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Addestramento Spray Urticante Polizia di Stato. “Un sistema bizzaro!” lo dice il dr. Edoardo Mori esperto di armi e normative in vigore sull’utilizzo delle armi

Dr MoriDr. Mori come giudica i recenti sistemi di addestramento all’utilizzo dello Spray Urticante per le Forze di Polizia e nello specifico per la Polizia di Stato e ritiene sia il caso di eseguire criteri particolari per l’addestramento?

In effetti l’idea che per imparare ad usare le bombolette spray l’allievo debba subirne l’effetto in una stanza è a dir poco bizzarra!

In primo luogo perché se uno non è proprio stupido o disperato, la bomboletta non la userà mai dentro una stanza perché soffrirebbe quanto il destinatario dello spruzzo!

Probabilmente chi si è inventata questa disposizione ha sentito dire che così fanno nel corso di addestramento degli incursori; purtroppo non ha capito che gli incursori si chiudono in una stanza perché si devono addestrare a resistere al gas lacrimogeno e non certo per imparare ad usare il nemico.

In secondo luogo si potrebbero fare degli esperimenti tanto “per capire l’effetto che fa”, ma ovviamente solo se l’esperimento sia sicuramente innocuo.

Invece l’olio di peperoncino del tutto innocuo non lo è. Secondo uno studio ufficiale già fatto nel 1995 negli Stati Uniti, Melecita M. Archuleta,  Oleoresin capsicum – toxicology evaluation and fuzard review, una esposizione appena prolungata può provocare dermatiti, disturbi nasali e polmonari e persino effetti gastrointestinali; si finisce sugli occhi può provocare erosioni della cornea; nulla che non scompaia dopo qualche giorno di cure, ma agli effetti medico-legali si tratta di una malattia con lesioni.

Molto più importante sarebbe studiare un regolamento di impiego dello spray da parte delle forze di polizia. Ad esempio in un in una circolare nel distretto americano della Columbia trovo che si può usare su di una persona in custodia solo se questa Usa resistenza, che non si può usare lo spray contro bambini e contro persone con più di 65 anni salvo casi molto speciali, che non si può usare solo per evitare danni alle cose, che non si può usare per disperdere gruppi di persone che non creino pericolo per la sicurezza pubblica disobbedendo o un ordine loro dato; inoltre si stabilisce che lo spray non può essere usato a meno di 1 m di distanza, che il destinatario sia invitato a desistere dalla sua condotta, in quanto possibile, che bisogna dare al soggetto acqua per lavarsi entro 20 minuti, che occorre accompagnarlo all’ospedale, bisogna evitare di spruzzare persone affette da asma, enfisema, disturbi cardiaci, occorre attivarsi immediatamente con cure mediche se la persona presenta reazioni anomale alla sostanza, l’area in cui si è fatto uso dello spray va considerata “scena del crimine”, come se il poliziotto avesse sparato con una pistola occorre immediatamente far constatare che l’uso dello spray è stato regolare, eccetera eccetera (si vedaGeneral Order del 57 ottobre 2002, Metropolitan Police, Disctrict of Columbia (Washington).

 

Certo che se al Ministero continuano con queste invenzioni viene da preoccuparsi. Non è che i poliziotti che indagano su reati sessuali dovranno essere prima violentati a scopo di istruzione?

spray pepeSpray Urticante Effetti

Intervista a cura Ufficio Stampa CONSAP Roma 

Edoardo Mori: Ex Giudice di Cassazione, si occupa da sempre di armi. Esperto cacciatore, conoscitore di armi antiche e ancor più esperto della normativa in vigore è un importante punto informativo sempre aggiornato sulle novità legislative del nostro Paese. Articolista per le maggiori pubblicazioni di settore come Diana Armi, Armi e Tiro, Tac Armi. Autore del sito web Enciclopedia delle Armi con 4 milioni di visitatori.  Ha  pubblicato il “IL CODICE DELLE ARMI E DEGLI ESPLOSIVI” edizione 2008

CORSO PER L’ABILITAZIONE ALL’USO DELLO SPRAY URTICANTE PARZIALMENTE ACCOLTE LE NOSTRE OBIEZIONI

Pepper Spray PoliceA seguito della ferma protesta di questa O.S. la “disinvolta”” sperimentazione dello spray all’Oleoresin Capsicum ha assunto ora una conformazione un minimo più razionale rispetto a quanto Ministero e Dirigente il 1° Reparto Mobile pensavano poter fare in fretta e furia a discapito della sicurezza e la salute dei colleghi. Ieri infatti, nella prima giornata del terzo ciclo addestrativo, quale luogo da contaminare per farci poi entrare i partecipanti al corso, ci si è avvalsi di un ambiente certamente più vicino allo scenario operativo in cui si userà il prodotto, ovvero in un ambiente parzialmente aperto (il capannone vicino alle pompe di rifornimento carburanti). Una situazione molto simile a quanto fatto negli altri Reparti che prima di quello di Roma avevano provato la sostanza, e comunque un bel passo in avanti rispetto al luogo in cui si erano svolti i primi due cicli addestrativi che era addirittura inagibile e chiuso da tempo perché pericoloso.   Per questa O.S.  la situazione è certamente migliorata, ma non è ancora sufficiente a garantire la piena sicurezza dei colleghi che lo stanno sperimentando in quanto, nonostante richieste, non sono ancora pervenute da parte della ditta produttrice dello spray le schede tecniche del prodotto in cui, oltre alle caratteristiche, vengono fornite indicazioni in caso di criticità conseguenti al contatto con la capsaicina. In pratica fino ad ora è come se si fossero prese medicine senza poter consultare il cd. “bugiardino”, seguendo solo le notizie che vengono date sul farmaco dalla pubblicità televisiva, e se tale cosa può essere anche giustificabile per un bambino non lo può assolutamente essere per un buon padre di famiglia.  E’ stata chiesta al Dirigente una sospensione dell’aggiornamento in attesa di informazioni più precise da parte della ditta, così come una ispezione dei luoghi e delle condizioni in cui viene svolta la contaminazione del personale, ma nel primo caso la nostra richiesta si è scontrata con la “fretta” del Ministero – in genere mai altrettanto solerte nel risolvere i veri problemi del personale – nel portare a termine questa sperimentazione, mentre nel secondo caso impegni del Dirigente, ed evidentemente di tutti coloro che poteva delegare a rappresentarlo, hanno portato a proporci lo spostamento dell’ispezione ad una data inutile, in pratica al termine della formazione.  Il problema sanitario fortunatamente è già stato risolto a partire dal secondo ciclo, quando al personale della nostra sala medica è stato chiaramente detto di essere presente all’uscita del luogo contaminato, e non semplicemente di tenersi pronti per ogni evenienza in sala medica, dissipando così l’incertezza che regna in ogni attività di Reparto, dove è l’iniziativa del collega che sopperisce alle deficienze organizzative. Restano ancora senza risposta le nostre due richieste ufficiali inoltrate la scorsa settimana al Ministero sull’obbligatorietà della contaminazione dell’operatore ai fini del rilascio dell’abilitazione all’uso dello spray e delle conseguenze che la mancanza di tale requisito comporterà.   Come vedete:  tanta fretta di sperimentare sul celerino l’oleoresin capsicum, tanto lentezza nelle risposte a due semplici domande la cui risposta doveva essere data al collega ancor prima dell’inizio di questa “farsa”.