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Reparto Mobile ROMA, parere favorevole della CONSAP al progetto valorizzazione e mantenimento psico-fisico per i professionisti dell’Ordine Pubblico

Reparto Mobile - Mantenimento Fisico
Progetto valorizzazione e mantenimento psico-fisico per gli operatori del Reparto Mobile

Progetto valorizzazione e mantenimento psico-fisico per gli operatori del Reparto Mobile

Parere assolutamente favorevole della CONSAP  Segreteria Provinciale di ROMA al progetto valorizzazione e mantenimento psico-fisico per gli operatori del Reparto Mobile. La nostra organizzazione sindacale che ne aveva più volte sollecitato l’inserimento tra i progetti rivolti al miglioramento professionale, accoglie positivamente e plaude la Direzione del I° Reparto Mobile di Roma che avvia le procedure per arrivare alla concretizzazione di quella che la CONSAP considera una vera e propria necessità per “livellare” il rendimento psico-fisico di tutti gli operatori del Reparto Mobile sottoposti a stress da servizio tipici della peculiarità lavorativa.

Per la CONSAP sarà opportuno inserire l’orario previsto durante le attività lavorative programmate come già più volte segnalato in numerosi incontri e tavoli di confronto ed esame.

Il nuovo progetto addestrativo è teso, si legge nella circolare a firma del Dirigente del Raperto Mobile di Roma, ad offrire il massimo supporto al personale del Reparto, con l’obiettivo di garantire un eccellente stato di forma fisica.
Tra le figure di rilievo la collaborazione del medico della Polizia di Stato in forza al Reparto, specialista in medicina dello sport e dell’esercizio fisico, la procedura precede un triage iniziale con processo personalizzato per arrivare all’ottimizzazione dello stato efficienza fisica, anche con ausilio di operatori del Reparto Mobile laureati in scienze motorie e fisioterapia e contributo del personale istruttore di tecniche operative.
Il percorso prevede la durata massima di un’ora per tre volte alla settimana, anche in orario di servizio, in palestra e nei locali ufficio sanitario, con strumenti già in possesso come laser e Tecar.

Valutazione al calcolo cardiovascolare per valutare l’appropriato esercizio fisico alla riduzione del più possibile degli infortuni nei servizi operativi e generare miglioramento psicofisico.

Per tutti gli operatori che non manifestino necessità particolari, saranno previsti differenti percorsi per mantenere nel tempo lo stato di forma.

Ecco il nostro intervento già fatto presso la Direzione del Reparto Mobile di Roma del mese di settembre 2019: 
https://consaproma.org/2019/09/18/reparto-mobile-roma-la-consap-chiede-al-comandante-di-valutare-linserimento-delle-ore-di-mantenimento-fisico-nello-straordinario-programmato/

Reparto Mobile Roma: la CONSAP chiede al “Comandante” di valutare l’inserimento delle ore di “mantenimento fisico” nello straordinario programmato

Reparto Mobile Roma: la CONSAP chiede al “Comandante” di valutare l’inserimento delle ore di “mantenimento fisico” nello straordinario programmato

Questura di Roma, impiego di personale con particolari requisiti ex art. 12 A.n.q, esito riunione

Questura di Roma

Questura di Roma

La riunione che si è tenuta il 6 marzo, presso la Questura di Roma per affrontare  la questione art.12 A.N.Q. non ha sortito alcun effetto perché l’amministrazione sul tavolo delle trattative ha presentato delle ipotesi non condivisibili con quasi tutte le O.S.
All’incontro, che si è svolto alla presenza del Questore Vicario dr SCALI, del funzionario addetto alle Relazioni Sindacali dott.ssa LOGRANO, del Segretario Provinciale CONSAP MINERVA e del Coordinatore Provinciale CONSAP  DI LORENZO,  ha partecipato  anche il Medico della Polizia di Stato,  appositamente convocato dall’amministrazione, che ha esposto,  da un punto di vista “Sanitario”,  le possibili soluzioni  che potrebbero avvantaggiare il dipendente dall’esonero dai servizi esterni SERALI e NOTTURNI.

Tra queste ipotesi sono state illustrate:
A) Cause di servizio tabelle con punteggio per ottenere il criterio dall’esonero (TABELLA ) dall’ A 8^ alla 6^ con relativo punteggio; e cause di servizio con (TABELLA) B con un punteggio inferiore;
B) Anzianità di servizio 1 punto in più ogni anno dopo il compimento dei 50 anni, e 1 punto in più ogni anno dopo il 30^ anno di servizio;
C) Percorso professionale ultimi 10 anni: 1 –  servizi non CONTINUATIVI (fascia oraria 08/20) –
2 –  servizi CONTINUATIVI  (h.24 cd.turno in quinta).

In relazione alla delicata problematica, la riunione è stata volutamente rinviata ad altra data per decidere in merito e, di proporre come O.S., suggerimenti e correttivi chiedendo alla stessa amministrazione, di presentare i dati ufficiali riguardanti il numero delle istanze di esonero presentate dai colleghi per l’anno corrente.
L’amministrazione conta di concludere l’accordo entro fine anno per cui attualmente, tutto resta invariato.
Tale problematica è sortita sempre per la solita mancanza di Uff.di P.G.  da impiegare nei turni H 24, carenza da attribuire ai vertici dell’amministrazione che in tutti questi anni, se ne sono altamente  infischiati dopo i nostri ripetuti segnali di allarme,  privilegiando con assegnazioni a doc,  solo alcuni uffici ritenuti di prima categoria, ignorando come sempre, gli uffici in prima linea.
Adesso, il tentativo dell’amministrazione, è quello di derubarci di un sacrosanto diritto.
Questa O.S. sarà vigile e attenta e ce la discuteremo  sino alla fine….

Il Segretario Provinciale ROMA
Luigi MINERVA
Il Coordinatore Provinciale ROMA
Carlo DI LORENZO

Armi, “idoneità psicofisica per le Forze di Polizia, il parere dell’uomo della strada”, brevi osservazioni del dr. Angelo Vicari

Idoneità psicofisica forze poliziaIn materia di certificato medico di idoneità psicofisica per ottenere licenza di armi, abbiamo voluto sentire l’illustre parere del dr. Angelo Vicari, Dirigente della Polizia di Stato a.r. studioso del diritto di polizia e della disciplina delle armi e articolista per “Rivista di Polizia”, “Armi e Tiro” e per i siti web http://www.earmi.it e http://www.ricercawor.com.

 

Ho accolto con piacere l’invito di Codesta Organizzazione Sindacale ad esprimere un parere, in qualità di “poliziotto”, anche se in quiescenza, sulla necessità di presentare il certificato medico di idoneità psicofisica, per ottenere licenze in materia di armi, anche da parte degli appartenenti alle Forze di polizia, alla stregua dei comuni cittadini.
Comunque, mi permetto di rappresentare le osservazioni che seguono non come “poliziotto”, ma come “uomo della strada”, cioè come soggetto che sperimenta in prima persona l’applicazione pratica di leggi , regolamenti e circolari, la cui opinione, purtroppo, viene presa in considerazione solo in campagna elettorale!….
Infatti, come studioso di diritto di polizia, in particolare della disciplina delle armi, mi sono già espresso sulla necessità ed individuazione di modalità di accertamento tali da permettere che le armi vengano detenute e portate solo da chi, verosimilmente, non possa abusarne; chi abbia voglia di approfondire la tematica può consultare i miei articoli su “Rivista di Polizia”, “Armi e Tiro” e nei siti www.earmi.it e www.ricercawor.com.
Quando all’uomo della strada, forse ancora un po’ troppo suddito, chiediamo se consideri opportuno che un appartenente alle Forze di polizia debba presentare il certificato di idoneità psicofisica per detenere o portare armi come privato cittadino, sono sicuro che risponderà, senza ombra di dubbio, che non è necessario. Alla richiesta del perché, farà osservare che tali soggetti portano quotidianamente armi da guerra per difendere la collettività, quindi è una assurdità richiedere la dimostrazione della loro idoneità anche quando si spogliano dei panni di poliziotti e indossano quelli di privati cittadini.
Dunque, se il semplice “uomo della strada” percepisce questa incongruenza/ assurdità, non si riesce a comprendere per quale motivo il Ministero dell’Interno continui a perseverare su tale obbligo (anche se con promesse di ripensamento!…), con una interpretazione letterale e restrittiva del Decreto del Ministero della Sanità del 1998, dimenticando che viola certamente la legge chi si attiene alla lettera e ne viola lo spirito.
Questa perseveranza fa nascere il sospetto che lo stesso Ministero non sia convinto delle modalità attraverso le quali garantisce il controllo psicofisico dei suoi dipendenti, in particolare nella vita privata.
Poliziotti, quindi, dalla doppia personalità, affidabili in servizio e non affidabili fuori, per cui vi è la necessità, anche per loro, del certificato medico per detenere o portare armi come privati?….
Peraltro, altra incongruenza si riscontra ove consideriamo che il certificato in argomento può essere rilasciato dal Medico della Polizia di Stato, il cui compito principale  è proprio quello di tenere sotto controllo l’idoneità psicofisica del personale.
Di fronte a tali contraddittorietà/incongruenze, l’uomo della strada osserva che, se il Ministero teme di non riuscire a tenere sotto controllo l’idoneità psicofisica dei propri dipendenti, sentendo la necessità di trincerarsi dietro un foglio di carta, come può pretendere di tenere sotto controllo l’idoneità dei privati cittadini detentori di armi?…..
Forse, una risposta a questo interrogativo ci sarà a breve (si fa per dire!..).
Con il prossimo Decreto del Ministero della Salute, di concerto con quello dell’Interno, saranno rivisti i requisiti minimi di idoneità per la detenzione ed il porto di armi, per cui l’uomo della strada potrà, finalmente, dormire sonni tranquilli, pur sapendo che il suo vicino di casa detiene armi e non saluta quando lo incontra!
Certo è che per arrivare a stabilire tali requisiti non è facile e, quindi, ci vogliono studi approfonditi. Lo dimostra la storia dell’ancora vigente Decreto del 1998, previsto dalla legge 89 del 1987, uscito nel 1991 e modificato per ben cinque volte.
Anche per il nuovo, emanando decreto, gli sudi sono approfonditi, considerato che doveva essere emanato entro 180 giorni dal 1 luglio 2011 (data di entrata in vigore del D.L.vo 204/2010) e sono passati solo più di 4 anni !….
Comunque, tale inosservanza dei termini non deve essere considerata negativamente, perché per la Pubblica Amministrazione vale il detto popolare “chi và piano và sano e và lontano, siccome i termini per quest’ultima, a differenza del cittadino, non sono mai “perentori”, ma “ordinatori, anche se stabiliti dalla legge!…..
Quindi, l’uomo della strada stia tranquillo perché il ritardo del Ministero della Salute, con l’indispensabile aiuto di quello dell’Interno, non è dovuto assolutamente a negligenza o dimenticanza, ma alla complessità dello studio della problematica di come far dimostrare al cittadino di dare affidamento di non abusare del vecchio fucile ad avancarica del nonno.
Forse, dunque, è meglio non disturbare i Ministeri interessati alla redazione del nuovo decreto.  In tanto studio corriamo il rischio di confonderli le idee: potrebbero stabilire che occorre anche il certificato di idoneità dello “psichiatra” per l’appartenente alle Forze di polizia e solo quello del “medico di famiglia” per il comune cittadino !…..

Nel frattempo, l’uomo della strada attende, come al solito, fiducioso.

dr. Angelo Vicari

dr. Angelo Vicari, Dirigente della Polizia di Stato a.r.