GIUSTIZIA: diffamazione, gravi offese ai poliziotti e istigazione a delinquere, la CONSAP ottiene il RINVIO A GIUDIZIO per il rapper JUNIOR CALLY (#consaproma)

OFFESE AI POLIZIOTTI: LA CONSAP OTTIENE RINVIO A GIUDIZIO PER JUNIOR CALLY E SI COSTITIUSCE PARTE CIVILE NEL PROCESSO PENALE
Con un Provvedimento che certamente segnerà la Giurisprudenza del Tribunale di Roma in materia di diffamazione a mezzo internet, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma, Dott. Roberto SAULINO, con Ordinanza del 10.10.2022 ha accolto pienamente l’opposizione alla richiesta di archiviazione della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, ed ha ordinato al Pubblico Ministero di Formulare l’imputazione coatta, a carico del noto Rapper Signore Antonio, in arte Junior Cally. Sostanzialmente il Giudice ha rinviato a giudizio il rapper per le gravi offese denigratorie espresse nel corso delle proprie canzoni, Alcatraz e Strega.
In particolare, la CONSAP nella persona del Segretario Generale Provinciale Aggiunto, Dott. Gianluca SALVATORI, aveva sporto una Denuncia Querela per diffamazione mezzo internet, nei confronti del rapper per le gravi parole utilizzate, nelle suddette canzoni, nei confronti degli appartenenti delle Forze di Polizia: <<Fanculo lo Stato, fanculo l’Italia, fanculo ogni membro della Polizia>>, << Fanculo lo Stato, fanculo gli sbirri, Mi faccio saltare dentro una caserma>>.
Il Pubblico Ministero, titolare dell’indagine, aveva richiesto al G.I.P. l’archiviazione del procedimento penale, ritenendo tali espressioni ricomprese nella libertà di manifestazione del pensiero, ed in particolare nella libertà di espressione artistica.
La CONSAP, per mezzo del proprio Legale Avv. Vittorio PALAMENGHI, dello Studio PALAMENGHI & LUZI, ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione, evidenziando dapprima nel proprio scritto, e poi nella conseguente memoria difensiva e nella discussione pubblica, come dalla corretta interpretazione dei diritti invocati dal P.M. rispetto a quanto sancito dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e della Costituzione Italiana, le gravi espressione utilizzate dal rapper non potevano in alcun modo essere scriminate, ed anzi rappresentavano una istigazione a delinquere, anche per i numerosi giovani che ascoltavano o leggevano i testi del cantante.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Roma ha accolto pienamente le argomentazioni dello Studio Palamenghi & Luzi evidenziando tra l’altro come<< Nel caso in trattazione, l’esternazione verbale consta unicamente della enunciazione di frasi gratuitamente volgari e sprezzanti, recanti finanche esaltazione della violenza e incitamento alla stessa>>.Per tali ragione il Giudice ha rinviato a giudizio il rapper, che ora dovrà rispondere del reato di diffamazione dinanzi al Giudice Penale di Roma. Soddisfazione è stata manifestata dallo Studio Palamenghi & Luzi che hanno commentato: <<Il Giudice ha riconosciuto quanto sostenuto dalla CONSAP, ovvero che le frasi utilizzate nelle canzoni dal rapper Cally erano delle gravi offese denigratorie e non potevano assolutamente rientrare nella libertà di manifestazione del pensiero. Siamo pronti a sostenere tale argomentazioni anche dinanzi al Tribunale >>, anticipando come il Sindacato si costituirà parte civile nel procedimento penale. I prossimi passi del procedimento saranno quindi la formulazione dell’imputazione del P.M. e la conseguente fissazione della prima udienza dinanzi al Giudice Penale di Roma, cui sarà giudicato il rapper Junior Cally per il reato di diffamazione.

Gianluca “Drago” SALVATORI – Segretario Generale Provinciale Aggiunto ROMA – CONSAP – Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia
Io credo che nel nome della libertà non si può fare o dire ciò che ti piace, poiché la propria libertà finisce dove comincia la mia. Se lasciamo passare tutto, arriverà il momento che non ci sarà più rispetto per nessuno e anche l’uccisione sarà tollerata .
Spero che il giudice capisca la gravità e dia la punizione giusta per questa brutta offesa