoltre, presenta una maggiorazione del diametro esterno in volata che ha lo scopo di assicurare un accoppiamento canna-otturatore preciso e costante, tiro dopo tiro, con grande vantaggio per la precisione.
Per contro, la riduzione del diametro esterno della canna per la restante parte della sua lunghezza assicura un migliore scorrimento del carrello-otturatore durante il ciclo di funzionamento.
Il carrello-otturatore presenta fianchi smussati e privi di sporgenze, agevolando l’inserimento e l’estrazione della pistola dalla fondina. Le doppie scanalature trasversali (anteriori e posteriori) del carrello-otturatore ne consentono una presa salda anche in condizioni di umidità, facilitando l’armamento e i controlli di sicurezza.
Grazie al sistema di chiusura diretta canna-otturatore e al disegno del carrello-otturatore stesso, l’asse della canna si avvicina il più possibile alleasse teorico del braccio che impugna l’arma con l’evidente vantaggio di rendere minimo il rilevamento della pistola allatto dello sparo e migliorare la velocità di riallineamento dell’arma nel tiro in rapida successione.
Il sistema di mira a tre punti ad alta definizione, vanta riferimenti bianchi che li rende estremamente visibili anche in assenza di luce. Pochi attimi di esposizione alla luce, anche artificiale, sono sufficienti per assicurare ai riferimenti una luminescenza di buona durata. Tacca di mira e mirino sono amovibili per eventuale sostituzione con altri tipi di mira.
Il cane presenta un significativo alleggerimento che gli conferisce un aspetto distintivo ed una elevata velocità di percussione.
Tre Sistemi Operativi. Ciascuna configurazione delle pistole Beretta Px4 Storm vanta caratteristiche diverse, studiate per soddisfare specifiche esigenze operative.
Px4 Storm F: Doppia/singola azione. Sicura manuale ambidestra sul carrello-otturatore con funzione di abbattimento cane, sicura automatica sul percussore.
Px4 Storm G: Doppia/singola azione. Leva manuale ambidestra sul carrello-otturatore con funzione di abbattimento cane e ritorno della leva in posizione di arma pronta al fuoco, sicura automatica sul percussore.
Sicura automatica sul percussore. Tutte le pistole Beretta Px4 Storm vantano un dispositivo di bloccaggio che impedisce al percussore qualsiasi movimento se il grilletto non è tirato a fondo.
Le pistole Beretta Px4 Storm dispongono di caricatore bifilare di grande capacità, a sostituzione rapida, che consente un uso prolungato dell’arma anche in situazioni operative particolari:

  • 9mmx21 .40 S&W

  • 15 colpi 14 colpi

La capacità massima del caricatore indicata potrebbe non corrispondere a quella consentita dalle leggi locali.
Per alcuni mercati e in conformità alle disposizioni legislative locali, possono essere applicati fondelli per aumentare la capacità del caricatore: 1a 17 colpi per il calibro .40 S&W.
Il dispositivo di smontaggio è congegnato in modo da consentire lo smontaggio dell’arma con la massima rapidità e facilità ed evitare contemporaneamente la possibilità di smontaggio casuale o involontario.
Se lo smontaggio è semplice, ancor più facili sono il rimontaggio ed il bloccaggio del carrello-otturatore che avviene automaticamente quando questo oltrepassa la parte posteriore del fusto.

  • Funzionamento Semiautomatico, a corto rinculo di canna

  • Chiusura Geometrica, a canna rototraslante

  • Organi di mira Mirino e mira posteriore sul carrello-otturatore. Amovibili

  • Fusto Tecnopolimero rinforzato fiberglass

  • Carrello-Otturatore In acciaio, sabbiato, fosfatato e rivestito Bruniton

  • Canna In acciaio, sabbiata e brunita. Cromata internamente

 

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Poliziotti sempre più addestrati, equipaggiati e aggiornati, intervista al dr Massimo VALLINI, direttore responsabile di ARMI e TIRO

Massimo VALLINI - Direttore ARMI e TIRO
Massimo VALLINI - Direttore ARMI e TIRO

Massimo VALLINI – Direttore ARMI e TIRO

INTERVISTA A MASSIMO VALLINI

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La Segreteria Provinciale di ROMA della CONSAP – Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia – Osservatorio Provinciale Istruttori di TIRO ha intervistato il dr Massimo VALLINI, direttore responsabile della pregiata rivista ARMI e TIRO che vanta un numero vastissimo di abbonati e lettori da tutto il territorio nazionale e non solo. Tra le domande oggetto dell’intervista, la comunicazione ai tempi dell’emergenza coronavirus, il maggiore utilizzo delle piattaforme digitali, dei social, forum, allo spazio dedicato dalla rivista e sito armietiro.it  all’impegno professionale delle Forze dell’Ordine, alla necessità di guardare con più interesse e concretezza al rinforzo dei tutori dell’ordine e sicurezza pubblica con maggiore addestramento, equipaggiamento adeguato e aggiornamento costante.


Nel campo dell’editoria e della comunicazione scritta attraverso una rivista molto letta come Armi e Tiro quale modifiche ha portato emergenza Coronavirus nel rapporto con i lettori e con le aziende? E quale sarà il metodo e la nuova impronta per il ritorno alla graduale normalità?

Armi e Tiro da molti anni non è soltanto una rivista, tradizionale e in formato digitale, ma è un canale di comunicazione crossmediale su molte piattaforme: il sito più importante d’Italia armietiro.it con un suo forum, la pagina e il gruppo Facebook, il canale YouTube, la presenza Instagram. Durante il lockdown la redazione ha sperimentato lo smartworking e incrementato molto il lavoro sulle piattaforme digitali, di concerto con il nostro ufficio E-digital: il pubblico ci ha seguito e continua a seguirci su tutti i nostri canali, con differenze per quanto riguarda l’età e le preferenze di lettura. L’incremento maggiore l’abbiamo registrato naturalmente sul sito con il 26% di pagine viste in più, ma contiamo 5 mila iscritti in più al canale Youtube e costante interesse di Facebook, senza bisogno di comprare followers come fanno alcuni. Considerando che non abbiamo potuto eseguire prove di armi nuove, per la chiusura di aziende, armerie e campi di tiro, per i video ci siamo limitati alle interviste “5 minuti con” che ho registrato personalmente con zoom o a dirette Facebook che hanno avuto grande successo. E, poi, ci siamo molto dedicati all’allenamento in bianco o “da sala”. Sul sito abbiamo realizzato una fiera virtuale in sostituzione della fiera europea di settore che non si è tenuta a causa del coronavirus. Abbiamo tenuto accesi i microfoni e l’attenzione con le aziende, ma anche i tiratori, le armerie, i testimonial del nostro settore, le federazioni. E tenuto accesa anche la passione che è il motore dei nostri sport e della caccia. Abbiamo, per quanto possibile, dato voce anche ai navigatori, premiando i video e le fotografie che illustrassero come hanno trascorso il lockdown all’insegna della passione, appunto.

Nel campo della comunicazione e della lettura cartacea si sostiene che l’attuale presente che sfrutta più il mediatico e la videocall possa essere inizio di un cambiamento? Vedremo in buona sostanza Armi e Tiro sempre nelle edicole nazionali?

Il cambiamento è in atto da tempo e gli strumenti sono tantissimi. Noi continuiamo a produrre contenuti e notizie sicure, certe, verificate, professionali, anche differenti a seconda del medium. I lettori manifestano le preferenze per i differenti tipi di supporto: alcuni restano affezionati alla carta. Armi e Tiro è sempre nelle edicole nazionali, dunque, purtroppo cala il numero delle edicole e non è facile servire i lettori nel modo migliore, senza contare le difficoltà con la distribuzione via posta degli abbonamenti. Di concerto con il distributore Sodip abbiamo messo in atto correttivi che dovrebbero aiutare i lettori a trovare sempre la rivista nell’edicola di fiducia o in quella che vogliono loro.

In questo periodo particolare, di generale difficoltà, quale consiglio sente di dare ai giovani giornalisti che vogliono intraprendere la carriera di direttore di un giornale che sarà poi importante nella distribuzione a tantissimi lettori abbonati?

Il consiglio non cambia: il mestiere non può prescindere da un’accurata formazione. Dalle competenze linguistiche, dalla cultura, dalla lettura “applicata”, dalla comprensione dei testi. Ma soprattutto dal senso di responsabilità e dall’obiettività. Ovviamente bisogna aggiornarsi in continuazione sulle tecnologie e saperle padroneggiare. Alla base è sempre necessaria la curiosità, la voglia di spiegare le cose ai lettori. Senza porsi limiti di come farlo, sfruttando tutte le metodologie possibili.

Armi e Tiro dedica spesso attenzione alle Forze dell’Ordine, alle tematiche legate anche al mondo sindacale, al contributo, attraverso lettura, per migliori condizioni di lavoro. Cosa pensa Massimo Vallini a riguardo e cosa sente di suggerire alle Istituzioni Nazionali?

Io penso che le forze dell’ordine svolgano un gran lavoro. Anche se spesso non sono aiutate dalla magistratura e dalla politica. Le nostre leggi sono già piuttosto complicate e spesso certe interpretazioni lasciano disorientati, come le questioni che vedono oggi coinvolto il vertice massimo, cioè il guardasigilli. Credo che gli operatori delle forze dell’ordine si debbano concentrare proprio nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità, che debbano utilizzare i mezzi più idonei e aggiornati e per questo debbano essere costantemente addestrati, che le tecniche addestrative debbano essere aggiornate. Credo che negli uffici amministrativi dovrebbe essere utilizzato più personale civile e snellita la burocrazia, facendo ricorso proprio alla digitalizzazione di cui tanto si parla in questi tempi.

La pistola ordinanza la Beretta FS 92 in dotazione alla Polizia di Stato ha fatto il suo tempo?

La Beretta 92 FS, che risale alla metà degli anni Ottanta, rimane un grande pistola semiautomatica, affidabile e sicura. Ma senz’altro oggi il mercato offre di meglio quanto a ingombri e peso, che sono forse le uniche note dolenti della 92.

Per le protezioni di sicurezza riferiti ai giubbotti antiproiettile per le Forze di Polizia per lei meglio tutti sottocamicia stile americano?

Sono dell’idea che i giubbetti sottocamicia costituiscano una valida soluzione per limitare i danni. In Italia non si verificano davvero molti conflitti a fuoco, per fortuna, anzi gli ultimi casi di decessi nelle forze dell’ordine riguardano incidenti stradali. Nel caso di Trieste, invece, forse non sarebbero serviti, ma le aggressioni alla forze dell’ordine riguardano oggi sempre di più armi bianche e coltelli, dunque i giubbetti antistabbing ritengo siano sempre consigliabili. Darebbero un’altra sicurezza agli operatori.

Cosa pensa Massimo Vallini per utilizzo della Pistola Taser per gli operatori della Polizia di Stato?

Pistole Taser o BodyCam sono oggi strumenti indispensabili per gli operatori. A patto che l’addestramento sia della massima qualità. Usando i due sistemi in combinazione, anche con l’arma d’ordinanza, gli operatori sarebbero in grado di gestire e graduare l’intervento, eventualmente di concerto con la centrale operativa.

 

ARMI e TIRO

ARMIeTIRO.IT

 

….:::: IL DIRETTORE
Massimo Vallini
, 56 anni, bolognese da un quarto di secolo trapiantato a Milano, è giornalista professionista e direttore da oltre vent’anni del mensile Armi e Tiro.
Un passato da ufficiale di complemento dei paracadutisti, una laurea in giurisprudenza  e un’abilitazione all’esercizio della psicoterapia, si occupa da sempre di sport, di caccia e di tiro, delle prove delle armi a canna liscia e rigata, dei problemi e dell’attualità.
Tiene corsi sulla sicurezza e sulla balistica per i cacciatori.
Massimo VALLINI

Massimo VALLINI

 

 

Intervista Massimo VALLINI

Intervista a cura di Gianluca GUERRISI – Segretario Generale Provinciale di ROMA e Dirigente Nazionale Coordinatore per Italia Centrale CONSAP Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia

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