La polizia protesta davanti casa di Renzi, “La Nazione”

Bandiere, striscioni, sagome di poliziotti con coltelli infilati nella schiena e la scritta: ‘Ci hanno pugnalato alle spalle’. E’ la protesta andata in scena a Pontassieve, precisamente a un chilometro da casa del premier Matteo Renzi. In origine doveva tenersi in piazza Vittorio Emanuele, a breve distanza dalla casa del Presidente del Consiglio. Il Questore Raffaele Micillo ha dato invece l’indicazione di trasferire la manifestazione in una piazza periferica, piazza Mosca, più distante dall’abitazione del Premier. La protesta è stata promossa dai sindacati di polizia CONSAP, Sap e Coisp e per criticare le scelte e gli stanziamenti del governo in materia di sicurezza. Presenti numerosi operatori della Polizia di Stato, non manca anche una delegazione del Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco. “Essere qui a Pontassieve stamani non è una provocazione ma semplicemente l’estremo tentativo per dialogare con il presidente del Consiglio. Dovevamo essere ricevuti per legge a Palazzo Chigi e non siamo stati ricevuti. Dovevamo confrontarci con il governo, e non è stato possibile». Lo ha detto il segretario generale del sindacato autonomo di polizia Consap, Giorgio Innocenzi. «Stiamo chiedendo da tempo di essere ricevuti – ha spiegato Innocenzi – Vogliamo parlare, vogliamo dialogare. Questa manifestazione non va intesa come provocazione ma come tentativo di avere un dialogo con il governo per raggiungere le migliori condizioni possibili per la sicurezza, nell’interesse nostro ma soprattutto dei cittadini». Riguardo alle richieste da fare a Palazzo Chigi, Innocenzi ha parlato in sintesi di «trattamento dignitoso per gli appartenenti alle Forze di Polizia e soprattutto di un investimento reale e concreto per l’equipaggiamento, per essere in grado di contrastare effettivamente il terrorismo e la criminalità».