Cura e trattamento dello Stress Post-Traumatico con l’EMDR, parliamone con il Dr. Santo Mazzarisi, Vice Presidente dell’Associazione “Il Caleidoscopio” in convenzione CONSAP

Negli ultimi anni si parla sempre più di EMDR : di cosa si tratta?
L’EMDR è l’acronimo dall’inglese “Eye Movement Desensitization and Reprocessing” tradotto in italiano: Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i movimenti oculari.
Si tratta di una tecnica terapeutica che ha ampia validazione scientifica per il trattamento dello Stress Post-Traumatico e che agisce trasformando i ricordi definiti “traumatici” elaborandoli in maniera più adattiva per la persona.
In che modo si interviene con l’EMDR?
L’intervento viene attuato invitando la persona a muovere gli occhi da destra verso sinistra e viceversa, seguendo le dita del terapeuta. Il paziente non cade in nessuna condizione di mancanza di coscienza, ma rimane vigile e presente, seguendo le indicazioni del terapeuta e il flusso della elaborazione spontanea della propria mente.
Ed i ricordi svaniscono?
No. L’EMDR non elimina il ricordo dell’evento considerato traumatico ma aiuta il paziente a mantenere il ricordo e sentirlo far parte veramente del passato, integrandone il contenuto in maniera più matura e funzionale. La persona in trattamento con l’EMDR modifica le valutazioni negative di sé, unendo emozioni adeguate alla situazione ed eliminando le sensazioni fisiche disturbanti localizzate nel corpo.
Cosa c’entra il corpo?
A volte dimentichiamo che Mente e Corpo sono molto più connessi di quanto pensiamo. La mente non serve solo a far funzionare il corpo e il corpo non serve solo a portare in giro la mente! Alcuni eventi della nostra vita possono rimanere “registrati” nella Mente in maniera non adattiva, collegando ad essi emozioni disturbanti, considerazioni negative di sé e sensazioni fisiche spiacevoli, che possono acuirsi quando uno stimolo ci riporta alla mente la situazione definita traumatica, riportandola dal passato al presente. Durante l’elaborazione si presenta spesso un disagio anche fisico, che attraverso l’elaborazione scompare lasciando una sensazione di libertà fisica piacevole.
Quando si parla di eventi Traumatici a cosa si riferisce?
Ci può venire in aiuto l’etimologia stessa della parola, che deriva dal greco e che vuol dire “ferita”. Il trauma psicologico, dunque, può essere definito come una “ferita dell’anima”, come qualcosa che rompe il consueto modo di vivere e vedere il mondo e che ha un impatto negativo sulla persona che lo vive. Esistono diverse forme di esperienze potenzialmente traumatiche a cui può andare incontro una persona nel corso della vita. Esistono i “piccoli traumi” o “t”, ovvero quelle esperienze soggettivamente disturbanti che sono caratterizzate da una percezione di pericolo non particolarmente intesa. Si possono includere in questa categoria eventi come un’umiliazione subita o delle interazioni brusche con delle persone significative durante l’infanzia. Accanto a questi traumi di piccola entità si collocano i traumi T, ovvero tutti quegli eventi che portano alla morte o che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care. A questa categoria appartengono eventi di grande portata, come ad esempio disastri naturali, abusi, incidenti etc.
Di cosa abbiamo bisogno quando subiamo un’esperienza traumatica?
Di certo la cosa primaria è avere una persona con cui parlare dei propri pensieri e sentimenti.
È infatti importante considerare il fatto di aver bisogno di un aiuto di una persona di fiducia per superare il momento. Occorre comunque cercare di mantenere la routine quotidiana, per esempio tornare al lavoro al più presto, anche se la capacità lavorativa sarà ridotta perché ci si potrebbe stancare facilmente. Inoltre occorre essere maggiormente indulgenti nei confronti di sé stessi: non rammaricarsi se le reazioni abituali e le emozioni sono forti, in quanto è normale in una fase seguente un evento traumatico. Pertanto è importante darsi il tempo necessario per riguadagnare le proprie forze.
Esistono traumi legati all’attività di pubblica sicurezza che possono venire trattati con l’EMDR?
Nel 2007 su Polizia Moderna, un interessante articolo del dott. Luigi Lucchetti riconosceva che gli operatori impegnati nelle cosiddette professioni di aiuto, di cui fanno parte a pieno titolo gli agenti di polizia, sono esposti più di altri ad una notevole dose di stress, e che ognuno di loro reagisce a questo in modo diverso, in base al ruolo ricoperto e alle caratteristiche specifiche del gruppo di appartenenza. Nell’articolo si fa menzione ai cosiddetti “Incidenti Critici Professionali”, ovvero a tutte quelle situazioni traumatiche capaci di sconvolgere un soggetto, di renderlo vulnerabile, di fargli perdere il controllo di sé. Tra queste ci sono ad esempio i disastri naturali, quelli provocati dall’uomo, gli incidenti stradali, le aggressioni personali, i suicidi, i rapimenti. Nell’ambito della pubblica sicurezza possono rappresentare eventi a forte impatto emotivo un arresto violento, una sparatoria improvvisa, il soccorrere durante un incidente stradale, o la perdita di un collega in servizio. Ma non solo. Sono considerate circostanze critiche tutte quelle in cui si verifica un evento improvviso che fa perdere l’abituale controllo della realtà o che comporta sconvolgimenti fisici ed emotivi. In questi casi in genere le persone vedono violati i principi che ponevano alla base del funzionamento del mondo. Subito dopo aver vissuto un evento traumatico il nostro organismo e il nostro cervello vanno incontro ad una serie di reazioni di stress fisiologiche, che nel 70-80% dei casi tendono a risolversi naturalmente senza un intervento specialistico. Questo avviene perché l’innato meccanismo di elaborazione delle informazioni presente nel cervello di ognuno di noi è stato in grado di integrare le informazioni relative a quell’evento all’interno delle reti mnestiche del nostro cervello, rendendolo “digerito”, ricollocato in modo costruttivo e adattivo all’interno della nostra capacità di narrare l’accaduto. Ma cosa succede quando questo non avviene? Alcune persone continuano a soffrire per un evento traumatico anche a distanza di moltissimo tempo dall’evento stesso. Spesso riportano di provare le stesse sensazioni angosciose e di non riuscire per questo motivo a condurre una vita soddisfacente dal punto di vista lavorativo e relazionale. In questi casi, quindi, il passato è presente. Questo quadro sintomatologico, che può arrivare fino a delinearsi in un Disturbo da Stress Post-Traumatico, è caratterizzato appunto dal “rivivere” continuamente l’evento traumatico, continuando a provare tutte le emozioni, sensazioni e pensieri negativi esperiti in quel momento. E’ proprio quando ci si rende conto che le reazioni sono di questo tipo e che la sofferenza è significativa che è necessario chiedere aiuto ad uno specialista. Qualunque sia l’età, la preparazione professionale e l’esperienza dell’operatore, il confrontarsi con situazioni di dolore, angoscia, distruzione, perdita e morte comporta necessariamente profonde reazioni emotive, ed un non trascurabile grado di rischio psicopatologico.
Chi può utilizzare l’EMDR?
Il trattamento con EMDR consente un approccio integrato che considera tutti gli aspetti importanti dei più noti sistemi psicoterapeutici tradizionali. Si tratta infatti di un metodo complesso di psicoterapia che associa molti elementi relativi a diversi sistemi curativi con alla base il movimento oculare. L’EMDR deve però essere portato avanti esclusivamente da clinici psicoterapeuti, in quanto si tratta di una terapia complessa che richiede una professionalità ed una competenza specialistica nella sua applicazione. Gli esperti devono dunque essere formati in modo adeguato, e devono disporre di molte conoscenze nel campo del trauma: le ferite dell’anima vanno trattate con cura, attenzione, e delicatezza. Lo scopo finale del trattamento è quello di aiutare il naturale processo di elaborazione del trauma presente nella nostra mente, per consentire alle immagini negative di svanire, alle emozioni negative di placarsi, ai pensieri irrazionali venire sostituiti da interpretazioni adeguate e positive dei fatti.
Come fare per avere ulteriori informazioni sul trauma e la sua risoluzione?
Attraverso una convenzione attiva già da anni con l’Associazione Il Caleidoscopio è possibile per gli iscritti Consap-Roma usufruire della possibilità di un consulto gratuito con gli esperti della Associazione, tra cui vi sono professionisti espressamente formati alla psicoterapia e all’utilizzo dell’EMDR . Inoltre è possibile usufruire di tariffe agevolate sempre per gli iscritti Consap e per l’accesso a percorsi terapeutici, compreso il metodo EMDR.
Dott. Santo Mazzarisi
Psicologo Clinico – Psicoterapeuta
Terapeuta E.M.D.R.
Vicepresidente Associazione Il Caleidoscopio
Via del Castro Pretorio 30 Roma
Sito web:
http://www.ilcaleidoscopio.com/index.asp