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SCUDO PENALE: palese contrasto con quanto previsto dal D. Lgs n. 81/08 e dubbi di legittimità costituzionale, il commento dell’Avvocato PALAMENGHI

Avvocato Vittorio PALAMENGHI (Studio Legale DE IURE Convenzionato CONSAP Roma)

Avvocato Vittorio PALAMENGHI (Studio Legale DE IURE Convenzionato CONSAP Roma)

SCUDO PENALE


Lo Studio Legale DE IURE
,
condivide pienamente la ferma opposizione da parte della CONSAP alla recente posizione assunta dalla IV Commissione Permanente della Difesa del Senato. In particolare, nel Parere approvato dalla Commissione sul DDL S. 1766 – Senato della Repubblica 1.4.2.3.1. 4° Commissione permanente (Difesa) – Seduta n. 56 XVIII Legislatura (pom.) del 26/03/2020, si legge testualmente << esprimendo il massimo apprezzamento per lo sforzo straordinario che, nell’attuale situazione di emergenza, le strutture e il personale delle Forze Armate stanno sostenendo, a beneficio di tutta la popolazione, sia sul versante sanitario che sul versante della sicurezza, esprime, per quanto di competenza parere favorevole con le seguenti condizioni[..] e con le seguenti osservazioni:
– valuti il Governo, in conformità con quanto previsto in situazioni analoghe per le altre amministrazioni dello Stato, di garantire forme di tutela, in sede civile e penale, nei confronti dei responsabili delle strutture delle Forze Armate (compresa l’Arma dei Carabinieri), limitando la loro responsabilità qualora questi abbiano assolto agli obblighi di informazione del personale sui rischi di contaminazione da agenti virali, e gli ordini emanati siano conformi alle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie. Ebbene, in sostanza si chiede esplicitamente al Governo di introdurre una disposizione al Disegno di Legge, che disponga una immunità di natura penale, nei confronti dei Responsabili delle Forze Armate, limitando il loro compito ad una mero contributo informativo sui pericoli derivanti dagli agenti virali, e quindi, ritenendoli non responsabili, sia in sede penale che civile, in caso di mancata distribuzione dei dispositivi di protezione e prevenzione.
Certamente, in questo periodo così complicato per il nostro Paese, non abbiamo assolutamente bisogno di una norma di tale tenore; ciò di cui necessitiamo sono, al contrario, disposizioni che impongono ai Responsabili, tutte le azioni necessarie per garantire la massima sicurezza per coloro, che oggi, continuano il loro importante lavoro sul territorio.
Ma non solo!! Riconoscere una immunità penale, così come richiesto dalla Commissione Difesa del Senato, si pone in palese contrasto con quanto previsto dal Dlgs. n. 81/08, che prescrive la necessità di garantire condizioni di sicurezza ai lavoratori, e definisce all’art. 74, i Dispositivi di Protezione individuale come <<qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro>>. Riconoscere una tale esimente, significherebbe giustificare l’operato dei Dirigenti che, non fondano le loro decisioni sulla protezione e salvaguardia dell’integrità fisica degli Operanti di Polizia. Si pongono anche gravi dubbi di legittimità costituzionale, in quanto un disposto normativo, che limita di fatto una responsabilità dei Dirigenti, circa il necessario rispetto delle condizioni di sicurezza sul lavoro, si pone in palese contrasto con il diritto alla Salute, sancito dall’art. 32 della nostra Carta Costituzionale. Il legislatore nuovamente non riesce a comprendere, quali siano le decisioni di cui oggi la società necessita. E’ questa, quindi, la risposta che si vuole dare all’emergenza che stiamo vivendo, che ha già provocato numerose vittime nelle Forze di Polizia?? non è sufficiente ricordare il povero GUASTAMACCHIA, che ha dato la vita per la sicurezza del nostro Primo Ministro, se poi non si pongono in essere provvedimenti che impediscano, o quantomeno, riescano a limitare tali tragedie. La morte di un Servitore dello Stato dovrebbe, infatti, far riflettere la classe politica circa l’opportunità di investire maggiori risorse nei dispositivi di sicurezza, con assoluta urgenza. Lo stesso Istituto Superiore della Sanità, ha invocato la necessità << che tutti gli operatori coinvolti in ambito assistenziale siano opportunamente formati e aggiornati in merito ai rischi di esposizione professionale, alle misure di prevenzione e protezione disponibili, nonché alle caratteristiche del quadro clinico di COVID-19. In particolare è indispensabile l’impiego e il corretto utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) indicati a seconda del contesto di lavoro>>. Ebbene, naturalmente tale raccomandazione è valida per il personale medico sanitario e farmaceutico, per gli addetti ai supermercati e per gli appartenenti alle Forze di Polizia, i quali continuano incessantemente il loro servizio di prevenzione e repressione del crimine e di controllo del territorio, sia all’interno delle Questure e Commissariati, sia nelle nostre strade. E’, quindi, dovere dei Dirigenti preposti acquisire mascherine, guanti e gel igienizzante, da distribuire a tutti i Reparti, e garantire anche l’usa e getta delle protezioni stesse. Ma il riconoscere uno <<scudo penale>>, come richiesto dalla Commissione Difesa del Senato, di fatto esonera ingiustificatamente costoro dal loro obbligo. Se proprio si vuole intervenire in materia, bisognerebbe aggravare le responsabilità e le relative sanzioni, in tema di attuazione delle misure di sicurezza; questa sarebbe la risposta immediata che il Governo dovrebbe dare, in quanto la protezione dei lavoratori, per giunta in un periodo di pandemia come quello attuale, è il principio preminente a cui deve far riferimento nelle proprie azioni. Ed invece, oggi, ci sono molti operanti senza mascherine, guanti ed altri dispositivi di protezione e, certamente, azioni normative come quelle invocate dalla Commissione Permanente del Senato, si dirigono in un binario totalmente differente da quello auspicato, ed idoneo a giustificare tale grave carenza. La speranza è quella che il Parlamento non accolga la richiesta della Commissione Permanente del Senato, ed anzi ponga in atto tutte le azioni politiche necessarie per incentivare una distribuzione al personale delle Forze di Polizia, delle mascherine del modello FFP2 ( con filtro annesso) i guanti protettivi, ed ogni altro dispositivo di protezione necessario. Speriamo che oggi la classe politica riesca finalmente a comprendere quali siano le reali necessità del Paese ed a ridurre il divario con coloro che li hanno votati per rappresentarli in Parlamento.

#consapromanews 

 

Studio Legale DE IURE - Consulenza Legale in Convenzione CONSAP Roma

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Guanti e Mascherine di Protezione per tutte le Forze di Polizia, cosa dice la legge e le conseguenze penali in caso omissione, analisi e commento dell’Avvocato PALAMENGHI

Avvocato Vittorio PALAMENGHI (Studio Legale DE IURE Convenzionato CONSAP Roma)
Avvocato Vittorio PALAMENGHI (Studio Legale DE IURE Convenzionato CONSAP Roma)

Avvocato Vittorio PALAMENGHI (Studio Legale DE IURE Convenzionato CONSAP Roma)

Lo Studio Legale DE IURE,
intende chiarire l’importanza dell’utilizzo dei dispositivi di protezioni individuale nelle ore di servizio. Come chiarito dall’Istituto Superiore della Sanità, <<è fondamentale che tutti gli operatori coinvolti in ambito assistenziale siano  opportunamente formati e aggiornati in merito ai rischi di esposizione professionale, alle misure di prevenzione e protezione disponibili, nonché alle
caratteristiche del quadro clinico di COVID-19. In particolare è indispensabile l’impiego e il corretto utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) indicati a seconda del contesto di lavoro>>. Ebbene, naturalmente tale raccomandazione è valida per il personale medico sanitario e farmaceutico, per gli addetti ai supermercati e per gli appartenenti alle Forze di Polizia, i quali continuano incessantemente il loro servizio di prevenzione e repressione del crimine e di controllo del territorio, sia all’interno delle Questure e Commissariati, sia nelle nostre strade. Le autorità preposte devono, quindi, consentire a tutti i lavoratori di indossare le misure di protezioni individuali (guanti e mascherine), in quanto il diritto alla Salute, sancito dall’art. 32 della nostra Carta Costituzionale, deve essere garantito ora più che mai, in una situazione di grave emergenza e di riconosciuta pandemia.
E’, quindi, dovere dei Responsabili preposti acquisire mascherine, guanti e gel igienizzante, da distribuire a tutti i Reparti, e garantire anche l’usa e getta delle protezioni stesse. Purtroppo, oggi nel nostro Paese le mascherine non sono facilmente trovabili, ma è compito del Governo in primis, attivarsi immediatamente per consentire a tutti coloro che oggi devono continuare a prestare loro servizio, di poter lavorare in assoluta sicurezza. E’ quanto prevede anche il Dlgs. n. 81/08, che prescrive la necessità di garantire condizioni di
sicurezza ai lavoratori e definisce all’art. 74, i Dispositivi di Protezione individuale come <<qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro>>. Si deve, altresì, rammentare come nel caso in cui venisse accertata l’omissione, il datore di lavoro, il Responsabile della sicurezza dei lavoratori ed in ultima analisi il Ministero, nella persona del Ministro pro tempore n.d.r. rischia di essere sottoposto a procedimento penale, e condannato ad una pena da due a quattro mesi di reclusione, ed un’ammenda dai 1.644 ai 6.576 Euro.
Si conclude, quindi, con una richiesta di distribuire, a tutto il personale delle Forze di Polizia, impegnate ancora di più oggi nei propri Servizi, le mascherine del modello FFP2 (con filtro annesso) ed i guanti protettivi, da consegnare, quantomeno, una al giorno, e non una soltanto, con la raccomandazione di usarla solo in caso di necessità. Gli appartenenti alle Forze di Polizia, già quotidianamente corrono enormi rischi relativi al servizio che svolgono per la collettività, e si richiede, quindi, di garantire che il loro operato venga svolto nel massimo della sicurezza possibile, per non aggravare ancor di più la loro attività di pubblica utilità.

 

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