Teatro: tradizione, comunicazione, sicurezza e spinta emozionale, parliamone con Alfiero Alfieri

Nelle attività di aggregazione culturale e di promozione spettacoli che hanno alto valore professionale, la CONSAP – Segreteria Provinciale di ROMA ha voluto rivolgere qualche domanda al Maestro Alfiero Alfieri che tra l’altro è in scena, in questi giorni a Roma Teatro via dell’imbrecciato dal 2 al 5 Marzo 2017.
La produzione delle spettacolo ha voluto riservare agli iscritti alla CONSAP una speciale convezione:
Cosa è cambiato tra la recitazione del passato e quella dei tempi moderni?
Credo che oggi molti attori recitano con meno passione e con più egocentrismo.
Quanta importanza ha il pubblico per la spinta emozionale degli attori in scena?
Direi che è la linfa vitale nonostante i miei 57 anni di attività quando sento gli applausi del Pubblico provo la stessa emozione della prima volta.
Cosa caratterizza il teatro romano dalle altre forme di teatro?
Tutti i teatri in dialetto hanno la capacità di comunicazione più immediata con il Pubblico, in particolare quello romano che rispecchia il modo di vivere scanzonato e sornione tipico del Popolo quirite.
Si può trasmettere sicurezza e senso di rispetto del giusto vivere attraverso uno spettacolo?
Assolutamente si..in primis agli Attori che riescono a vincere la timidezza che in alcuni è insita nel proprio carattere ed inoltre debbono imparare a rispettare i colleghi in scena, il regista e maggiormente il Pubblico e fare squadra per la buona riuscita dello spettacolo, In più in molti dei miei testi si evidenziano i veri valori del vivere civile.
Cosa chiede Alfiero Alfieri a se stesso facendo un bilancio della propria carriera artistica?
L’unica che cosa che posso ancora chiedere è che il Signore mi dia la forza per ancora tanti altri anni di provare la gioia di donare al Pubblico due ore di sereno divertimento e di sentire il Loro caloroso affetto.
Quanto è importante per Alfieri uno Stato di giustizia e cosa pensa della professione del poliziotto?
Senza retorica, direi che è fondamentale e lodevole, sapere che ci sono Donne e Uomini che fanno della loro ragione di vita la sicurezza degli Altri
Se dovesse immaginare più scene di uno spettacolo a tema di sicurezza che ruolo assegnerebbe ad ogni singolo attore prescelto e quale il finale?
Sicuramente, rifacendomi all’indimenticabile film “Guardie e ladri” metterei in scena attori che possano mettere in risalto la forza e il coraggio del poliziotto e la fragilità dei malviventi..ma il finale lo immaginerei a lieto fine: il bene che trionfa sul male.
Alfiero Alfieri
Roma, 6 ottobre 1942 è un attore italiano.
Artista fin da bambino ed allievo di Aldo Fabrizi, con la sua carriera cinquantennale è uno degli attori più prolifici del teatro dialettale romano. Sono note al pubblico capitolino le sue versioni de Il malato immaginario di Molière e de Il Marchese del Grillo, oltre a varie commedie originali. È sposato ed ha due figli.
Ha partecipato, nel ruolo del sacerdote, ai film Viaggi di nozze e Grande, grosso e Verdone di Carlo Verdone. (Wikipedia)