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Guanti e Mascherine di Protezione per tutte le Forze di Polizia, cosa dice la legge e le conseguenze penali in caso omissione, analisi e commento dell’Avvocato PALAMENGHI

Avvocato Vittorio PALAMENGHI (Studio Legale DE IURE Convenzionato CONSAP Roma)
Avvocato Vittorio PALAMENGHI (Studio Legale DE IURE Convenzionato CONSAP Roma)

Avvocato Vittorio PALAMENGHI (Studio Legale DE IURE Convenzionato CONSAP Roma)

Lo Studio Legale DE IURE,
intende chiarire l’importanza dell’utilizzo dei dispositivi di protezioni individuale nelle ore di servizio. Come chiarito dall’Istituto Superiore della Sanità, <<è fondamentale che tutti gli operatori coinvolti in ambito assistenziale siano  opportunamente formati e aggiornati in merito ai rischi di esposizione professionale, alle misure di prevenzione e protezione disponibili, nonché alle
caratteristiche del quadro clinico di COVID-19. In particolare è indispensabile l’impiego e il corretto utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) indicati a seconda del contesto di lavoro>>. Ebbene, naturalmente tale raccomandazione è valida per il personale medico sanitario e farmaceutico, per gli addetti ai supermercati e per gli appartenenti alle Forze di Polizia, i quali continuano incessantemente il loro servizio di prevenzione e repressione del crimine e di controllo del territorio, sia all’interno delle Questure e Commissariati, sia nelle nostre strade. Le autorità preposte devono, quindi, consentire a tutti i lavoratori di indossare le misure di protezioni individuali (guanti e mascherine), in quanto il diritto alla Salute, sancito dall’art. 32 della nostra Carta Costituzionale, deve essere garantito ora più che mai, in una situazione di grave emergenza e di riconosciuta pandemia.
E’, quindi, dovere dei Responsabili preposti acquisire mascherine, guanti e gel igienizzante, da distribuire a tutti i Reparti, e garantire anche l’usa e getta delle protezioni stesse. Purtroppo, oggi nel nostro Paese le mascherine non sono facilmente trovabili, ma è compito del Governo in primis, attivarsi immediatamente per consentire a tutti coloro che oggi devono continuare a prestare loro servizio, di poter lavorare in assoluta sicurezza. E’ quanto prevede anche il Dlgs. n. 81/08, che prescrive la necessità di garantire condizioni di
sicurezza ai lavoratori e definisce all’art. 74, i Dispositivi di Protezione individuale come <<qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro>>. Si deve, altresì, rammentare come nel caso in cui venisse accertata l’omissione, il datore di lavoro, il Responsabile della sicurezza dei lavoratori ed in ultima analisi il Ministero, nella persona del Ministro pro tempore n.d.r. rischia di essere sottoposto a procedimento penale, e condannato ad una pena da due a quattro mesi di reclusione, ed un’ammenda dai 1.644 ai 6.576 Euro.
Si conclude, quindi, con una richiesta di distribuire, a tutto il personale delle Forze di Polizia, impegnate ancora di più oggi nei propri Servizi, le mascherine del modello FFP2 (con filtro annesso) ed i guanti protettivi, da consegnare, quantomeno, una al giorno, e non una soltanto, con la raccomandazione di usarla solo in caso di necessità. Gli appartenenti alle Forze di Polizia, già quotidianamente corrono enormi rischi relativi al servizio che svolgono per la collettività, e si richiede, quindi, di garantire che il loro operato venga svolto nel massimo della sicurezza possibile, per non aggravare ancor di più la loro attività di pubblica utilità.

 

Studio Legale DE IURE - Consulenza Legale in Convenzione CONSAP Roma

Studio Legale DE IURE – Consulenza Legale in Convenzione CONSAP Roma

Il dramma continuo dei suicidi nelle Forze dell’Ordine, parla l’Avvocato Vittorio Palamenghi dello Studio Legale De Iure

Nella foto l'Avvocato Vittorio Palamenghi dello Studio Legale De Iure di ROMA in convenzione con la Segreteria Provinciale CONSAP

Nella foto l’Avvocato Vittorio Palamenghi dello Studio Legale De Iure di ROMA in convenzione con la Segreteria Provinciale CONSAP

Lo Studio Legale DE IURE,

a seguito dell’ennesima tragedia di pochi giorni fa, quando un altro servitore dello Stato ha deciso per il gesto estremo, intende esprimere la propria vicinanza, anzitutto, alla famiglia del povero agente ed a tutti gli operatori di Pubblica Sicurezza, che quotidianamente con il loro lavoro sul territorio garantiscono la sicurezza di noi cittadini.

E tale contributo viene offerto rinunciando alle ore da dedicare alle proprie famiglie ed ai propri figli ed il tutto a fronte di un salario irrisorio!!.

L’Agente è quindi spinto solo dalla passione per il Corpo di Polizia, dall’amore per la divisa, dalla voglia di giustizia e soprattutto dal garantire a tutti noi una giornata sicura e serena.

Fare la scelta di diventare poliziotto oggi è una Missione… E’ sufficiente leggere i principali studi psichiatrici circa lo stress da lavoro, per notare come tale attività è al vertice tra le professioni che cagionano maggiore stress e soprattutto tali da generare gravi patologie fisiche. Purtroppo nell’ultimo anno sono in aumento le morti per malattie cardiache degli appartenenti alle Forze di Polizia. Per non parlare dei rischi che quotidianamente corrono coloro che garantiscono la sicurezza nelle strade.

Il famoso “Taser” più volte decantato come strumento messo a disposizione dalle Istituzioni, oggi ancora non è utilizzabile dall’Agente come arma di difesa.

I diversi Governi che si sono succeduti negli anni si ricordano del lavoro ingente dei Servitori dello Stato soltanto nel momento delle Elezioni, ma poi costantemente si dimenticano delle promesse fatte.

Si parla sempre di lotta alla criminalità organizzata, all’immigrazione clandestina, al fenomeno del femminicidio ma non si danno i strumenti giusti a coloro che combattono questi gravi derive sociali.

Ed è il Sindacato il solo che da sempre denuncia queste problematiche.

Dal 2019 i suicidi degli appartenenti alle Forze dell’Ordine sono in aumento, ed anche l’Osservatorio istituito dal Capo della Polizia non ha portato ai risultati sperati.

Si è da poco insediato un nuovo Governo, che nei suoi punti programmatici si è dimenticato delle gravi condizioni in cui vivono gli appartenenti alle Forze di Polizia.

Ora è davvero il momento di agire e basta con le belle parole!!

I professionisti di questo Studio, oltre a manifestare la loro vicinanza, si impegnano a segnalare in tutte le sedi opportune questi gravi episodi, e soprattutto, ad offrire la piena assistenza a coloro che intendono denunciare alle Istituzioni competenti,  il grave malessere vissuto quotidianamente.


Avv. Vittorio PALAMENGHI
Studio Legale De Iure – ROMA

Armi, “idoneità psicofisica per le Forze di Polizia, il parere dell’uomo della strada”, brevi osservazioni del dr. Angelo Vicari

Idoneità psicofisica forze poliziaIn materia di certificato medico di idoneità psicofisica per ottenere licenza di armi, abbiamo voluto sentire l’illustre parere del dr. Angelo Vicari, Dirigente della Polizia di Stato a.r. studioso del diritto di polizia e della disciplina delle armi e articolista per “Rivista di Polizia”, “Armi e Tiro” e per i siti web http://www.earmi.it e http://www.ricercawor.com.

 

Ho accolto con piacere l’invito di Codesta Organizzazione Sindacale ad esprimere un parere, in qualità di “poliziotto”, anche se in quiescenza, sulla necessità di presentare il certificato medico di idoneità psicofisica, per ottenere licenze in materia di armi, anche da parte degli appartenenti alle Forze di polizia, alla stregua dei comuni cittadini.
Comunque, mi permetto di rappresentare le osservazioni che seguono non come “poliziotto”, ma come “uomo della strada”, cioè come soggetto che sperimenta in prima persona l’applicazione pratica di leggi , regolamenti e circolari, la cui opinione, purtroppo, viene presa in considerazione solo in campagna elettorale!….
Infatti, come studioso di diritto di polizia, in particolare della disciplina delle armi, mi sono già espresso sulla necessità ed individuazione di modalità di accertamento tali da permettere che le armi vengano detenute e portate solo da chi, verosimilmente, non possa abusarne; chi abbia voglia di approfondire la tematica può consultare i miei articoli su “Rivista di Polizia”, “Armi e Tiro” e nei siti www.earmi.it e www.ricercawor.com.
Quando all’uomo della strada, forse ancora un po’ troppo suddito, chiediamo se consideri opportuno che un appartenente alle Forze di polizia debba presentare il certificato di idoneità psicofisica per detenere o portare armi come privato cittadino, sono sicuro che risponderà, senza ombra di dubbio, che non è necessario. Alla richiesta del perché, farà osservare che tali soggetti portano quotidianamente armi da guerra per difendere la collettività, quindi è una assurdità richiedere la dimostrazione della loro idoneità anche quando si spogliano dei panni di poliziotti e indossano quelli di privati cittadini.
Dunque, se il semplice “uomo della strada” percepisce questa incongruenza/ assurdità, non si riesce a comprendere per quale motivo il Ministero dell’Interno continui a perseverare su tale obbligo (anche se con promesse di ripensamento!…), con una interpretazione letterale e restrittiva del Decreto del Ministero della Sanità del 1998, dimenticando che viola certamente la legge chi si attiene alla lettera e ne viola lo spirito.
Questa perseveranza fa nascere il sospetto che lo stesso Ministero non sia convinto delle modalità attraverso le quali garantisce il controllo psicofisico dei suoi dipendenti, in particolare nella vita privata.
Poliziotti, quindi, dalla doppia personalità, affidabili in servizio e non affidabili fuori, per cui vi è la necessità, anche per loro, del certificato medico per detenere o portare armi come privati?….
Peraltro, altra incongruenza si riscontra ove consideriamo che il certificato in argomento può essere rilasciato dal Medico della Polizia di Stato, il cui compito principale  è proprio quello di tenere sotto controllo l’idoneità psicofisica del personale.
Di fronte a tali contraddittorietà/incongruenze, l’uomo della strada osserva che, se il Ministero teme di non riuscire a tenere sotto controllo l’idoneità psicofisica dei propri dipendenti, sentendo la necessità di trincerarsi dietro un foglio di carta, come può pretendere di tenere sotto controllo l’idoneità dei privati cittadini detentori di armi?…..
Forse, una risposta a questo interrogativo ci sarà a breve (si fa per dire!..).
Con il prossimo Decreto del Ministero della Salute, di concerto con quello dell’Interno, saranno rivisti i requisiti minimi di idoneità per la detenzione ed il porto di armi, per cui l’uomo della strada potrà, finalmente, dormire sonni tranquilli, pur sapendo che il suo vicino di casa detiene armi e non saluta quando lo incontra!
Certo è che per arrivare a stabilire tali requisiti non è facile e, quindi, ci vogliono studi approfonditi. Lo dimostra la storia dell’ancora vigente Decreto del 1998, previsto dalla legge 89 del 1987, uscito nel 1991 e modificato per ben cinque volte.
Anche per il nuovo, emanando decreto, gli sudi sono approfonditi, considerato che doveva essere emanato entro 180 giorni dal 1 luglio 2011 (data di entrata in vigore del D.L.vo 204/2010) e sono passati solo più di 4 anni !….
Comunque, tale inosservanza dei termini non deve essere considerata negativamente, perché per la Pubblica Amministrazione vale il detto popolare “chi và piano và sano e và lontano, siccome i termini per quest’ultima, a differenza del cittadino, non sono mai “perentori”, ma “ordinatori, anche se stabiliti dalla legge!…..
Quindi, l’uomo della strada stia tranquillo perché il ritardo del Ministero della Salute, con l’indispensabile aiuto di quello dell’Interno, non è dovuto assolutamente a negligenza o dimenticanza, ma alla complessità dello studio della problematica di come far dimostrare al cittadino di dare affidamento di non abusare del vecchio fucile ad avancarica del nonno.
Forse, dunque, è meglio non disturbare i Ministeri interessati alla redazione del nuovo decreto.  In tanto studio corriamo il rischio di confonderli le idee: potrebbero stabilire che occorre anche il certificato di idoneità dello “psichiatra” per l’appartenente alle Forze di polizia e solo quello del “medico di famiglia” per il comune cittadino !…..

Nel frattempo, l’uomo della strada attende, come al solito, fiducioso.

dr. Angelo Vicari

dr. Angelo Vicari, Dirigente della Polizia di Stato a.r.

 

La polizia protesta davanti casa di Renzi, “La Nazione”

Manifestazione a Pontassieve della CONSAP

Manifestazione a Pontassieve della CONSAP

Bandiere, striscioni, sagome di poliziotti con coltelli infilati nella schiena e la scritta: ‘Ci hanno pugnalato alle spalle’. E’ la protesta andata in scena a Pontassieve, precisamente a un chilometro da casa del premier Matteo Renzi. In origine doveva tenersi in piazza Vittorio Emanuele, a breve distanza dalla casa del Presidente del Consiglio. Il Questore Raffaele Micillo ha dato invece l’indicazione di trasferire la manifestazione in una piazza periferica, piazza Mosca, più distante dall’abitazione del Premier. La protesta è stata promossa dai sindacati di polizia CONSAP, Sap e Coisp e per criticare le scelte e gli stanziamenti del governo in materia di sicurezza. Presenti numerosi operatori della Polizia di Stato, non manca anche una delegazione del Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco. “Essere qui a Pontassieve stamani non è una provocazione ma semplicemente l’estremo tentativo per dialogare con il presidente del Consiglio. Dovevamo essere ricevuti per legge a Palazzo Chigi e non siamo stati ricevuti. Dovevamo confrontarci con il governo, e non è stato possibile». Lo ha detto il segretario generale del sindacato autonomo di polizia Consap, Giorgio Innocenzi.  «Stiamo chiedendo da tempo di essere ricevuti – ha spiegato Innocenzi – Vogliamo parlare, vogliamo dialogare. Questa manifestazione non va intesa come provocazione ma come tentativo di avere un dialogo con il governo per raggiungere le migliori condizioni possibili per la sicurezza, nell’interesse nostro ma soprattutto dei cittadini». Riguardo alle richieste da fare a Palazzo Chigi, Innocenzi ha parlato in sintesi di «trattamento dignitoso per gli appartenenti alle Forze di Polizia e soprattutto di un investimento reale e concreto per l’equipaggiamento, per essere in grado di contrastare effettivamente il terrorismo e la criminalità».

Manifestazione a PontassieveManifestazione a Pontassieve

Manifestazione a Pontassieve

Manifestazione a Pontassieve

Manifestazione a Pontassieve

Manifestazione a Pontassieve

Manifestazione a Pontassieve