Ordine Pubblico e Covid-19, le anomalie e le contraddizioni quotidiane (#lacarezzadellamadama)

GUERRA TRA POVERI - La Carezza della Madama

ORDINE PUBBLICO E COVID-19

Da sempre i colleghi in strada subiscono le scelte di Governo, questo che sia Reparto Mobile piuttosto che il Reparto Volanti, R.P.C., l’Immigrazione o chiunque faccia servizio a contatto con la popolazione.

Noi poliziotti fungiamo da ammortizzatore o tamburello per la collettività attuale nella quale è smisurato il panico trasmesso nei confronti del COVID-19, ma quello stesso panico dovuto alla mala informazione, ai tagli alla spesa (per noi del settore sicurezza), e all’isteria di massa, coinvolgono molto più di quanto si pensi anche l’operatore di Polizia. Questo ci porta ad avere due posizioni diverse e distinte di fronte all’utente, scegliere se essere zelante (applicando la normativa senza mezze misure) e essere comprensivo, anche se comporta il dover subire e/o tollerare lo sfogo da parte del cittadino che in quel momento ha di suo una componente d’influenza sull’operatore.

I DPCM hanno di fatto poca logica e razionalità ed è sotto gli occhi di tutti, eppure si devono far rispettare questi “atti amministrativi” purtroppo già male interpretati dal Governo, che di fronte alle indicazioni di una “task force di esperti” tende a fare tutt’altro e questo mette noi tutti in uno stato di sospensione nervosa. Le attività dei poliziotti in questa fase di crisi epidemiologica sono molteplici e tutte a diretto contatto con la popolazione, questo comporta che gli stessi abbiano un forte rischio di esposizione potenziale al virus, maggiore sicuramente ad altre attività lavorative. In questo contesto evitiamo di entrare nel merito di tutte le riunioni e delle mancate aspettative dei colleghi alla faccia della legge 81/08, poiché i conti li faremo alla fine ed eviteremo perfino di parlare dell’oscena indennità di COVID (1,25 euro) che ci è stata prospettata … perché sarebbe stato da vergognarsi solo a proporla una cifra del genere, alla faccia delle super consulenze.

Quello che a noi più preme è l’aspetto fisico/psicologico dell’operatore e del futuro scenario da guerra urbana che si potrebbe prospettare. Da sempre e con forza noi della CONSAP suggeriamo al Dipartimento la creazione di un ufficio “ad hoc” pensato per il benessere psicofisico dell’operatore di Polizia al quale quotidianamente viene affidata una complessità di compiti che vanno dall’Immigrazione alla gestione di manifestazioni di piazza. Secondo la nostra proposta il Dipartimento avrebbe il giovamento di gestire operatori maggiormente consapevoli delle proprie capacità e dei propri limiti e più tutelati nella propria attività e questo segnerebbe una svolta culturale epocale del capitale umano di cui dispone la Pubblica Sicurezza. Ma per riuscire a ottenere questo risultato come obiettivo fondamentale, occorre un’azione di supporto preventivo per non incappare domani in problemi maggiori. Gli strumenti per contrastare lo stress ci sono tutti e sono già disponibili, ma per fare meglio deve crescere la sensibilizzazione al problema.

Lo scenario di piazza a cui avevamo fatto esempio prima è fortemente legato a quello che succederà in futuro, piccoli e pochi eventi di violenza sono connessi a fattori ben precisi. La “folla” non è rappresentata necessariamente da un numero elevato di persone riunite, ma da uno stato d’animo comune…c’è un preciso momento in cui il singolo abbandona la sua caratteristica ( vissuto, carattere, soddisfazione personale) e si forgia di nuovi e diversi requisiti che lo rendono protagonista di un’anima collettiva. L’intelligenza individuale in questo contesto muore, svanisce, si disperde nella folla/ piazza che orienta verso il basso ogni sua singola capacità logica e la folla nell’immediatezza mostra tutti i suoi limiti…tutto si azzera convergendo in un unico punto comune a tutti. Questo è ciò che la piazza (o manifestazione) garantisce: un fenomeno di de-responsabilità soggettiva mossa dall’eccitazione di una massa che diventa una grande anima irrazionale capace di dar sfogo (a seconda della tipologia della piazza) alle sue più intime e primitive pulsioni. L’esagerazione della folla si basa solo sul sentimento e in nessun modo sull’intelligenza; essa va al di là del contesto storico e del motivo per cui è scesa in strada. È facile immaginare quanto la potenza degli attuali mezzi di comunicazione (completamente nelle mani di volontà politiche e totalmente fallimentari) possano oggi influenzare in maniera spaventosa la volontà di decine di migliaia di individui, non solo mettendone in dubbio le innate facoltà, ma azzerando sul nascere il loro stesso pensiero critico e riducendo in briciole le loro capacità di analisi e di ragionamento.

Allo stato attuale, infatti, la Polizia in strada viene vista come il più grande strumento contro la libertà e la protettrice di tutte le prevaricazioni che il Governo attua contro la Costituzione.

Ma noi non siamo questo!

Il valore della Polizia si vede da quante persone ha salvato e non sconfitto!

GUERRA TRA POVERI - La Carezza della Madama

GUERRA TRA POVERI – La Carezza della Madama

 

 

Gianluca (Drago) Salvatori Segretario Provinciale Generale Aggiunto di Roma  - CONSAP

Gianluca (Drago) Salvatori
Segretario Provinciale Generale Aggiunto di Roma
CONSAP – Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia

 

 

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2 commenti

  • Bisogna però avere più coraggio ad opporsi alle indicazioni completamente sbagliate di chi ci governa,la gente è stremata e si và a sanzionare magari anche con atteggiamenti sbagliati, bisogna ricordarsi che oltre a stare dalla parte della gente bisogna ricordarsi che la stessa ci paga lo stipendio

  • Grazie per questa visione lucida e “umana”, la “guerra tra poveri” è proprio quello che vorrebbero innescare, nel perfetto spirito di “dividi et impera”….

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