Festa della donna: tenera mamma e determinata manager! “Dedichiamo questa Festa dell’8 marzo alla collega Emanuela Loi”

dr. Fabrizio Locurcio, Responsabile dell Sportello del Poliziotto CONSAP

dr. Fabrizio Locurcio, Responsabile dell Sportello del Poliziotto CONSAP

Solamente pochi anni fa il Prefetto Manganelli premiava una delle prime donne poliziotto che in 33 anni di servizio, dal 1952 al 1985, ha fatto parte della Polizia civile di Trieste, della Polizia femminile e, dal 1981, della Polizia di Stato. La signora Rosa Scafa oggi ha 86 anni e durante le celebrazioni del 158° anniversario della Polizia ha ricevuto dal Ministro dell’Interno la medaglia celebrativa dell’evento. La donna “militare” ha cambiato radicalmente il modo di pensare, ha arginato retaggi e preconcetti maschilisti, raggiungendo importanti traguardi sia da un punto di vista operativo sia nell’attività manageriale e di comando.  E’ indubbio che la gratitudine verso la donna è ancora oggi molto carente, diventando spesso oggetto di frustrazione e capro espiatorio di molti problemi di coppia e familiari. Basti pensare  che la riforma del diritto di famiglia risale al lontano 1970 ed ancora oggi, tanti sono i pregiudizi verso il sesso femminile, in particolare nelle cause di separazione coniugale e nelle denuncie di stalking. Purtroppo oggi c’è poco da festeggiare ….
Il triste primato femminile è contenuto nel termine di “femminicidio”, che vede sempre più frequentemente la donna al centro di gravi fatti di cronaca. La maggior parte di questi delitti infatti, secondo la voce degli esperti, sociologi, criminologi e le associazioni a tutela della donna, sono preceduti  da fenomeni di stalking e cyber-stalking o di violenze domestiche già note ed, in alcuni casi già denunciate all’autorità giudiziaria. Eloquente descrizione di quanto accade oggi è riportata nel l’e-book “Femminicidio. Analisi di una strage”.
Un libro di Grazia Longo, reporter della Stampa; per rendere l’idea del sentimento di sgomento descritto dall’autrice nel testo, si riporta integralmente uno stralcio del primo capitolo: E allora basta con le botte. Basta con le minacce e i ricatti. Basta con i sogni d’amore dissolti dai soprusi. Basta con la violenza contro le donne che si spinge fino all’ultimo stadio: la morte. Ma basta anche con la definizione «delitto passionale» dettata dalla fretta e dall’esigenza di farsi capire in modo immediato. Con il rischio, però, di creare solo confusione. Perché di passionale, nel senso più profondo e autentico del termine, queste morti assurde non hanno proprio nulla. E lo stesso vale quando la vittima della violenza viene risparmiata dalla morte, perché ci sono aggressioni, sia fisiche sia psicologiche, che incidono drasticamente sulla qualità della vita. Che trasformano una donna nel fantasma di se stessa. Per non parlare poi di chi paga con la vita il diritto a non essere un fantasma. Nel nostro Paese si registra una percentuale da incubo: una vita spezzata ogni due giorni. Neppure la mafia miete tante vittime..”.
Le statistiche che riportano i dati della violenza sulle donne che si consumano ogni giorno sono drammatiche: sono quasi 7 milioni – secondo i dati dell’ultimo rapporto Istat – le vittime che hanno subìto qualche forma di abuso nel corso della propria vita. Mentre secondo quanto emerge nel dossier “Rosa Shocking 2″ dell’associazione We World Onlus per un under 30 su tre gli episodi di violenza domestica vanno affrontati dentro le mura di casa. Tra dati allarmanti, e soluzioni per difendersi sempre più diffuse e polemiche su quanto effettivamente si fa per combattere il fenomeno, l’ultima denuncia arriva da Action Aid e riguarda la mancanza di trasparenza sull’utilizzo dei fondi ad hoc da parte delle amministrazioni pubbliche. UNA DONNA SU TRE HA SUBITO VIOLENZA – Secondo i dati dell’Istat (aggiornati al giugno scorso e relativi al 2014), sono 6 milioni e 788mila le donne che hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni. La risposta legislativa a questo fenomeno è stato il D.L. n.93/13, che prevede nuove misure tra le quali l’arresto obbligatorio in flagranza, e l’introduzione del braccialetto elettronico. Se le forze dell’ordine sorprenderanno una persona nell’atto di commettere i reati di maltrattamenti in famiglia e stalking, potranno arrestarlo all’istante. Inoltre, la polizia giudiziaria, se autorizzata dal pm e se ricorre la flagranza di gravi reati (tra cui lesioni gravi, minaccia aggravata e violenze), può applicare la misura pre-cautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. I destinatari di questo provvedimento potranno essere controllati attraverso il braccialetto elettronico o altri strumenti elettronici. Nel caso di atti persecutori, inoltre, sarà possibile ricorrere alle intercettazioni telefoniche. Questo è quanto contenuto nel Decreto Legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito in Legge 15 ottobre 2013, n. 119 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale 15 ottobre 2013, n. 242.

 

Emanuela LoiDonna Poliziotto

Nel ringraziare ed inviare gli Auguri a tutte le donne poliziotte e non, vorrei concludere dedicando questo giorno alla prima agente donna della Polizia di Stato rimasta uccisa in servizio, Emanuela Loi, morta nella strage di via D’Amelio a soli 24 anni (attentato di cosa nostra a Paolo Borsellino).

dr. Fabrizio Locurcio
Sportello del Poliziotto CONSAP

 

 

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