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Sospensione Tortosa, Locurcio (Ufficio Legale Consap) adottata una misura rara e inusuale

Fabrizio LocurcioRoma, 16 apr. (AdnKronos) – “Fabio Tortosa… Sulla vicenda interviene anche Fabrizio Lo Curcio, responsabile legale della Consap (Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia), sindacato al quale Tortosa è iscritto. Nel caso del poliziotto sospeso questa mattina “non si è applicata la sospensione cautelare prevista dal regolamento disciplinare, ma una misura -spiega- prevista dallo Statuto del pubblico impiego”. “E’ molto raro e inusuale -spiega Lo Curcio– che si ricorra a questa misura, in passato i casi sono stati pochissimi. L’articolo 92 del Dpr 3/57, specifica che la sospensione cautelare facoltativa può essere applicata solo dal ministro ed è limitata nel tempo. Il punto è che, in attesa che venga avviato il procedimento disciplinare, ci si trova in una sorta di limbo, nel quale non ci si può neanche difendere”. “Se fosse stato applicato invece il regolamento disciplinare della Polizia -prosegue il responsabile legale del sindacato- si sarebbe dovuto aprire un fascicolo e, solo alla fine del procedimento, sarebbe arrivata l’eventuale sospensione. Certo, è prevista la sospensione cautelare, ma si applica nel caso di grave incompatibilità con il lavoro svolto, in seguito, ad esempio, ad un arresto. Nel caso di Tortosa, invece, credo si sia cercata una soluzione rapida e d’impatto forte sull’opinione pubblica, insomma una scelta prima di tutto politica“.

Tortosa sospeso, Guerrisi (Consap): “Provvedimento non commisurato a quello che ha fatto”

Gianluca Guerrisi RomaToday . “Il provvedimento che ha colpito il nostro collega e segretario regionale Lazio Fabio Tortosa non è commisurato a quello che ha fatto”. A parlare è Gianluca Guerrisi, Segretario Provinciale Generale Aggiunto della Consap a Roma. “Le dichiarazioni del collega erano sicuramente da evitare e dovevano tener conto del risvolto di massa, ma il provvedimento bastona eccessivamente l’uomo e il professionista, formato da corsi di alta specializzazione che caratterizzano i professionisti dell’Ordine Pubblico“.

“Solo chi lavora in strada”, continua Guerrisi, “puo’ capire quanta tensione si accumula nel tempo, il piu’ delle volte quando ritiri il materiale in caserma (casco, scudo e manganello)  e varchi il cancello della caserma sul blindato che ti porta a domare manifestazioni di piazza anche annunciate come pericolose, pensi ai tuoi cari, ai tuoi figli”.

“Il nostro mestiere”, prosegue il segretario della Consap, “a più di qualcuno lo ha portato ad uscire di casa e non tornare piu, vivo solo nel ricordo di colleghi e amici. Le punizioni se da applicare  andrebbero calibrate, ponderate, le leggi ed i regolamenti vigenti normano sull’adeguatezza della sanzione ed in questo caso a nostro giudizio, valutando gli atti operosi successivi di Tortosa che chiede pubblicamente scusa per le frasi scritte si poteva comminare una sanzione rieducativa diversa. I poliziotti non sono torturatori, tutt’altro, lo potrebbero confermare le tante azioni a protezione di cittadini contro violenti e scalmanati, quando il poliziotto usa il proprio corpo per difendere la società, lo Stato,  rappresentato da una divisa, Fabio Tortosa era uno di questi, ed è uno di questi”.“

Celere Roma
 
Leggi articolo Roma Today
http://www.romatoday.it/politica/tortosa-sospeso-guerrisi-consap-provvedimento-non-commisurato-a-quello-che-ha-fatto.html

Tortosa, minacce di morte. Spagnoli (Consap) assegnare al collega e alla sua famiglia una scorta di adeguato livello

Stefano Spagnoli«Attenzione a non fare di un capro espiatorio una vittima designata». A dichiararlo la segreteria generale nazionale della Confederazione sindacale autonoma di polizia(Consap), in merito alla sospensione del poliziotto Fabio Tortosa. «Dopo questa discutibile scelta – tuona il segretario nazionale della Consap  Stefano Spagnoli – chiediamo si valuti immediatamente l’opportunità di assegnare a Tortosa e alla sua famiglia una scorta di adeguato livello, magari togliendola ai molti che ne beneficiano senza un giustificato motivo».

La Consap, sindacato di appartenenza dell’agente sospeso, rende noto di aver già ricevuto minacce «contro le quali si è tutelata presentando denuncia». In un volantino arrivato alla segreteria di Torino ci sarebbe scritto: «voglio vederlo faccia a faccia … senza distintivi ne scudi? morte sempre a voi!». La Consap chiede anche di valutare l’immediata rimozione del gruppo su Facebook “Fuori Tortosa dalle forze dell’ordine”, «che – dichiara – è divenuto di fatto una gogna mediatica, con minacce di morte al collega ed alla famiglia, irresponsabilmente esaltato anche da certa propaganda giornalistica che ritiene che possa essere notizia un’iniziativa che nasce dichiaratamente per colpire un singolo individuo».

Tortosa, Rampelli (FDI-AN): il Capo della Polizia dovrebbe difendere i suoi uomini

Fabio Rampelli“Non bastava il clima di caccia alle streghe ad avvelenare l’operato della Polizia. La sospensione comminata ieri a Tortosa dal massimo vertice della Polizia ha dell’incredibile. Sembra davvero paradossale, posto che Tortosa non ha commesso reati, né nel corso del blitz alla scuola Diaz né tantomeno scrivendo su Facebook.   Quindi non avendo commesso reati e avendo obbedito nel fare irruzione alla scuola Diaz a precise disposizioni è sacrosanto che rivendichi di averlo fatto e di essere pronto a rifarlo.

Se si ravvedono errori in quell’azione non ce la si può prendere con chi l’ha eseguita ma ce la si deve prendere esclusivamente con chi l’ha ordinata. Stesso discorso per Antonio Adornato, colpevole di aver messo ‘un piace’. E dire che la libertà di espressione è un diritto costituzionalmente garantito. I responsabili dell’epoca, come nel caso dell’attuale presidente di Finmeccanica Giovanni De Gennaro, capo della polizia di stato all’epoca dei fatti, vengono premiati e gli agenti che hanno eseguito i loro ordini, anche quelli che non hanno picchiato nessuno e non si sono macchiati di alcun reato, vengono incredibilmente puniti.

Ci fa specie il comportamento assurdo di Pansa, attuale capo della polizia, che a pochi giorni dall’approvazione del reato di tortura, su cui non è stato capace di tutelare gli uomini in divisa dalle proposte assurde del governo, non trova niente di meglio da fare che punire Tortosa, continuando a sovraesporre i propri uomini, invece che scendendo in campo per difenderli da questo assalto inaccettabile. Si è evidentemente arresi alle pressioni politiche di Renzi e Alfano che volevano e hanno ottenuto un altro innocente capro espiatorio da dare in pasto alla stampa. Alle Forze dell’Ordine, che in questi giorni registrano un grave tentativo di delegittimazione da parte del governo – che le sovraespone davanti a delinquenti e facinorosi – giunga la nostra solidarietà, cui facciamo seguire un’interrogazione parlamentare urgente”. E’ quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.

Cirielli: “Vergognosa la sospensione dell’agente Fabio Tortosa”

Edmondo Cirielli Fratelli d'ItaliaUlisseOnline. “La mia solidarietà all’agente Fabio Tortosa, sospeso a seguito delle frasi scritte su Facebook relativamente ai fatti avvenuti alla scuola Diaz nel corso del G8 di Genova. Presenterò un’interrogazione parlamentare per chiedere quale norma o quale regolamento abbia violato, per ricevere una sanzione così grave adottata senza contraddittorio, utilizzato in genere solo in presenza di gravissimi reati e in flagranza o per gli arrestati. Si tratta di un atto vergognoso. Tortosa è diventato un vero e proprio capro espiatorio, mentre aveva esercitato solo il diritto di difendersi da accuse molto gravi per fatti che non aveva commesso, pur essendo presente alla Diaz, e rivendicando di aver fatto personalmente il proprio Dovere. Non è, infatti, mai stato accusato di alcun illecito né disciplinare né penale per quella vicenda”. È quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

Diaz: Alfano sospende dal servizio Fabio Tortosa. Innocenzi, provvedimento sproporzionato. Salvini, Pansa cambi mestiere

Fabio Tortosa Consap LazioLa notizia della sospensione viene a caldo commentata dallo stesso Fabio Tortosa (che nei giorni scorsi ha rilasciato alcune interviste in cui prima confermava quanto detto poi chiedeva scusa). «Ancora non mi è stato comunicato niente – dice all’Adnkronos – lo apprendo ora da voi. E’ un provvedimento sproporzionato, visto che non si capisce quale potrebbe essere l’articolo del regolamento disciplinare che avrei violato. Comunque ormai il danno è fatto, mi tutelerò nelle sedi legali. Sono una vittima sacrificale -continua- quello che ho scritto su Facebook è sulle carte processuali da 14 anni: alla Diaz c’è stata tortura, ma non da noi del VII nucleo. Da parte di chi c’è stata? Vorrei saperlo anch’io. Con il senno di poi, non riscriverei quel post visto che stupidamente non avevo tenuto conto del fatto che per l’opinione pubblica avrebbe potuto avere un peso eccessivo». E la Consap, il sindacato di polizia di cui fa parte Tortosa, chiede l’assegnazione di una scorta per il poliziotto («Ha già ricevuto minacce, contro le quali si è tutelato presentando denuncia») e la cancellazione del gruppo su Facebook «Fuori Tortosa dalle forze dell’ordine», divenuto «di fatto una gogna mediatica», secondo la Consap. «Un governo che punisce i poliziotti per parole scritte su Facebook, libera i delinquenti e mette in albergo i clandestini deve andare a casa il più presto possibile. Alfano dimettiti», commenta il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, aggiungendo: «Pansa ha sbagliato mestiere».

MATTEO SALVINIGiorgio Innocenzi Consap NazionaleAlessandro Pansa Capo Polizia

Fabio Tortosa è la questione Facebook, parla alla stampa Giorgio Innocenzi, Segretario Generale Nazionale della CONSAP, Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia

Giorgio InnocenziL’Huffington Post “. Un’esternazione sbagliata”, una “sciocchezza” e però “sarebbe sbagliato chiudere questa storia con un capro espiatorio come Tortosa. Il G8 ha ferite ancora aperte. È l’ora di chiuderle chiamando alle rispettive responsabilità i livelli alti, dell’amministrazione e della politica”. Dopo quasi 24 ore di silenzio, cellulare rigorosamente staccato o “aperto” solo per utenti selezionati; dopo aver incontrato a lungo “i vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza” ed essersi “confrontato con la dirigenza del Consap e di altre sigle sindacali”, prende la parola Giorgio Innocenzi, segretario generale del Consap. È la sigla sindacale di cui è un dirigente Fabio Tortosa, l’agente del Reparto mobile, il “torturatore con le palle” che fece irruzione nella scuola Diaz la notte del 21 luglio 2001 e che l’altro giorno ha scritto su Facebook: “Io c’ero quella notte alla Diaz, e entrerei altre mille e mille volte”. Alla fine Innocenzi difende, per quello che può, il suo iscritto e allude a chi ancora avrebbe “responsabilità più alte nelle scelte che segnarono la cronaca di quei giorni”. Giorni che sono stati, hanno scritto i giudici nelle sentenze, “la negazione della democrazia”.

Segretario, perché il Consap non ha ancora preso provvedimenti su Tortosa?
Ho incontrato a lungo il collega. Credo che alla fine ci renderemo tutti conto che in questa storia c’è anche molto fraintendimento Tortosa ha detto sciocchezze e cose sbagliate. Di più: dopo una sentenza della Cassazione che ha accertato le violenze e la Corte di Strasburgo che ha condannato l’Italia per tortura, è inaccettabile che un agente abbia scritto cose del genere. Però il collega è stato in parte frainteso. E in parte è il sintomo di un malessere più grande.

“Torturatori con le palle”; “il pm Zucca (pubblica accusa nel processo di Genova) e le sue zecche”, Carlo Giuliani (ammazzato da un proiettile sparato da una camionetta dell’arma dei carabinieri) che “spero faccia schifo ai vermi”: segretario Innocenzi, dove sta il fraintendimento in queste frasi scritte?
No, per carità, parole inaccettabili che non si possono sentire. Però vorrei anche dire qualcosa a difesa di Tortosa, per quello che è possibile… Il collega era in servizio a Genova quella notte della Diaz, è stato indagato e poi archiviato, era nel VII reparto, quello comandato da Michelangelo Fournier e ha detto che entrerebbe 100, mille volte nella Diaz perché lui e gli altri non hanno picchiato nessuno e hanno fatto il loro dovere”.

Ma fu Fournier, a processo, a dire che quella sera, in quella scuola, fu “una macelleria messicana”.
Nel senso che quando il VII Reparto entrò, trovò già una macelleria messicana. Loro entrarono dopo. Tortosa ha voluto dire che lui quella sera ha solo eseguito degli ordini e non ha alzato le mani su nessuno. Fu anche sentito dai magistrati e ha sempre detto che in quel contesto lui ha fatto il suo dovere.

Al di là delle responsabilità soggettive di Tortosa, non crede che un poliziotto, un uomo che indossa una divisa simbolo dello stato e della legalità, non debba, non possa mai scrivere quello che è stato scritto?
Questo è un grave e imperdonabile errore. Tortosa ha scritto però sul suo profilo personale. E quanto ha scritto è il sintomo, la spia della presenza di tossine nel corpo della polizia che vanno curate e sanate.

Molti “però”, le “tossine”. A cosa si riferisce, segretario Innocenzi?
Al fatto che il G8 ha lasciato profonde ferite ancora aperte nonostante gli anni passati. Ma finora non c’è stata la volontà di curarle perché questo vorrebbe dire individuare responsabilità ed errori a livello più alto e che finora sono state taciute.

A chi, a cosa si riferisce? Al prefetto ex capo della polizia Gianni De Gennaro?
Dico che a livello alto pochi o nessuno ha pagato. Gli uomini in servizio quella sera hanno preso ordini…

Alcuni alti funzionari e validi investigatori del Dipartimento sono stati condannati ed espulsi dall’amministrazione…
Sì, ma ai livelli alti non è stata fatta chiarezza fino in fondo. Cito le parole dell’assessore (ex magistrato e presente a Genova a Bolzaneto ndr) Sabella che ha detto che ‘c’era qualcuno in quei giorni che voleva il morto’. Insomma, non per difendere Tortosa, ma finchè resta questa ambiguità Genova e quella notte della Diaz non finiranno mai. Io parlo tanto con gli uomini, il G8 di Genova è un marchio che non si levano di dosso. E’ qualcosa che fa male al corpo intero della polizia di stato.

Questa storia sembra molto più drammaticamente chiara, segretario Innocenzi. Sarà difficile buttare la palla in tribuna, evocare responsabilità altre e più alte. Il Dipartimento della pubblica sicurezza è intenzionato a chiedere la destituzione di Tortosa. Cosa ne pensa?
Che ci sono delle regole, che il Dipartimento non può fare come vuole e meno che mai cercare capri espiatori perché poi ricordo che ci sono i ricorsi al Tar. Il Consap ha avviato la procedura davanti ai probi viri. Lo ascolteremo e non ci presteremo a strumentalizzazioni.

Capisce anche lei, però, che questa storia non può passare senza conseguenze e senza assunzione di responsabilità. Siete uomini in divisa, rappresentate lo Stato, in un momento di così delicata tensione sociale sarebbe devastante.
Non c’è dubbio, ma, appunto, le responsabilità devono essere assunte da ciascuno e ad ogni livello per quello che sono. Guai a chi ci mette in contrapposizione con i cittadini. Gli uomini, chi sta in strada a tutela della sicurezza, è molto preoccupato.

Fabio Tortosa

Intervista SkyTG24 a Fabio Tortosa

http://video.sky.it/news/cronaca/diaz_tortosa_sono_servitore_dello_stato_non_torturatore/v238684.vid

 

Reparto Mobile ROMA: si è riunita la CONSULTA CONSAP

Consulta Rep Mobile ROMASi è riunita la Consulta Reparto Mobile a Roma della CONSAP. Tra i temi affrontati la questione corsi di formazione per l’utilizzo dello spray urticante (dove la Consulta ha deliberato l’inoltro, agli Uffici competenti ministeriali, di un quesito per chiedere i termini e criteri con cui si svolgono le sessioni di formazione a Roma, quali garanzie di sicurezza sussistono per gli operatori in materia di salute e quali siano le schede tecniche di appartenenza allo spray adoperato alle esercitazioni, dove, tra l’altro, alcuni contingenti non hanno nemmeno avuto la prevista presenza del medico nelle immediate vicinanze, senza ambulanza e ossigeno (mettendo a repentaglio la sicurezza degli operatori). Si è deliberato poi di richiedere alla Direzione del Reparto Mobile di Roma il rispetto dell’Accordo Nazionale Quadro, delle norme contrattuali vigenti e di far rispettare il previsto riposo di compagnia che non trova nella pratica mai applicazione. Tra le prossime azioni della CONSAP anche quella di allinearsi con gli altri Reparti Mobili della penisola, in riferimento all’inoltro dei servizi via sms (vedasi Napoli) ed una più equilibrata gestione dello straordinario e dei servizi fuori sede.
Per la Consulta erano presenti: Giampiero Corona, Gianluca SalvatoriMaurizio Ricozzi, Fabio Tortosa, Alessio Ciotti. Presente anche il Segretario Generale Giorgio Innocenzi e il Segretario Provinciale Generale Aggiunto di Roma Gianluca Guerrisi.

Consulta Rep Mobile ROMA

Momenti della riunione della Consulta

Consulta Rep Mobile ROMA

Momenti della riunione della Consulta