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Permessi Legge 104: Poliziotti figli di un Dio minore? Evidente disparità di trattamento e iniqua distribuzione dei diritti fra le varie anime dello società
POLIZIA E PERMESSI LEGGE 104
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Editoriale del Presidente Nazionale Patrizio DEL BON
Mentre una parte del dibattito politico del paese si sviluppa sull’opportunità di riaprire il campionato di calcio (solo la serie A? e le altre categorie?) ed i primi segnali di attenzione arrivano con l’autorizzazione alla ripresa degli allenamenti, gli appartenenti alle Forze dell’Ordine sono costretti a domandarsi a quale categoria appartengano.
Infatti nell’elaborazione del recente provvedimento di rinnovo delle misure di emergenza, volte a salvaguardare le esigenze del mondo attivo del lavoro con le accresciute criticità rappresentate dalle difficoltà familiari in un momento cosa difficile, il Governo non ha avuto modo di cassare la disposizione che consente “per esigenze di servizio” la possibilità del diniego dell’incremento di 12 giorni agli appartenenti al comparto sicurezza dei permessi per l’assistenza ai familiari disabili per i mesi di maggio e giugno 2020.
E’ di tutta evidenza che questa scelta non può addebitarsi ad una semplice distrazione, ma pare dettata da un’atavica disattenzione alle esigenze delle donne e degli uomini in divisa nella loro dimensione privata di cittadini uguali agli altri, ed, in teoria, con gli stessi diritti .
In questo modo si vanifica lo sforzo che da anni fanno gli appartenenti alla nostra comunità di sentirsi una parte integrante della società e non una ridotta cerchia di “sfigati” con regole e consuetudini diverse.
Ci sembra paradossale che, dopo aver dato il nostro consueto e puntuale contributo nel momento dell’emergenza, dover gridare per riaffermare i nostri diritti, in una vicenda che palesa una evidente disparità di trattamento con il mondo dei “normali”.
Sugli effetti e sulle decisioni che modelleranno il futuro della nostra società , questi mesi di emergenza hanno alimentato negli italiani, noi compresi, il sano desiderio di intervento della politica sugli squilibri dell’organizzazione del nostro stato e sulla iniqua distribuzione dei diritti fra le varie anime dello società .
Ci aspettiamo un pronto intervento di modifica che ripristini il principio di uguaglianza, ma se questi sono i segnali di attenzione che ci vengono lanciati, siamo consapevoli che la strada per raggiungere un miglioramento del sistema sarà in salita e forse bisognerà chiudere la stagione della concordia a tutti i costi, rivendicando il ruolo che ci compete.
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CONSAP Segreteria Provinciale ROMA
Poliziotti sempre più addestrati, equipaggiati e aggiornati, intervista al dr Massimo VALLINI, direttore responsabile di ARMI e TIRO
INTERVISTA A MASSIMO VALLINI
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La Segreteria Provinciale di ROMA della CONSAP – Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia – Osservatorio Provinciale Istruttori di TIRO ha intervistato il dr Massimo VALLINI, direttore responsabile della pregiata rivista ARMI e TIRO che vanta un numero vastissimo di abbonati e lettori da tutto il territorio nazionale e non solo. Tra le domande oggetto dell’intervista, la comunicazione ai tempi dell’emergenza coronavirus, il maggiore utilizzo delle piattaforme digitali, dei social, forum, allo spazio dedicato dalla rivista e sito armietiro.it all’impegno professionale delle Forze dell’Ordine, alla necessità di guardare con più interesse e concretezza al rinforzo dei tutori dell’ordine e sicurezza pubblica con maggiore addestramento, equipaggiamento adeguato e aggiornamento costante.
Nel campo dell’editoria e della comunicazione scritta attraverso una rivista molto letta come Armi e Tiro quale modifiche ha portato emergenza Coronavirus nel rapporto con i lettori e con le aziende? E quale sarà il metodo e la nuova impronta per il ritorno alla graduale normalità?
Armi e Tiro da molti anni non è soltanto una rivista, tradizionale e in formato digitale, ma è un canale di comunicazione crossmediale su molte piattaforme: il sito più importante d’Italia armietiro.it con un suo forum, la pagina e il gruppo Facebook, il canale YouTube, la presenza Instagram. Durante il lockdown la redazione ha sperimentato lo smartworking e incrementato molto il lavoro sulle piattaforme digitali, di concerto con il nostro ufficio E-digital: il pubblico ci ha seguito e continua a seguirci su tutti i nostri canali, con differenze per quanto riguarda l’età e le preferenze di lettura. L’incremento maggiore l’abbiamo registrato naturalmente sul sito con il 26% di pagine viste in più, ma contiamo 5 mila iscritti in più al canale Youtube e costante interesse di Facebook, senza bisogno di comprare followers come fanno alcuni. Considerando che non abbiamo potuto eseguire prove di armi nuove, per la chiusura di aziende, armerie e campi di tiro, per i video ci siamo limitati alle interviste “5 minuti con” che ho registrato personalmente con zoom o a dirette Facebook che hanno avuto grande successo. E, poi, ci siamo molto dedicati all’allenamento in bianco o “da sala”. Sul sito abbiamo realizzato una fiera virtuale in sostituzione della fiera europea di settore che non si è tenuta a causa del coronavirus. Abbiamo tenuto accesi i microfoni e l’attenzione con le aziende, ma anche i tiratori, le armerie, i testimonial del nostro settore, le federazioni. E tenuto accesa anche la passione che è il motore dei nostri sport e della caccia. Abbiamo, per quanto possibile, dato voce anche ai navigatori, premiando i video e le fotografie che illustrassero come hanno trascorso il lockdown all’insegna della passione, appunto.
Nel campo della comunicazione e della lettura cartacea si sostiene che l’attuale presente che sfrutta più il mediatico e la videocall possa essere inizio di un cambiamento? Vedremo in buona sostanza Armi e Tiro sempre nelle edicole nazionali?
Il cambiamento è in atto da tempo e gli strumenti sono tantissimi. Noi continuiamo a produrre contenuti e notizie sicure, certe, verificate, professionali, anche differenti a seconda del medium. I lettori manifestano le preferenze per i differenti tipi di supporto: alcuni restano affezionati alla carta. Armi e Tiro è sempre nelle edicole nazionali, dunque, purtroppo cala il numero delle edicole e non è facile servire i lettori nel modo migliore, senza contare le difficoltà con la distribuzione via posta degli abbonamenti. Di concerto con il distributore Sodip abbiamo messo in atto correttivi che dovrebbero aiutare i lettori a trovare sempre la rivista nell’edicola di fiducia o in quella che vogliono loro.
In questo periodo particolare, di generale difficoltà, quale consiglio sente di dare ai giovani giornalisti che vogliono intraprendere la carriera di direttore di un giornale che sarà poi importante nella distribuzione a tantissimi lettori abbonati?
Il consiglio non cambia: il mestiere non può prescindere da un’accurata formazione. Dalle competenze linguistiche, dalla cultura, dalla lettura “applicata”, dalla comprensione dei testi. Ma soprattutto dal senso di responsabilità e dall’obiettività. Ovviamente bisogna aggiornarsi in continuazione sulle tecnologie e saperle padroneggiare. Alla base è sempre necessaria la curiosità, la voglia di spiegare le cose ai lettori. Senza porsi limiti di come farlo, sfruttando tutte le metodologie possibili.
Armi e Tiro dedica spesso attenzione alle Forze dell’Ordine, alle tematiche legate anche al mondo sindacale, al contributo, attraverso lettura, per migliori condizioni di lavoro. Cosa pensa Massimo Vallini a riguardo e cosa sente di suggerire alle Istituzioni Nazionali?
Io penso che le forze dell’ordine svolgano un gran lavoro. Anche se spesso non sono aiutate dalla magistratura e dalla politica. Le nostre leggi sono già piuttosto complicate e spesso certe interpretazioni lasciano disorientati, come le questioni che vedono oggi coinvolto il vertice massimo, cioè il guardasigilli. Credo che gli operatori delle forze dell’ordine si debbano concentrare proprio nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità, che debbano utilizzare i mezzi più idonei e aggiornati e per questo debbano essere costantemente addestrati, che le tecniche addestrative debbano essere aggiornate. Credo che negli uffici amministrativi dovrebbe essere utilizzato più personale civile e snellita la burocrazia, facendo ricorso proprio alla digitalizzazione di cui tanto si parla in questi tempi.
La pistola ordinanza la Beretta FS 92 in dotazione alla Polizia di Stato ha fatto il suo tempo?
La Beretta 92 FS, che risale alla metà degli anni Ottanta, rimane un grande pistola semiautomatica, affidabile e sicura. Ma senz’altro oggi il mercato offre di meglio quanto a ingombri e peso, che sono forse le uniche note dolenti della 92.
Per le protezioni di sicurezza riferiti ai giubbotti antiproiettile per le Forze di Polizia per lei meglio tutti sottocamicia stile americano?
Sono dell’idea che i giubbetti sottocamicia costituiscano una valida soluzione per limitare i danni. In Italia non si verificano davvero molti conflitti a fuoco, per fortuna, anzi gli ultimi casi di decessi nelle forze dell’ordine riguardano incidenti stradali. Nel caso di Trieste, invece, forse non sarebbero serviti, ma le aggressioni alla forze dell’ordine riguardano oggi sempre di più armi bianche e coltelli, dunque i giubbetti antistabbing ritengo siano sempre consigliabili. Darebbero un’altra sicurezza agli operatori.
Cosa pensa Massimo Vallini per utilizzo della Pistola Taser per gli operatori della Polizia di Stato?
Pistole Taser o BodyCam sono oggi strumenti indispensabili per gli operatori. A patto che l’addestramento sia della massima qualità. Usando i due sistemi in combinazione, anche con l’arma d’ordinanza, gli operatori sarebbero in grado di gestire e graduare l’intervento, eventualmente di concerto con la centrale operativa.
….:::: IL DIRETTORE
Massimo Vallini, 56 anni, bolognese da un quarto di secolo trapiantato a Milano, è giornalista professionista e direttore da oltre vent’anni del mensile Armi e Tiro.
Un passato da ufficiale di complemento dei paracadutisti, una laurea in giurisprudenza e un’abilitazione all’esercizio della psicoterapia, si occupa da sempre di sport, di caccia e di tiro, delle prove delle armi a canna liscia e rigata, dei problemi e dell’attualità.
Tiene corsi sulla sicurezza e sulla balistica per i cacciatori.
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Curiosità dal mondo: chi guarda a casa nostra di solito non guarda a casa sua ! La riflessione di Gianluca (Drago) Salvatori
“Quando l’ipocrisia la fa da padrone, siete pure voi che ci accoltellate ogni giorno…”
Qui poco c’entra la destra o la sinistra o illustri media U.S.A., per la foto dell’assassino Cristian Gabriel Natale Hjort ( perché questo è …) bendato o addirittura ammanettato che ha fatto tanto scalpore. Si spiega subito del perché del bendaggio e dell’ammanettamento. Una persona che si rende protagonista di undici ( dico undici ) coltellate ad un carabiniere, deve essere assolutamente contenuta.
L’ammanettamento è per la sicurezza degli operatori primo e dell’assassino dopo o pseudo pregiudicato ( ah scusate il garante dei detenuti pare abbia decretato non si possa chiamare pregiudicato ma “utente”, la cella non più cella ma” stanza di pernottamento” e via via dicendo, e noi di sicuro non vorremmo urtare la suscettibilità di assassini o spacciatori, sia mai ) che magari si voglia auto lesionare (a
discapito degli operatori), il bendaggio è ancor più sottile ma forse lo possono capire solo le forze dell’ordine o i militari. Ad un assassino gli si deve togliere la capacità cognitiva, cioè quella consapevolezza di cosa lo circonda , perché qualsiasi cosa può diventare un arma atta ad offendere, una penna ,un ferma carte, una tastiera , una spillatrice, pensate anche un attaccapanni, ma mi rendo conto che le persone che non vivono la tensione che può vivere un operatore di polizia è di difficile comprensione , ma forse ve lo si può spiegare.
Quello che da il vomito è vedere la massima preoccupazione per l’assassino!
Non parlo del signor Scalfarotto poiché , credo veramente che questa sia solo una mossa legata al recepimento di insulti, al fine di estorcere soldi a chi lo insulterebbe. Ma noi facciamo questa professione (e non lavoro) anche per poter permettere a chiunque di poter esprimere opinioni demenziali anche se non ci piacciono. Non parlo neanche di tutti insulti legati alla morte del povero Mario, poiché è normale che questa spavalderia è determinata dall’assoluta consapevolezza che tanto non succederà niente, ma sì, meglio cosi, un carabiniere oggi, un poliziotto domani in meno sul pianeta siamo tutti più felici, eppure in questo mare di opinionisti volgari o dementi, non mi pare che ci siano queste “grandi figure” , non ho mai visto un politico italiano ( ah no, extra africano ) andare in Africa a costruire un pozzo (non chiedo tanto ) oppure proporsi come figura carismatica in loco ( che però dovrebbe confrontarsi con gente come Boko Haram, che usa bambini cristiani come bombe, e non è tanto conveniente, ma sì, è meglio farlo dall’Italia “al riparo di tali pericoli”, io ho la scorta ,chi mi tocca!), ma quello che veramente non capisco e mi delude, perché non andate mai della vittima???? È cosi affascinante la figura dell’assassino, dello spacciatore ?? Vi sentite cosi eroi o protettori della libertà in questo modo? Vi do un suggerimento, vi dico io dove sono gli eroi.
Gli eroi sono quei genitori che stanno ore, giorni, anni, nelle stanze del Bambin Gesù abbandonati a loro stessi e con il loro dolore e che grazie alla professionalità di medici ed infermieri si sorreggono , nella speranza che il loro bambino o bambina guarisca, quelli sono EROI, andate a trovare loro. Gli Eroi sono gli italiani che ogni giorno si alzano la mattina a fanno il loro lavoro onestamente ( sarò populista
anche io ?!) e che vi pagano le vostre pensioni di reversibilità . Ho una considerazione anche per il noto professore di Harvard “ Alan Dershowitz”, spero sia altrettanto critico con tutte le bombe sparate dai suoi connazionali su ospedali e civili innocenti in Siria , Bagdad, Palestina, ecc. ecc. e ovunque l’America si senta in diritto di tutelare la libertà ( la loro e dei loro interessi ), eppure siete un popolo che
spara tanto, ah per notizia, i poliziotti italo americani sono quelli più ammazzati nei vari distretti dei vari Stati Americani, forse perché anche voi avete omicidi efferati, i dati parlano chiaro.
Quanta ipocrisia in giro, quanta idiozia. Oltretutto il noto avvocato del diavolo adesso è implicato nel “caso Epstein” e guarda un po’, ingaggia ex direttori dell FBI, ex agenti del Mossad, al fine di costruirsi alibi (giustissimo per carità ) .ma prima di parlare di foto ,abbia la compiacenza di usare il suo tempo per difendersi dal più schifoso dei reati ,che si chiama PEDOFILIA. Abbiate più rispetto per le divise, perché di gente in divisa morta per tutelare la Legge e i cittadini che non si possono difendere o per soccorrerli sono veramente tanti, con tutto che siamo le forze dell’ordine più mal pagate d’Europa ( ma questo è un altro discorso ).
E pensi che la gratifica più grande non è la promozione , la lode o l’encomio, la gratifica più grande è “GRAZIE” o un sorriso o un abbraccio di chi hai salvato. Ma è più facile su una barca, è più facile raccogliere i soldi per le spese legali ( un milione addirittura, chissà quanti pozzi si sarebbero potuti costruire od ospedali, scuole, in Africa). Ma quanti soldi non potreste più guadagnare?? Abbiate più rispetto per i Finanzieri che fino a ieri sono morti a causa di contrabbandieri ( per delle sigarette
poi). Di processi osceni poi ne siamo fin troppo abituati, ma con un ragionamento logico mi chiedo , come mai un medico ,che per mille ragioni ,un agente patogeno ,gravità della malattia qualsiasi cosa non dovuta al suo operato , ebbene, se muore il paziente, viene immediatamente indagato ed invece un Tribunale che rilascia un pluripregiudicato che riproduce un reato violento ,a colui non succede niente? Luca Delfino ne ha dovute ammazzare due di ex fidanzate addirittura ( ma ne ho tanti di
casi del genere), eppure…..
Al signor Saviano ( sempre attento alla nostra amata Polizia ) che seguo sempre con tanto interesse, pongo un quesito, è stato altrettanto critico con le Leggi contro i clandestini messicani?? Oppure in America è meglio non far clamore? Lei può farsi scortare anche in Italia sa, non c’è bisogno di vivere in America ( a meno che non si tratti di scelte di vita personali ovvio ),le pongo un’altra domanda ,così a livello di memoria storica, lei ha mai fatto l’autista ( in giacca e cravatta ) a Casal dei Principi,
chi portava? Come si dice: se ne sentono tante……..
Il mondo Polizia è sempre molto complesso ,pensate che nel periodo di rapimenti, posso assicurare che alla famiglia del rapito non interessa come le forze dell’ordine possano fare per riportare a casa il loro caro, non sono minimamente interessati dei metodi, l’importante è riportarlo a casa con le buone o con le cattive, dovrei fare dei riferimenti storici, ma sarebbe fin troppo facile strumentalizzare una frase o un
messaggio. Concludendo per lo stupore suscitato dalla foto del povero assassino, vorrei chiedere al professore di Harvard , avvocato Dershowitz, lo sa che in Italia le forze dell’ordine non possono fare i Giudici Onorari, come mai questa ghettizzazione? Sicuro di non aver urtato la suscettibilità di nessuno ( sperando che la verità sia sempre illuminante) per cautela mi appello all’articolo 21 della costituzione italiana a cui si dedica la libertà di manifestazione di pensiero.
Gianluca (Drago) Salvatori
Segretario Provinciale Generale Aggiunto di Roma – CONSAP
Affinity Smart Infortuni: la risposta al rischio incidenti dovuti alla professione di appartenenti alla Forze dell’Ordine. Convenzione CONSAP Roma e AssiUnifor

Affinity Smart Infortuni: la risposta al rischio incidenti dovuti alla professione di appartenenti alla Forze dell’Ordine. Convenzione CONSAP Roma e AssiUnifor
Quando si parla di un argomento delicato come quello di un infortunio che può capitare ad ognuno di noi, penso che la prima cosa da fare sia chiarire bene cosa si intende per infortunio; la definizione tecnica recita:” ogni evento dovuto a causa fortuita, violenta ed esterna, che produce lesioni fisiche obiettivamente constatabili e che abbiano come conseguenza la morte, l’invalidità permanente e/o una delle altre prestazioni garantite dalla polizza”.
Il primo elemento fondamentale è la casualità dell’evento, il classico vaso che ci cade in testa, quindi la non prevedibilità; il secondo è che sia un evento violento, cioè che abbia delle conseguenze fisiche e, soprattutto, esterno cioè che non dipenda dal nostro stato di salute.
Mi perdonerete questa deviazione nella tecnica assicurativa, ma la ritengo indispensabile perché troppo spesso si fa confusione tra infortunio e malattia e, di fronte a coperture così importanti che nel momento del bisogno devono svolgere appieno il loro compito, avere estrema chiarezza è indispensabile e un fattore di trasparenza e serietà.
In particolar modo per chi svolge un mestiere pericoloso quale quello di occuparsi della sicurezza di tutti noi tutti i giorni; bisogna avere la serenità che qualunque cosa ci succeda non ci faccia correre il rischio di trovarsi in difficoltà o di far trovare in condizioni difficili le persone che più amiamo.
La risposta a tutto questo si chiama Affinity Smart Infortuni ed è una soluzione studiata e riservata in esclusiva alle Forze dell’Ordine.
Con questa copertura si è cercato di dare una risposta alle reali problematiche di chi svolge un mestiere difficile, esposto a rischi imprevedibili o fortemente connessi all’attività; a titolo di esempio, parliamo di conflitti a fuoco o di guida in servizio di mezzi di locomozione. Per far fronte a questi rischi esiste la possibilità di scegliere tra tre soluzioni in tema di capitale Morte ed Invalidità Permanente.
Ma tutta la polizza è studiata per essere accanto ai nostri assicurati per le cose veramente importanti e quindi sull’invalidità viene applicata una franchigia del 3%, poca cosa che si “assorbe” man mano che l’invalidità assume contorni importanti fino a pagare di più a partire dal 12.mo punto di invalidità.
Diamo il giusto valore alle persone quando si verifica l’effettivo bisogno!!
Ma tante altre sono le caratteristiche di Affinity e ne cito solo alcune:
- è prevista una rendita VITALIZIA di 18.000 euro all’anno in caso di Invalidità Permanente Grave ( dal 65% in su);
- è previsto un capitale in caso di Ictus o Infarto di 50,000 euro e con lo stress che si ha tutti i giorni, il rischio si corre;
- è prevista una diaria da gesso giornaliera per infortunio di 20/25 euro, a seconda della combinazione scelta;
- esiste la possibilità di estendere la copertura ad una diaria giornaliera da ricovero per infortunio o malattia, a seguito di Grandi Interventi, di 90 euro al dì, come pure una diaria da convalescenza di 40 euro al giorno per la convalescenza a seguito di infortunio;
- ovviamente si possono assicurare anche i famigliari;
- sono compresi tutti gli sport non professionistici;
- la copertura vale sia per l’attività professionale che per il tempo libero, 24 ore su 24.
Insomma, queste e tante altre possibilità a tutela della nostra integrità fisica e dei nostri famigliari per svolgere il nostro mestiere in sicurezza con una spesa mensile che va dai 21 ai 35 euro per dieci mesi, senza interessi!
Affinity Smart Infortuni: la sicurezza totale con poca spesa!
dr Raffaele Pacileo
Direttore Commerciale AssiUnifor
PER TUTTE LE INFORMAZIONI CONSULENTE DEDICATO
Via R. Giovannelli n. 3 – 00198 ROMA
Numero di Telefono dedicato al servizio per gli iscritti alla CONSAP
dott.ssa Maria Grazia VOLPI – Responsabile Convenzione –
Tel Cell. 331.8324289
“Lasciati soli in prima linea”, la pregiata e celebre rivista Armi e Tiro ha intervistato Gianluca Guerrisi (CONSAP)

Gianluca GUERRISI, Segretario Generale di Roma e Dirigente Nazionale Coordinatore per l’Italia Centrale sindacato di Polizia CONSAP
Pubblichiamo l’articolo redatto dal dr Massimo Vallini sito web Armi e Tiro del 10 gennaio 2019.
La copertina del fascicolo uscito lo scorso 2 gennaio del settimanale così come l’editoriale di Maurizio Belpietro anticipano un’inchiesta di 8 pagine dedicata agli operatori delle nostre forze dell’ordine “Lasciati soli in prima linea”. . È, questo, anche il titolo dell’inchiesta di Gianluigi Nuzzi , che ha raccolto i dati della “battaglia quotidiana, sempre più violenta e pericolosa” nella quale quegli stessi operatori “vengono pestati, feriti, a volte uccisi”. .
Secondo il settimanale, poi, ogni due ore e mezzo un poliziotto o un carabiniere vengono feriti “per servizio”, a partire da quelli di ordine pubblico, “manifestazioni e partite di calcio, le voci che registrano il maggior numero di episodi violenti”.
Il fatto di cronaca da cui prende le mosse l’inchiesta è proprio quello che ha visto protagonista il carabiniere Antonio D’Anna che, negli scontri del dopo partita Lazio-Eintracht del 13 dicembre scorso, ha estratto la pistola per difendere un tifoso tedesco ed è stato ferito alla testa dalle bottiglie lanciate dagli ultrà laziali.
I dati riferiti nell’inchiesta sono in effetti interessanti e li riporto in tabella (vedasi articolo allegato Armi e Tiro) tuttavia non sembrano confermare l’assunto: a parte il dato dei 7 carabinieri deceduti nel 2018 , che rappresenta effettivamente un numero in preoccupante crescita, tutti gli altri indicatori non sono in aumento, in particolare il numero degli agenti e dei carabinieri infortunati o feriti in servizio. Tutt’altro. «I feriti in servizio ci sono e ci saranno sempre» spiega ad Armi e Tiro Gianluca Guerrisi, dirigente nazionale coordinatore per Italia Centrale del sindacato di polizia Consap «La cosa vera è che spesso, purtroppo, l’aggressore agisce conoscendo bene i limiti di intervento delle forze ordine».
L’articolo di Panorama riporta anche un passaggio di un’audizione del comandante generale dell’arma dei carabinieri, Giovanni Nistri , davanti alle commissioni parlamentari: “L’impegno dei carabinieri è intensissimo. Si stringe a un elevato , sempre più immanente e imprevedibile, in ragione di condotte criminali caratterizzate da violenza, frequentemente gratuita e sproporzionata” . I costi sociali di questa “guerra” sono impressionanti, per i traumi che “i carabinieri riportano e con cui dovranno convivere per il resto della vita” spesso anche in termini economici. Senza contare i costi della giustizia per perseguire gli aggressori, il più delle volte vanamente, perché non c’è certezza della pena.
L’inchiesta afferma, in effetti, che c’è stato un cambiamento nelle modalità con le quali gli esponenti delle forze dell’ordine vengono bersagliati . Se in passato era questione prevalentemente ideologica, oggi “l’uomo in divisa diventa bersaglio in sé, avanguardia di uno Stato odiato, rappresentante di un rodine sociale antitetico all’individualismo scolpito dall’intolleranza che fa reagire contro tutto e tutti” .
Lo conferma anche lo psichiatra Paolo Crepet che parla di “rabbia senza più illusioni. È muta e impotente, capace di detonare con atti di violenza fini a se stessi” . Secondo Nuzzi mezza Europa è accomunata dallo stesso problema. I recenti fatti dei gilet gialli in Francia, sembrano confermarlo. Capitolo a parte, trattato dall’inchiesta, è quello dei suicidi tra le forze dell’ordine. Secondo i dati raccolti tra ministero dell’Interno e associazione Cerchio blu, sarebbero stati ben 255 tra il 2010 e il 2016 “È una strage silenziosa, continua, taciuta, quella di chi si toglie al vita tra chi appartiene alle forze dell’ordine. E quasi tutti, addirittura nell’80 per cento dei casi, scelgono di farla finita premendo il grilletto della propria arma d’ordinanza . A dimostrazione che l’accesso a strumenti letali è tra i fattori incidenti considerati dagli psichiatri nella valutazione clinica del rischio di suicidio, oltre ovviamente a particolari situazioni lavorative di stress”. Affermazione lapidaria, scontata, che andrebbe dunque contestualizzata. Ma è un problema significativo. «Noi come sindacato di polizia abbiamo sempre sostenuto l’importanza dei consultori interni con personale qualificato che segua certe complessità , spiega ancora Guerrisi del Consap. «In genere il primo punto di consulto, è il collega del turno o il capo del reparto, ma non è mai facile capire cosa esiste dietro. Ci sono due aspetti importanti da tenere in evidenza: la serenità famigliare e le condizioni di vita professionale . Una vita famigliare inquieta per separazioni, divorzi, salute e denaro, incide molto sul fenomeno e molto importante è anche la condizione di lavoro: in molti uffici la penuria di agenti porta ad andare in over working e i sintomi arrivano quando è tardi. Abbiamo casi anche di uffici poco sensibili alla difficoltà del personale, anche se la legge 81/08 ha introdotto lo stress da lavoro correlato che impone al datore di lavoro di monitorare certi aspetti. La situazione è molto migliorata molto e la nostra amministrazione con la Direzione centrale di sanità ha attivato protocolli specifici. Certamente occorrono più consultori e il Consap già da qualche anno ha creato un centro ascolto in forma molto riservata che si avvale di colleghi psicologi che forniscono i primi consigli al collega “in difficoltà”. Però ancora esiste ritrosia a raccontare certi disagi e proprio questa forma di chiusura, il mantenere tutto “dentro”, poi può sfociare nel gesto estremo».
Articolo pubblicato Armi e Tiro del 10 gennaio 2019
https://www.armietiro.it/lasciati-soli-in-prima-linea-10409
Scontri tra Forze dell’Ordine e Tifosi Ultras, Gianluca DRAGO Salvatori (CONSAP): subito linea dura per i teppisti e tutela dei colleghi in strada ! Denuncia della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia
Violenza privata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Sono le ipotesi di reato della Procura di Roma in relazione agli scontri avvenuti nella notte tra martedì e mercoledì scorso tra un gruppo di Ultras della Lazio e le Forze dell’Ordine nel corso della festa per il 119° compleanno del club bianco celeste. Il bilancio risulta essere di un arresto e tre tifosi denunciati. Si tratterebbe di appartenenti alle frange ultras: nei loro confronti saranno emessi provvedimenti di Daspo. Otto i poliziotti feriti con una prognosi dai 4 ai 20 giorni. Le indagini proseguono: è in corso la visione delle immagini girate dalla Polizia Scientifica per individuare ulteriori responsabili. Un bottino assai magro per i danni ricevuti – commenta Gianluca DRAGO Salvatori Segretario Generale Provinciale Aggiunto di Roma del sindacato – da sempre noi della CONSAP abbiamo chiesto che la famosa “Bomba Carta” passi da artefizio pirotecnico ad arma da guerra (come la molotov) ci aspettiamo una risposta chiara non soltanto dal Ministro dell’Interno ma anche da parte della Magistratura. Da sempre chiediamo – continua Salvatori – che ai violenti vengano applicate pene estremamente severe, più il risarcimento dei danni. A distanza di un “morto” al San Siro, di poco tempo fa, ecco la dimostrazione che l’idiozia di alcune frange di ultras è sempre ben cavalcata – tuona Salvatori – gli stessi che in maniera ipocrita espongono “dopo” gli striscioni in memoria di sa che cosa. A nostro parere – conclude Salvatori – sono conclusi i dialoghi, le comprensioni, le strategie, tutelare i colleghi prima di tutto! Si auspica che da oggi ci sia di nuovo la linea dura!!
Gianluca DRAGO SALVATORI
Segretario Generale Provinciale Aggiunto ROMA
CONSAP – Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia
Kronos, RAI 2, Ordine e Sicurezza Pubblica, intervista al Segretario Provinciale di Roma Gianluca (Drago) Salvatori
Il Segretario Provinciale di Roma della CONSAP, Gianluca (Drago) Salvatori, ai microfoni della trasmissione televisiva di Rai 2 – KRONOS – per denunciare le difficoltà degli operatori delle Forze dell’Ordine che tutti i giorni sono in strada, con abnegazione e coraggio, per difendere la tranquillità sociale e il giusto vivere.
Servizio RAI del 23 Febbraio 2018.
Polizia, sgombero di via Curtatone a Roma, “ciò che ha detto il funzionario di polizia, per la legge, rientra nell’ambito delle cause di giustificazione che escludono la punibilità …”, l’analisi dello Studio Legale DE IURE – PP&Counselors
Lo Studio Legale DE IURE – PP&Counselors,
esprime tutta la propria vicinanza e solidarietà ai Servitori dello Stato, in merito ai gravi fatti verificatesi il 24 Agosto 2017, dove Agenti delle Forze di Polizia, nello svolgimento del loro servizio, finalizzato allo sgombero di circa 100 immigrati irregolari che avevano occupato abusivamente il Palazzo di Via Curtatone, sono stati vittime di una vile aggressione, prima fisica, con il lancio di sassi, bottiglie ed addirittura bombole a gas, e poi verbale, provenienti dagli Organi di Stampa.
In un Paese come il nostro che quotidianamente vive nell’attesa di un imminente attacco terroristico di matrice islamica, nel quale anche le abitudini estive sono cambiate, dove si ha paura al solo incrociare lo sguardo con un extracomunitario e si chiede con forza PIU’ CONTROLLI, MAGGIORE SICUREZZA, proprio nel giorno in cui i nostri Agenti sono intervenuti per sgomberare un Palazzo illegittimamente occupato da immigrati clandestini, non una parola di elogio o ringraziamento è stata formulata, ma solo feroci critiche sono state spese.
A questo punto dobbiamo chiederci se vogliamo continuare ad essere la meta di transito e soggiorno degli immigrati clandestini, che anziché rispettare le nostre leggi, tradizioni e cultura tendono semplicemente a delinquere, ad accordarsi con le organizzazioni criminali del Paese e nelle segrete stanze organizzare piani per attentati, tali da essere ricordati nella storia.
Se è questo ciò che vogliamo, allora ci meritiamo questa Classe Politica, ci meritiamo l’illegalità e il continuo flusso indiscriminato migratorio.
Se invece siamo stufi della società in cui viviamo, del mancato rispetto delle regole, della continua corruzione e della predominante attività delinquenziale e soprattutto vogliamo essere sereni quando si prende una metropolitana, un aereo o si partecipa ad un concerto dobbiamo soltanto solidalizzare con le Forze di Polizia.
Proprio gli Agenti che vivono quotidianamente con lo stress, che mettono da parte la propria vita e quella dei loro familiari per il bene comune, che sono continuamente vittime di attacchi politici e di scelte legislative prive di ragione ( si pensi all’introduzione del nuovo reato di tortura), di critiche pretestuose, hanno garantito e continuano a salvaguardare la SICUREZZA DI TUTTI NOI!!!
Dovremmo ringraziarli per il lavoro che svolgono ed invece anche una attività di prevenzione del Crimine quale quella del 24 Agosto è stata utilizzata quale pretesto per criticare ferocemente la loro Professionalità.
Non si sono lette parole di stima e ringraziamento per gli Agenti che hanno subito una vile aggressione con bombole a Gas, non un elogio per l’Agente che durante gli scontri manifesta la propria Umanità nei confronti di una migrante con una carezza, ma solo polemiche alimentate da esponenti Politici che odiano le Forze di Polizia probabilmente perché hanno il compito di far rispettare la Legge, concetto a loro non conosciuto.
Si sono scritte pagine di articoli soltanto per la frase del Funzionario di Polizia “ se tirano qualcosa spaccategli un braccio”…
E’ sicuramente una frase forte, peraltro non formulata in un contesto conviviale, ma nel pieno della Guerriglia, e comunque sempre rispettosa della legge.
Analizzando ciò che ha detto il Funzionario, si rientra nell’ambito delle cause di giustificazione che escludono la punibilità di colui che agisce nel rispetto delle stesse.
In particolare di quanto prescritto e previsto dagli articoli 52 e 53 del nostro codice penale che escludono la punibilità per chi agisce e ricorre alla violenza, qualora siano presenti 3 elementi essenziali:
- INEVITABILITA’
- ATTUALITA’ DEL PERICOLO
- PROPORZIONALITA’
In una guerriglia come quella scatenata dagli extracomunitari il 24 Agosto, l’Agente che avesse seguito l’Ordine del Superiore non avrebbe commesso un reato punibile.
L’inevitabilità dell’azione, l’attualità del pericolo e la proporzionalità sono rispettati nell’Ordine del Funzionario, infatti, non è stato ordinato di sparare al lancio della bombola a gas, Azione questa sì perseguibile dall’Autorità Giudiziaria.
Se vogliamo criticare questo Ordine allora dovremmo processare il Comandante che ordina di sparare al nemico.
Si dimentica il contesto nel quale la frase è stata formulata, ed effettivamente è semplice dimenticarlo: chi critica, coloro che invocano gravi sanzioni, lo fanno da una scrivania, da una spiaggia mentre prendono il sole o mentre verificano l’accredito degli stipendi e pensioni d’oro.
Sarebbe semplice comprendere che ora più che mai bisogna aiutare le Forze dell’Ordine nell’arduo compito che stanno affrontando: accanto alla lotta alla microcriminalità ed alle Mafie, devono combattere il fenomeno dell’Immigrazione Clandestina associato al Terrorismo.
Siamo oramai nelle Terza guerra Mondiale, diversa dalle prime due, e più difficile da vincere dove il nemico è nascosto, e potrebbe essere accanto a noi.
Per tale Ragione i Professionisti dello Studio Legale DE IURE – PP&Counselors, manifestano la loro vicinanza e ringraziano le Forze di Polizia per l’immenso lavoro atto a garantire la SICUREZZA ed il rispetto della Legge.
STUDIO LEGALE DE IURE- PP&Counselors
Via del Casale Strozzi, 31 – ROMA (Piazzale Clodio)
Sito Web – http://www.ppcounselors.it/
Roma, ordine pubblico, Piazza Indipendenza, scontri Forze dell’Ordine e immigrati, CONSAP ” la politica ha avviato un irreversibile processo di disgregazione del paese, la misura è colma”
Basta a tutti questi costruttori di fallimentari strategie terzomondiste !
Basta con i pedagoghi dell’invasione interpretata ed interessata !
Basta con salvaguardare unicamente gli interessi della finanza e delle banche sulle spalle dei cittadini e dei poliziotti.
Un campo di battaglia, così come tutta l’Italia , questa era la visione che si presentava agli occhi dei cittadini romani a Piazza Indipendenza, dopo lo sgombero da parte delle forze dell’ordine del palazzo di via Curtatone, occupato dai richiedenti asilo.
Bombole di gas lanciate dalle finestre direttamente sulla testa dei colleghi con gravissimi rischi per il personale, fitte sassaiole, incendi qua e là sulla piazza a seguito di deflagrazione delle stesse .
Ma quale orientamento aberrante della politica può permettere tutto ciò ?
Avete avviato un irreversibile processo di disgregazione del paese e non ve ne rendete conto!
Avete scaricato tutte le tensioni sociali sulle forze dell’ordine e sui cittadini, grazie a una “logica” condivisa di polarizzazione assoluta e ricercata degli interessi personali da una parte, e dall’altra la diffusione della miseria.
Queste sono purtroppo le priorità del sistema e questo è il suo equilibrio.
La misura è…colma!!!
Le Forze di Polizia in “Abbraccio”, lunedì 21 novembre 2016 in Roma, P.zza della Libertà, deposizione della Corona Alloro per il secondo anniversario del monumento dedicato ai caduti delle Forze dell’Ordine e del Soccorso, partecipazione CONSAP

L’Abbraccio – Il Monumento in Piazza della Libertà ROMA – Dedicato ai Caduti delle Forze dell’Ordine e del Soccorso
Lunedì 21 novembre 2016 dalle ore 10.00, a Roma, in Piazza della Libertà (quartiere Prati), secondo anniversario del Monumento dedicato ai Caduti delle Forze dell’Ordine e del Soccorso voluto dall’Associazione ARGOS Forze di Polizia e dal giornale Atlasorbis.
Alla commovente ricorrenza sono state invitate autorità civili e militari, esponenti di Governo, della Regione Lazio, Provincia di Roma e Comune di Roma, rappresentanti delle Associazioni dei Corpi di Polizia. Sarà presente anche la Fanfara delle Polizia di Stato, guidata dal Maestro Secondino De Palma che accompagnerà l’iniziativa con la deposizione di una Corona d’Alloro con musica di repertorio a tema.
Il Monumento collocato nella piazza romana è l’unico in esterna dedicato a tutte le Forze dell’Ordine e quindi prevedere una porzione della città dove raccogliere, in pensieri, gratitudine a tutti coloro che hanno “pagato” con la vita il mantenimento del giusto vivere.
Per la CONSAP parteciperanno il Segretario Generale Giorgio Innocenzi, il Presidente Nazionale Mauro Pantano, il Segretario Generale Aggiunto di Roma Gianluca Guerrisi e una delegazione sindacale.
Proprio la CONSAP, aveva sostenuto l’iniziativa in Regione Lazio per istituire una giornata in onore di tutti i Caduti delle Forze dell’Ordine.
Capo della Polizia Pref. Gabrielli, terrorismo e carenze organico, incontro con la CONSAP Segreteria Nazionale

La delegazione della CONSAP Nazionale, da sinistra Tavano, Valeri, Ricchio, Spagnoli, Innocenzi, il Capo della Polizia Pref. Gabrielli, Pantaleoni, Scalzo, Bennardo e Pantano
Roma, 27 lug. – (AdnKronos). La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (Consap) ha incontrato oggi pomeriggio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza il Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli. Un cordiale colloquio “inserito nel fitto calendario di incontri del Capo della Polizia che dal suo insediamento ha già fatto visita a molte questure incontrando migliaia di colleghi e colleghe in tutta Italia, testimoniando la sua vicinanza in una fase storica in cui le Forze dell’Ordine sono chiamate a fronteggiare la minaccia terroristica“.
La Consap attraverso le parole del Segretario Generale Nazionale Giorgio Innocenzi ha portato all’attenzione del Capo della Polizia le tematiche che preoccupano la categoria ed i singoli operatori: la legge delega per il riordino carriere, le anomalie riscontrate nelle procedure concorsuali, la gestione delle ricompense per meriti operativi, la ventilata chiusura degli uffici di polizia, le criticità riscontrate nell’addestramento e nell’equipaggiamento del personale.
Il prefetto Gabrielli in merito alle carenze di organico rappresentate dalla delegazione della Consap ha voluto rassicurare i suoi interlocutori circa l’imminente apertura di un concorso per agenti. Il Segretario Generale Nazionale della Consap Innocenzi a margine dell’incontro ha voluto sottolineare proprio questo aspetto: “tornare a pescare nella migliore società civile – ha detto Innocenzi – è senz’altro un’ottima strada per ringiovanire i ranghi e potenziare la professionalità ed è in linea con quanto auspicato dal nostro sindacato”.
Auguri di Buon Anno 2016…CONSAP Roma
La Segreteria Provinciale di ROMA della CONSAP augura a tutti gli iscritti, ai loro familiari, a tutti i bambini che saranno il futuro della nuova società, a tutto il personale della Polizia di Stato e delle Forze dell’Ordine, a tutti coloro che sono impegnati a vario titolo a garantire la sicurezza nel nostro Paese, un 2016 ricco di soddisfazioni personali e professionali, all’insegna della serenità e della pace. Un pensiero ed un ringraziamento a tutte le persona di buona volontà e di buona condotta che sostengono il delicato lavoro delle Forze di Polizia e tutti coloro che attraversano momenti difficili della propria vita, affinché il nuovo anno riconsegni la merita tranquillità e salute personale. Buon Anno 2016 a tutti i nostri visitatori del web e tutti coloro che leggeranno questa notizia, auguri!
Più di mille Poliziotti aggrediti: Consap, ora basta !
Picchiati e umiliati dai delinquenti. È questa la dura realtà con cui devono fare i conti i poliziotti. Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Osservatorio “sbirri pikkiati” dell’Asaps sono quasi 1.100 le aggressioni alle forze dell’ordine nei primi sei mesi del 2015. Numeri che non rassicurano certo chi lavora tutti i giorni per difendere la nostra sicurezza. Il dato è assolutamente preoccupante – dichiara la Consap – da tempo sosteniamo che il parlamento invece di perdere tempo nella discussione del reato di tortura dovrebbe introdurre al più presto norme a tutela delle forze di polizia. I poliziotti devono poter fare il loro dovere sapendo che lo Stato li difende e non li manda allo sbaraglio. Per tali motivi dai primi di settembre riprenderà con sempre maggiore forza la battaglia della Consap per l’introduzione nel nostro ordinamento di specifiche garanzie funzionali per tutti i colleghi.
Joseph Occhipinti, Presidente della NPDF (National Police Defence Foundation – U.S.A.) in visita alla CONSAP. Insieme per la promozione e sostegno nell’operazione “Operation Kids” per Claudia DIGREGORIO
Sbarca a Roma, domani, Mr. Josehp Occhipinti, Presidente della NPDF (National Police Defence Foundation – U.S.A.), associazione fondata nel 1995 che ad oggi conta oltre 200 mila iscritti in tutto il mondo, con il compito di sostenere aiuti umanitari alle famiglie in difficoltà. Il pluridecorato Agente Federale, con un passato di tutto rispetto nelle Forze dell’Ordine statunitensi, già Capo dell’Agenzia Anti Contrabbando di New York che ha svolto numerose operazioni antidroga a livello mondiale contro le Organizzazioni Criminali Sud Americane ed Internazionali, incontrerà una delegazione della CONSAP guidata dal Segretario Generale Nazionale Giorgio Innocenzi e dal Vice Presidente Nazionale Giuseppe Di Niro.
Mr. Occhipinti sarà accompagnato dal Dr. Balar Dhimant Jitendra del NIH (National Institute of Health) e da alcuni super poliziotti americani per seguire personalmente il trasferimento di Claudia DI GREGORIO negli U.S.A. assieme alla sua famiglia dove sarà sottoposta alle cure mediche sostenute dalla NPDF per capire di cosa si tratta e per dare un nome alla malattia (la malattia da cui è affetta Claudia non ha ancora un nome, i problemi che ha avuto sono crisi respiratorie, ancora non riesce a camminare, perde equilibrio, segue alimentazione appropriata priva di derivati del latte).
La CONSAP segue ed offre tutto il suo sostegno per la lodevole iniziativa.
Nella foto Claudia DIGREGORIO