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Tortosa, minacce di morte. Spagnoli (Consap) assegnare al collega e alla sua famiglia una scorta di adeguato livello

Stefano Spagnoli«Attenzione a non fare di un capro espiatorio una vittima designata». A dichiararlo la segreteria generale nazionale della Confederazione sindacale autonoma di polizia(Consap), in merito alla sospensione del poliziotto Fabio Tortosa. «Dopo questa discutibile scelta – tuona il segretario nazionale della Consap  Stefano Spagnoli – chiediamo si valuti immediatamente l’opportunità di assegnare a Tortosa e alla sua famiglia una scorta di adeguato livello, magari togliendola ai molti che ne beneficiano senza un giustificato motivo».

La Consap, sindacato di appartenenza dell’agente sospeso, rende noto di aver già ricevuto minacce «contro le quali si è tutelata presentando denuncia». In un volantino arrivato alla segreteria di Torino ci sarebbe scritto: «voglio vederlo faccia a faccia … senza distintivi ne scudi? morte sempre a voi!». La Consap chiede anche di valutare l’immediata rimozione del gruppo su Facebook “Fuori Tortosa dalle forze dell’ordine”, «che – dichiara – è divenuto di fatto una gogna mediatica, con minacce di morte al collega ed alla famiglia, irresponsabilmente esaltato anche da certa propaganda giornalistica che ritiene che possa essere notizia un’iniziativa che nasce dichiaratamente per colpire un singolo individuo».

Fabio Tortosa è la questione Facebook, parla alla stampa Giorgio Innocenzi, Segretario Generale Nazionale della CONSAP, Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia

Giorgio InnocenziL’Huffington Post “. Un’esternazione sbagliata”, una “sciocchezza” e però “sarebbe sbagliato chiudere questa storia con un capro espiatorio come Tortosa. Il G8 ha ferite ancora aperte. È l’ora di chiuderle chiamando alle rispettive responsabilità i livelli alti, dell’amministrazione e della politica”. Dopo quasi 24 ore di silenzio, cellulare rigorosamente staccato o “aperto” solo per utenti selezionati; dopo aver incontrato a lungo “i vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza” ed essersi “confrontato con la dirigenza del Consap e di altre sigle sindacali”, prende la parola Giorgio Innocenzi, segretario generale del Consap. È la sigla sindacale di cui è un dirigente Fabio Tortosa, l’agente del Reparto mobile, il “torturatore con le palle” che fece irruzione nella scuola Diaz la notte del 21 luglio 2001 e che l’altro giorno ha scritto su Facebook: “Io c’ero quella notte alla Diaz, e entrerei altre mille e mille volte”. Alla fine Innocenzi difende, per quello che può, il suo iscritto e allude a chi ancora avrebbe “responsabilità più alte nelle scelte che segnarono la cronaca di quei giorni”. Giorni che sono stati, hanno scritto i giudici nelle sentenze, “la negazione della democrazia”.

Segretario, perché il Consap non ha ancora preso provvedimenti su Tortosa?
Ho incontrato a lungo il collega. Credo che alla fine ci renderemo tutti conto che in questa storia c’è anche molto fraintendimento Tortosa ha detto sciocchezze e cose sbagliate. Di più: dopo una sentenza della Cassazione che ha accertato le violenze e la Corte di Strasburgo che ha condannato l’Italia per tortura, è inaccettabile che un agente abbia scritto cose del genere. Però il collega è stato in parte frainteso. E in parte è il sintomo di un malessere più grande.

“Torturatori con le palle”; “il pm Zucca (pubblica accusa nel processo di Genova) e le sue zecche”, Carlo Giuliani (ammazzato da un proiettile sparato da una camionetta dell’arma dei carabinieri) che “spero faccia schifo ai vermi”: segretario Innocenzi, dove sta il fraintendimento in queste frasi scritte?
No, per carità, parole inaccettabili che non si possono sentire. Però vorrei anche dire qualcosa a difesa di Tortosa, per quello che è possibile… Il collega era in servizio a Genova quella notte della Diaz, è stato indagato e poi archiviato, era nel VII reparto, quello comandato da Michelangelo Fournier e ha detto che entrerebbe 100, mille volte nella Diaz perché lui e gli altri non hanno picchiato nessuno e hanno fatto il loro dovere”.

Ma fu Fournier, a processo, a dire che quella sera, in quella scuola, fu “una macelleria messicana”.
Nel senso che quando il VII Reparto entrò, trovò già una macelleria messicana. Loro entrarono dopo. Tortosa ha voluto dire che lui quella sera ha solo eseguito degli ordini e non ha alzato le mani su nessuno. Fu anche sentito dai magistrati e ha sempre detto che in quel contesto lui ha fatto il suo dovere.

Al di là delle responsabilità soggettive di Tortosa, non crede che un poliziotto, un uomo che indossa una divisa simbolo dello stato e della legalità, non debba, non possa mai scrivere quello che è stato scritto?
Questo è un grave e imperdonabile errore. Tortosa ha scritto però sul suo profilo personale. E quanto ha scritto è il sintomo, la spia della presenza di tossine nel corpo della polizia che vanno curate e sanate.

Molti “però”, le “tossine”. A cosa si riferisce, segretario Innocenzi?
Al fatto che il G8 ha lasciato profonde ferite ancora aperte nonostante gli anni passati. Ma finora non c’è stata la volontà di curarle perché questo vorrebbe dire individuare responsabilità ed errori a livello più alto e che finora sono state taciute.

A chi, a cosa si riferisce? Al prefetto ex capo della polizia Gianni De Gennaro?
Dico che a livello alto pochi o nessuno ha pagato. Gli uomini in servizio quella sera hanno preso ordini…

Alcuni alti funzionari e validi investigatori del Dipartimento sono stati condannati ed espulsi dall’amministrazione…
Sì, ma ai livelli alti non è stata fatta chiarezza fino in fondo. Cito le parole dell’assessore (ex magistrato e presente a Genova a Bolzaneto ndr) Sabella che ha detto che ‘c’era qualcuno in quei giorni che voleva il morto’. Insomma, non per difendere Tortosa, ma finchè resta questa ambiguità Genova e quella notte della Diaz non finiranno mai. Io parlo tanto con gli uomini, il G8 di Genova è un marchio che non si levano di dosso. E’ qualcosa che fa male al corpo intero della polizia di stato.

Questa storia sembra molto più drammaticamente chiara, segretario Innocenzi. Sarà difficile buttare la palla in tribuna, evocare responsabilità altre e più alte. Il Dipartimento della pubblica sicurezza è intenzionato a chiedere la destituzione di Tortosa. Cosa ne pensa?
Che ci sono delle regole, che il Dipartimento non può fare come vuole e meno che mai cercare capri espiatori perché poi ricordo che ci sono i ricorsi al Tar. Il Consap ha avviato la procedura davanti ai probi viri. Lo ascolteremo e non ci presteremo a strumentalizzazioni.

Capisce anche lei, però, che questa storia non può passare senza conseguenze e senza assunzione di responsabilità. Siete uomini in divisa, rappresentate lo Stato, in un momento di così delicata tensione sociale sarebbe devastante.
Non c’è dubbio, ma, appunto, le responsabilità devono essere assunte da ciascuno e ad ogni livello per quello che sono. Guai a chi ci mette in contrapposizione con i cittadini. Gli uomini, chi sta in strada a tutela della sicurezza, è molto preoccupato.

Fabio Tortosa

Intervista SkyTG24 a Fabio Tortosa

http://video.sky.it/news/cronaca/diaz_tortosa_sono_servitore_dello_stato_non_torturatore/v238684.vid

 

Onorificenze: Giorgio Innocenzi premiato con il “Capitolo d’Oro” dalla Norman Academy

Capitolino Oro NormanAncora un prestigiosissimo riconoscimento per il nostro Segretario Generale Nazionale Giorgio Innocenzi. Negli Uffici della Segreteria Generale, il Segretario Generale dr. Vincenzo Cortese della Norman Academy ha consegnato il Capitolino d’Oro” a Innocenzi alla presenza del Presidente della CONSAP, Mauro Pantano, del Segretario Generale Provinciale Aggiunto di Roma Gianluca Guerrisi e del Capo Ufficio Stampa Nazionale Massimo ‘Anastasio.
Emanazione della Norman Academy è il Premio Internazionale “Capitolino d’Oro“, altissima distinzione, con la quale il Senato Accademico, riconoscendone i meriti, nei propri campi, ogni anno conferisce a personalità del mondo della solidarietà sociale, della culturale, della politica, dell’economia, della ricerca e delle scienze in genere.
La Norman Academy è un’Associazione – non profit incorporata nello Stato della Florida U.S.A., operante in Italia in piena adesione ai trattati d’amicizia e reciprocità italo-americani. Essa è una libera istituzione, apolitica e apartitica, che persegue finalità culturali, umanitarie e di solidarietà, favorendo ed incentivando, in ogni modo, il dialogo e lo scambio interculturale ed interreligioso tra i popoli. Il Senato Accademico raccoglie nel proprio seno eminenti personalità del mondo religioso, professionale, scientifico, imprenditoriale, diplomatico e culturale, tra i tanti possiamo citare in breve alcuni, come: Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Edouard GAGNON Patrono Spirituale; IL virologo e scienziato professore Giulio TARRO, IL professore Natale SANTUCCI direttore struttura complesso di neurochirurgia Ospedale Santo Spirito in Saxia Roma.
Il 29 Aprile 2003, la Norman Academy, è stata riconosciuta dal governo della Repubblica della Gambia quale Ente Morale di pubblica utilità e di alta cultura, con decreto n. 246/2003 emesso dal Ministero della Giustizia.

Capitolino Oro Consap

Il Segretario Generale della Norman Academy premia Giorgio Innocenzi

Capitolino Oro Consap Naz

Il Segretario Generale della Norman Academy premia Giorgio Innocenzi. Di fianco il Gen. Della Posta e Gianluca Guerrisi

 

 

Corso di formazione all’uso dello strumento di dissuasione all’Oleoresin Capsicum. La Consap chiede chiarimenti al Dipartimento della Pubblica Sicurezza

Capo Polizia Pref. PansaLa Segreteria Nazionale ha ufficialmente richiesto al Dipartimento della Pubblica Sicurezza chiarimenti in merito alle modalità addestrative adottate nello svolgimento del corso di informazione/formazione all’uso dello strumento di dissuasione all’Oleoresin Capsicum (OC) da impiegarsi nei servizi di ordine pubblico, attualmente in atto presso il 1°Reparto Mobile di Roma. In particolare è stato richiesto se la prevista prova consistente nella permanenza circa 4 minuti in un ambiente saturo dello sostanza in parola, per testarne la reazione al principio urticante, sia obbligatoria per il personale partecipante ai fini del rilascio dell’idoneità all’utilizzo dello strumento di dissuasione. Inoltre, qualora tale prova non venisse sostenuta e/o superata da qualche partecipante, vorremmo esser portati a conoscenza di eventuali provvedimenti che questa Amministrazione riterrà opportuno adottare nei confronti dei non idonei.

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